Se esiste davvero un luogo magico al mondo, allora non può che essere il piccolo arcipelago delle Isole Diomede: qui la natura è selvaggia e incontaminata, ma al di là del paesaggio ricco di fascino c’è un altro motivo per cui questo angolo di mondo è così speciale. Qui si può infatti viaggiare letteralmente nel tempo.
Le Isole Diomede, dove viaggiare nel tempo
Bastano pochi minuti sulle Isole Diomede per fare un tuffo nel tempo, portando le lancette indietro di quasi un giorno intero. Questi due fazzoletti di terra si trovano infatti nello Stretto di Bering, ed esattamente nel punto mediano che le divide si traccia idealmente la linea di cambiamento di data. Questo significa che le due isole, distanti meno di 4 km l’una dall’altra, vivono quasi sempre su due giorni diversi: il loro fuso orario è di ben 21 ore, con la Grande Diomede di tanto più avanti rispetto alla Piccola Diomede.
Questa peculiarità permette a chi si trova sull’arcipelago di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo: partendo di primo mattino dall’isola maggiore, situata in territorio russo, basta compiere una traversata di meno di mezz’ora per ritrovarsi al pomeriggio del giorno precedente. E, naturalmente, vale anche il contrario. Chi parte dalla Piccola Diomede, si trova ad un certo punto a volare nel futuro, anche se solamente di (poco meno di) un giorno. Un’avventura decisamente suggestiva, ma non è certo questa l’unica meraviglia delle Isole Diomede.
Le Isole Diomede, natura incontaminata
Il fascino di questo piccolo arcipelago risiede nella sua posizione estrema, in un quasi totale isolamento. Le due isole galleggiano nel cuore dello Stretto di Bering, il punto in cui più si avvicinano l’America e l’Asia. Amministrativamente parlando, in effetti, vi è una netta separazione: la Piccola Diomede, ovvero l’isola più orientale, appartiene agli Stati Uniti ed è inclusa nel territorio dell’Alaska. Al contrario, la Grande Diomede fa parte della Russia. Si può dunque intuire facilmente quanto quest’area sia stata di enorme rilievo in passato, uno dei punti strategici più importanti durante la Guerra Fredda.
È proprio a causa delle tensioni che qui hanno dominato per decenni che le Isole Diomede hanno perso anche la piccola comunità Inuit che storicamente costituiva la loro unica popolazione stanziale. Gli abitanti, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si sono trasferiti nella penisola siberiana e hanno lasciato spazio ad insediamenti militari che ancora oggi campeggiano su entrambe le isole. Le loro strutture, ormai dismesse da tanti anni, sono impiegate a vario titolo, ad esempio come stazioni meteorologiche o scientifiche.
Per il resto, a dominare è la natura: situate appena a sud del Circolo Polare Artico, le isole sono pressoché pianeggianti e completamente rocciose. Il luogo ideale per molte specie animali come foche e trichechi, che grazie al clima artico hanno potuto trovare un habitat solitario. Arrivare qui non è facile, ma di certo non si può rimanere indifferenti alla bellezza del panorama. Tuttavia questo potrebbe completamente cambiare nel caso in cui, un giorno, dovesse davvero venir approvato il progetto di un ponte sullo Stretto di Bering: una delle tante soluzioni prospettate passerebbe proprio sulle Isole Diomede, unico punto d’appoggio tra Stati Uniti e Russia.