Reggio Emilia non è soltanto la città natale del Parmigiano Reggiano e di Ludovico Ariosto, ma anche il luogo di nascita, nel 1797, della bandiera italiana. Passeggiare tra le sue strade significa immergersi in un viaggio tra storia e arte, al cospetto di palazzi rinascimentali, portici suggestivi e piazze scenografiche. Il modo migliore per scoprirla? A piedi, per respirarne l’anima genuina e lasciarsi sorprendere a ogni scorcio.
Città dalla vivace scena culturale e gastronomica, dove tradizione e innovazione si intrecciano, vi donerà musei che narrano la storia d’Italia, eleganti teatri che ospitano spettacoli di respiro internazionale e ristoranti in cui gustare le eccellenze della cucina emiliana, tra cui i tortelli verdi e il celebre erbazzone.
Indice
Piazza e Basilica di San Prospero
Da dove iniziare a conoscere Reggio Emilia? Sicuramente da piazza San Prospero, con la sua elegante cornice di portici, vegliata dall’omonima Basilica, un gioiello barocco risalente al 997 e ricostruito nel corso dei secoli. La sua facciata è impreziosita da sei imponenti leoni in marmo rosso di Verona, che vegliano da secoli sugli ingressi della chiesa.
L’interno, a tre navate, è un autentico scrigno di tesori artistici: la volta absidale è decorata dagli affreschi di Camillo Procaccini, mentre le pareti ospitano dipinti e decorazioni in stile barocco che raccontano scene sacre con una straordinaria potenza visiva.
Il Giudizio Universale dipinto sulla volta lascia senza fiato, con i colori intensi e la drammaticità delle figure rappresentate. Da ammirare anche l’altare maggiore, realizzato con marmi policromi e arricchito da sculture di pregevole fattura.
Sala del Tricolore
Oggi sala consiliare del Comune di Reggio Emilia, è molto più di un semplice ambiente istituzionale. Le sue origini risalgono al 1768, quando il duca Francesco III d’Este decise di realizzare un archivio statale. Poco dopo, si scelse di cambiarne la destinazione d’uso e, proprio qui, nacque la bandiera italiana.
La Sala del Tricolore è un ambiente solenne, caratterizzato da una pianta ellittica e da eleganti decorazioni neoclassiche. I soffitti affrescati e i dettagli architettonici trasudano il passato glorioso della città, mentre l’atmosfera che si respira è quella di un luogo simbolico, legato in maniera indissolubile alla storia d’Italia.
Museo del Tricolore
Dopo aver visitato la Sala del Tricolore, la tappa successiva non può che essere il Palazzo del Comune, dove ha sede il Museo del Tricolore. Qui, la storia della bandiera italiana prende vita grazie a documenti, cimeli e opere d’arte che ne raccontano l’evoluzione, dalla sua nascita nel 1797 fino a diventare il simbolo della nazione unita.
Di sicuro impatto la mostra Novanta artisti per una bandiera, che esplora il legame tra arte e identità nazionale, con opere contemporanee che reinterpretano il tricolore in chiave creativa. Il percorso museale si snoda tra antichi proclami, stampe d’epoca, uniformi militari e testimonianze che raccontano il ruolo fondamentale di Reggio Emilia nella storia del Paese.
Piazza Prampolini e il Duomo
Durante una visita, non può certo mancare una sosta in piazza Prampolini, su cui si staglia l’imponente Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificato nell’875 secondo i canoni dell’architettura romanica e, nel corso dei secoli, oggetto di numerose trasformazioni che gli hanno conferito l’aspetto attuale.
La facciata conserva elementi medievali mescolati a interventi successivi, con le statue realizzate da Prospero Sogari, detto Clemente, a decorarne il prospetto. L’interno è un insieme armonioso di stili artistici, con la magnifica cripta e l’altare maggiore che custodisce le reliquie dei Santi Martiri Cristiano e Daria. Da non perdere il ciclo di affreschi e le cappelle laterali, che conservano opere d’arte di grande pregio.
Basilica della Ghiara
Passeggiando lungo corso Garibaldi, ci si imbatte in un’altra meraviglia di Reggio Emilia: la Basilica della Ghiara. Si tratta di uno splendido tempio rinascimentale e barocco che deve la sua origine a un evento miracoloso: nel 1596, un giovane sordomuto riacquistò l’udito e la parola davanti a un’immagine della Madonna, spingendo la comunità a edificare la chiesa in suo onore.
L’interno della Basilica è un’esplosione di arte e spiritualità, con opere di artisti come Ludovico Carracci, Alessandro Tiarini e Carlo Bononi. Il capolavoro più celebre è la “Crocifissione” del Guercino, un dipinto di straordinaria intensità emotiva che domina l’abside. Le volte, riccamente decorate, trasformano ogni visita in un’esperienza mistica e suggestiva.
Teatro Municipale Romolo Valli
Il maestoso teatro, nell’abbraccio dei giardini pubblici, è un indiscusso punto di riferimento culturale per la città emiliana.
Sorge nell’area dell’antica cittadella e vanta un’elegante facciata neoclassica e un interno sontuoso. Ospita spettacoli teatrali, concerti e balletti di livello internazionale.
A impreziosire ancora di più lo scenario, ecco una suggestiva fontana che, durante gli eventi più importanti, regala spettacolari giochi d’acqua.
Palazzo Becchi-Magnani
Edificato nel XVI secolo dai conti Becchi, il Palazzo è un’elegante testimonianza della storia nobiliare della città.
Oggi è sede della Fondazione Palazzo Magnani, che organizza prestigiose mostre ed eventi culturali. La facciata in stile neoclassico è impreziosita dall’erma marmorea del Giano bifronte, simbolo della casata.
Chiostri di San Pietro
Costruiti all’inizio del XVI secolo per ospitare un convento, i Chiostri di San Pietro sono un vero e proprio capolavoro architettonico.
Il complesso comprende due chiostri di stili differenti: il primo, più piccolo, in stile tardo quattrocentesco, e il secondo, più ampio, in stile manierista.
Dopo alterne vicende che lo hanno visto trasformarsi in caserma e tribunale, oggi è oggetto di restauri che stanno riportando alla luce antichi affreschi e dettagli artistici di inestimabile valore.
Il Mauriziano
Nella cornice del Parco del Rodano, la villa quattrocentesca del Mauriziano è una delle residenze più affascinanti di Reggio Emilia. Fu dimora estiva di Ludovico Ariosto e si accede al complesso attraversando un elegante arco in cotto del XVI secolo, attribuito a Orazio Malaguzzi. Un viale alberato di oltre 250 metri, fiancheggiato da pioppi, accompagna i visitatori fino alla villa.
L’ala est è la parte più antica e sorprendente, con strutture risalenti al XV secolo e tre camerini affrescati, noti come il “Camerino dei Poeti”, il “Camerino degli Orazi e Curiazi” e il “Camerino dell’Ariosto”. Qui, le pareti presentano storie di caccia, paesaggi bucolici, episodi storici e ritratti di letterati mentre il parco tutt’intorno, con il viale di pioppi, è ideale per una passeggiata rilassante.
I ponti di Calatrava
Infine, lungo l’autostrada A1 svetta un’imponente opera di architettura contemporanea: i ponti di Calatrava. Parte di un ambizioso progetto di riqualificazione urbana, si compongono di tre strutture: un ponte ad arco, visibile a chilometri di distanza, e due ponti strallati che incorniciano gli svincoli della rotatoria.
Il ponte centrale, con un’apertura di oltre 220 metri e un’altezza di 50 metri, è il più imponente, mentre i due ponti laterali, lunghi 179 metri e larghi 15, creano una struttura armonica che rende l’opera un simbolo dell’ingegneria moderna e dell’estetica urbanistica cittadina.