Meta da “una volta nella vita” è senza dubbio la Valle dei Re, sulla riva occidentale del Nilo di fronte a Tebe (la moderna Luxor), un’esperienza emozionante per immergersi appieno nel mito, nella storia e nella magnificenza dell’Antico Egitto.
Sito archeologico tra i più famosi al mondo, custodisce le monumentali sepolture dei faraoni delle dinastie 18,19 e 20, ovvero il Nuovo Regno d’Egitto.
Tra i reggenti più celebri, troviamo Tutankhamon, Ramses II, Tuthmosis III e Seti I.
Indice
La Valle dei Re, tutto il fascino dell’Antico Egitto
Ritrovarsi nella Valle dei Re significa compiere un vero e proprio viaggio nel tempo e andare alla scoperta, con occhi meravigliati, di splendide opere d’arte impreziosite dalle decorazioni dei più importanti scultori e pittori dell’epoca, che rappresentano scene della vita del faraone e i riti funerari, nonché testimoni del magico mondo dell’Antico Egitto.
Patrimonio UNESCO dal 1979, la Valle è suddivisa in due zone: la Valle dell’Est dove si trova la maggior parte delle tombe, e la Valle dell’Ovest dove è possibile attualmente visitare una sola tomba, quella di Ay.
A oggi, le sepolture rinvenute sono 65 ma gli scavi proseguono e non si può escludere che il numero nel tempo possa aumentare.
Ciò che le accomuna è la struttura, con un corridoio inclinato in discesa che conduce a “un’anticamera” oppure a una sorta di “sale d’attesa” chiamate ipostile. A loro volta, tali ambienti portano alla sala funeraria.
Adiacente alla Valle, si trova anche la Valle delle Regine, necropoli dedicata in via esclusiva alle mogli dei faraoni, di altri reali e alle principesse del Nuovo Regno: qui, la tomba più significativa è quella di Nefertari, una delle mogli di Ramses II.
Le tappe da non perdere
Considerata la vastità del patrimonio della Valle e il fatto che il biglietto d’ingresso consente la visita a sole tre tombe (esclusa quella di Tutankhamon per cui è previsto un ticket a parte), è importante avere un’idea di base di ciò che si può ammirare, in modo da compiere le scelte più affini ai propri gusti.
Le Tombe di Ramses II e Ramses III
Partiamo dalla Tomba di Ramses II, identificata come KV7, dove fu rinvenuta la mummia del faraone nel XXI secolo.
Edificata durante la XVIII dinastia, vanta una struttura tra le più imponenti della Valle, di 900 metri quadri, con tre corridoi che conducono a un’anticamera con colonnato e, poi, alla camera funeraria e altri locali che arrivano a 58 metri di profondità.
KV11 è invece la Tomba di Ramses III, tra le più interessanti, con pregiati cartigli e notevoli pitture e bassorilievi ben conservati.
Con colonne e capitelli decorati all’ingresso, ha la struttura di una “tomba classica” con una scala che, scendendo, porta al corridoio e da lì alla camera funeraria.
La Tomba di Merenptah
KV8, appartenne a Merenptah, figlio di Ramses II, e fu scoperta nel 1737.
Dalla struttura che rappresenta un connubio perfetto tra le tombe della XIX e XX dinastia, conserva corridoi finemente decorati con litanie, iscrizioni di libri sacri e scene della vita del faraone, soffitto a volta con decorazioni astronomiche, una sezione dedicata a Ramses II e il vestibolo con il faraone al cospetto dell’Aldilà.
Le Tombe di Seti II Seti I
La Tomba di Seti II, KV15, ha struttura delle sepolture della XIX dinastia: tre corridoi si diramano per giungere all’anticamera e successivamente alla camera di sepoltura. Da notare le pregevoli decorazioni e le parti del sarcofago e del coperchio in granito all’interno della camera funeraria.
La Tomba di Seti I, padre di Ramses II, è la KV17, dalla struttura complessa e lunghezza di 130 metri, spesso chiusa al pubblico per evitare l’ulteriore danneggiamento dei dipinti.
La Tomba di Setnakht
In origine, apparteneva alla regina Tausert, moglie di Seti I, ma venne usurpata da Setnakht, regnante nella XX dinastia, che la modificò integralmente.
Dall’asse rettilineo di 160 metri si sviluppano otto corridoi in discesa che giungono alla stanza del sarcofago, dal soffitto sorretto da pilastri, e ad altre camere non completate.
Le Tombe di Ramses IX, Ramses V e Ramses XI
La Tomba di Ramses IX, KV6, conserva all’interno 46 graffiti, realizzati da chi la visitò nel periodo classico, ed è una delle più vicine all’ingresso: da ammirare le decorazioni tratte da libri sacri come, ad esempio, il Libro delle Porte.
La Tomba di Ramses V, KV9, utilizzata poi da Ramses VI, presenta ben 995 graffiti, lasciati dai visitatori greco-romani oppure copti.
Ha struttura della XX dinastia, con forma rettilinea fino alla camera di sepoltura, e ottime decorazioni ben conservate.
La KV4 è la Tomba di Ramses XI dove, con ogni probabilità, non venne mai ospitato il corpo del faraone ma rimangono tracce di oggetti funerari a lui dedicati. Oltre ai numerosi cartigli alle pareti, vi sono segni nella struttura che ne dimostrano l’uso come laboratorio per preparare le mummie.
La Tomba di Tutankhamon
Arriviamo, poi, all’attrazione principale della Valle dei Re, la Tomba di Tutankhamon, KV 62, la cui visita è un’esperienza da includere assolutamente nel tour, una delle scoperte più rilevanti dell’egittologia moderna.
L’ingresso a parte, non incluso nel biglietto per la Valle, è giustificato dalla sua popolarità: qui, nel 1922, Howard Carter, ritrovò il tesoro del faraone della XVIII dinastia, morto a 18 anni dopo essere salito sul trono a soli 8 anni.
All’interno della tomba, furono rinvenuti tre sarcofagi, tra cui quello che conteneva ancora la mummia del “faraone bambino”.
Per via della morte precoce di Tutankhamon, le dimensioni della struttura sono ridotte e non vi sono le sontuose decorazioni che contraddistinguono le altre strutture ma rimane un must.
La Tomba di Ay nella West Valley
Sono molte anche le tombe edificate nella Valle dell’Ovest ma, di queste, solo la Tomba di Ay, faraone della XVIII dinastia successore di Tutankhamon, è aperta al pubblico.
La si può visitare acquistando un biglietto d’ingresso separato presso il Centro Visitatori all’ingresso della Valle: dal parcheggio, la si raggiunge con una lunga passeggiata collinare.
La Casa museo di Howard Carter
Merita una sosta anche la Casa Museo di Howard Carter, scopritore della Tomba di Tutankhamon e uno dei padri dell’egittologia moderna.
Qui egli visse durante gli ultimi anni di scavi nel sito: oltre a conoscere lo stile di vita di un archeologo ammirando scritti, mappe, antichi mobili e la fedele riproduzione della tomba di Tutankhamon, non manca una piacevole sosta nella caffetteria.