Isola del Giglio, il tesoro selvaggio della Toscana tra mare cristallino e natura incontaminata

L'Isola del Giglio incanta con natura selvaggia, spiagge turchesi, borghi autentici e sentieri panoramici: un paradiso tutto da scoprire

Pubblicato:

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

L’Isola del Giglio non si “vende” bene come altre destinazioni toscane, e forse è proprio questo il suo elemento di forza. È selvaggia al punto giusto, con spiagge che spesso occorre andare a cercare e un entroterra granitico che costringe a rallentare. Rocciosa, schietta e senza troppi fronzoli, è una Toscana cruda che resiste all’addomesticamento del turismo di massa. Qui il mare non è solo bello, è protagonista. I borghi, seppur pochi, sono veri e i sentieri vista mare si rivelano un invito a vivere al massimo il tempo trascorso su questo lembo di Tirreno. Ecco cosa vedere e le spiagge più belle del Giglio.

Dove si trova e come arrivare all’Isola del Giglio

L’Isola del Giglio fa parte dell’Arcipelago Toscano e si trova di fronte al promontorio dell’Argentario, a circa 15 km dalla costa. Il punto di partenza obbligato per raggiungerla è Porto Santo Stefano, in Maremma. Da qui salpano i traghetti che impiegano circa un’ora per arrivare a Giglio Porto.

Se si viaggia in alta stagione, è consigliato prenotare con un po’ di anticipo, soprattutto se si desidera imbarcare l’auto (anche se sull’isola non è indispensabile).

Cosa fare e vedere all’Isola del Giglio (soprattutto in estate)

Il Giglio è uno di quei luoghi che va esplorato con curiosità e senza orari. In estate dà il meglio di sé: mare turchese, sentieri carichi di natura, aperitivi improvvisati con vista e serate dove il tempo sembra sospeso. In zona non servono grandi attrazioni, perché l’esperienza è fatta di piccoli momenti.

Giglio Castello

Il borgo medievale di Giglio Castello non è solo il centro storico dell’isola, è la sua anima più vera. Si presenta come un dedalo di vicoli stretti e lastricati, mura di granito grezzo e archi che sembrano fatti apposta per raccontare storie di tempi ormai lontani. Il borgo si sviluppa intorno alla Rocca Aldobrandesca, una fortezza costruita nel XIII secolo, che domina dall’alto tutta l’isola. Dalla sua sommità, tra le altre cose, si gode uno dei panorami più intensi dell’arcipelago toscano, con l’Argentario di fronte e il mare che si perde all’orizzonte.

Camminando senza fretta tra le sue stradine, si scoprono angoli nascosti che non si trovano sulle guide turistiche, come una bottega artigiana in cui si lavora ancora il corallo, piccoli negozi di prodotti locali, e le finestre delle case, spesso decorate con piante rampicanti che regalano un tocco di verde brillante al granito grigio.

La piazza principale è dove d’estate si fermano gli abitanti e alcuni fortunati turisti per un aperitivo al tramonto, magari con un bicchiere di Ansonaco, il vino bianco che qui si produce da secoli su terrazzamenti a picco sul mare.

In più, Giglio Castello mantiene ancora tradizioni antiche: ogni anno, in estate, vanno in scena feste religiose e sagre dove la comunità si riunisce per celebrare con musica e piatti tipici, mantenendo vivo un legame profondo con la storia e la cultura dell’isola.

Trekking panoramici tra i sentieri dell’interno

Dedicandosi ai trekking è possibile scoprire un labirinto di sentieri che attraversano macchia mediterranea fitta, rocce di granito e panorami sul mare che tolgono il fiato. A disposizione dei visitatori c’è una rete di tracciati ben segnalati che si intrecciano e si aprono su scorci unici.

Il percorso più famoso (e forse il più bello) è quello che da Giglio Castello conduce al Faro di Capel Rosso, sul versante sud-ovest dell’isola. Sono circa 8 chilometri di saliscendi tra pini, ginestre e cisto, con passaggi che si affacciano su scogliere a strapiombo e acque così limpide che sembra di poterle toccare da sopra. Il faro, costruito agli inizi del ‘900, è un punto di riferimento non solo per i naviganti, ma anche per chi cerca un momento di silenzio lontano da tutto. Il vento spesso è forte, ma fa parte del suo fascino selvaggio.

Altro sentiero da non perdere è quello che collega Giglio Castello a Giglio Campese, passando per la vetta del Monte Calvo, il punto più alto dell’isola (496 metri). È un percorso più impegnativo, ma chi lo affronta viene ricompensato con vedute spettacolari sull’intero arcipelago e sul mare aperto.

Ci sono itinerari adatti anche alle passeggiate più tranquille, come il sentiero che conduce alla Torre del Campese, una delle antiche torri costiere che punteggiano il Giglio e costruita per avvistare i pirati.

Giglio Porto

Vale la pena fare un salto anche a Giglio Porto, la porta d’ingresso e il punto di riferimento per chi arriva sull’isola. È un luogo in cui la vita scorre con ritmi lenti e veri, e ogni cosa sembra raccontare la storia di un posto che vive di mare, lavoro e tradizioni.

Il porto è piccolo, con moli di granito e barche da pesca che ondeggiano leggere sull’acqua. La zona intorno è un mix di casette colorate e piccole botteghe artigiane, dove spesso si trovano prodotti locali come il miele o il famoso vino Ansonaco, vero orgoglio dell’isola.

Passeggiare per le sue strade significa incrociare volti conosciuti, sentire il profumo del mare mescolato a quello del pane appena sfornato dalle poche panetterie del paese, e osservare i pescatori che, con calma, sistemano le reti o preparano le barche per la prossima uscita.

iStock
Una splendida veduta di Giglio Porto

In estate, Giglio Porto si anima soprattutto alla sera, quando i ristoranti e i piccoli bar sul lungomare si riempiono di gente che vuole mangiare pesce fresco o sorseggiare un cocktail con vista sul mare. È bene sapere, però, che non sono locali alla moda, ma piuttosto luoghi dove la qualità è tutto, e in cui si respira ancora un’atmosfera di autenticità.

Fare una gita in barca o in kayak

Se c’è un modo per capire davvero l’anima dell’Isola del Giglio è vederla dal mare. Lungo la costa, le scogliere di granito si tuffano in acque cristalline, nascondendo calette raggiungibili solo via acqua, grotte marine e angoli selvaggi che non si trovano sulle mappe turistiche.

Noleggiare una barca, anche solo un piccolo gozzo senza patente, è un’esperienza da non perdere, soprattutto in estate quando il mare è calmo e trasparente. Si può scegliere di girare intorno all’isola in libertà, fermandosi dove lo si desidera per un tuffo o per uno snorkeling tra i fondali ricchi di vita. Attenzione però a rispettare le aree protette, come la riserva marina, che vietano l’ancoraggio in certi punti per preservare l’ecosistema.

Se invece si preferisce un contatto più diretto con il mare, il kayak è perfetto per esplorare le insenature più nascoste e per avvicinarsi alle grotte marine. È un modo più silenzioso e lento di scoprire la costa, che regala una prospettiva intima e personale su paesaggi che spesso passano inosservati.

Molte persone del luogo offrono escursioni guidate, che combinano tuffi, soste in calette incontaminate e racconti sulla storia e sulla natura dell’isola. In alternativa, ci si può affidare a una guida esperta che conduce a conoscere angoli segreti, spiegando la geologia delle coste e la vita marina.

Andare alla scoperta delle torri costiere

A impreziosire questo affascinante angolo della Toscana ci sono una serie di torri costiere che raccontano storie di un tempo in cui il Mediterraneo era un mare da difendere. Queste strutture, costruite tra il XVI e il XVII secolo, servivano per avvistare le incursioni dei pirati e per comunicare rapidamente con la terraferma e le altre isole.

Una delle più affascinanti è la Torre del Lazzaretto, a pochi passi da Giglio Porto. Non è solo una torre, ma un piccolo complesso che un tempo ospitava anche un lazzaretto, il luogo dove si isolavano i malati o i sospetti di contagio. Camminare intorno a questa costruzione significa sentire l’eco di storie antiche, tra mura spesse e un panorama che abbraccia il porto e il mare aperto.

Più a sud, vicino a Campese, c’è la Torre del Campese, immersa in un paesaggio roccioso e selvaggio. Si raggiunge seguendo un breve sentiero che parte dalla spiaggia, e una volta arrivati il panorama ripaga subito la fatica: il mare che si estende a perdita d’occhio e le scogliere frastagliate sono lo sfondo perfetto per una foto da incorniciare.

La visita a queste torri non è solo un tuffo nella storia, ma anche un’occasione per scoprire angoli meno frequentati dell’isola, lontani dal turismo di massa. Sono luoghi di pace, in cui il tempo sembra essersi fermato e dove si può davvero sentire il respiro del Giglio autentico.

Se si ha voglia di spingersi un po’ più lontano, a disposizione c’è la Torre di Campese Vecchia, quasi in rovina, ma con un fascino struggente che parla di antichi avvistamenti e di un passato fatto di vigilanza e sorveglianza.

Escursione all’isola di Giannutri

A meno di un’ora di navigazione dal Giglio, Giannutri è la più piccola isola dell’Arcipelago Toscano, un angolo della regione in cui la natura regna incontrastata e le tracce dell’uomo sembrano quasi timide. L’isola è un vero paradiso per chi cerca silenzio e paesaggi fuori dal tempo. Le spiagge sono poche e quasi tutte di ciottoli, l’acqua è limpida e profonda, e le scogliere si alternano a piccoli angoli di fitta macchia mediterranea. Non ci sono bar o locali, ma solo un paesaggio selvaggio e una pace che raramente si incontrano altrove.

Tra le cose da vedere spiccano le rovine romane della Villa Domizia, un antico complesso che testimonia la presenza di imperatori e aristocratici già duemila anni fa. È possibile visitarle seguendo uno dei pochi sentieri che attraversano l’isola.

Le escursioni in barca da Giglio Porto a Giannutri sono regolari soprattutto in estate, gestite da operatori locali che offrono anche tour guidati. È consigliabile prenotare in anticipo, soprattutto nei weekend di alta stagione. Il viaggio è tranquillo, con panorami che scorrono tra le onde e qualche gabbiano a fare compagnia.

Una volta sbarcati, il consiglio è di lasciare a casa la fretta. Vale la pena camminare lentamente, respirare l’aria salmastra e lasciarsi sorprendere dai dettagli, come le farfalle, il profumo del mirto e le tracce di storia che si mescolano a un ambiente ancora quasi intatto.

Rientrare al Giglio al tramonto, dopo una giornata passata su un’isola che sembra un segreto ben custodito, fa sperimentare una sensazione di libertà difficile da dimenticare.

Le spiagge più belle dell’Isola del Giglio

Facciamo una piccola premessa: se la vostra idea è quella di arrivare al Giglio e trovare distese di sabbia pressoché infinte, il rischio è quello di rimanere spiazzati (ma difficilmente delusi): qui non ci sono tantissimi lidi, e quelli esistenti vanno cercati, conquistati e vissuti con attenzione. Alcune di queste spiagge sono facili da raggiungere, altre richiedono scarpe buone e un po’ di voglia di camminare. Ma tutte, nessuna esclusa, offrono un mare che non ha bisogno di filtri, perché qui è trasparente, profondo e carico di sfumature che vanno dal verde smeraldo al blu pieno. Abbiamo selezionato per voi quelle da non perdere assolutamente.

Spiaggia delle Caldane

La Spiaggia delle Caldane si trova lungo la costa orientale, a sud di Giglio Porto, incastonata in una piccola insenatura circondata da granito chiaro e macchia mediterranea. Di sabbia mista a ciottoli, con il mare che digrada dolcemente e un’acqua così limpida che si riesce a vedere il fondale anche a diversi metri di profondità, richiede un minimo di impegno per essere raggiunta:

La spiaggi è piccolina (circa 70 metri di lunghezza) e in estate si riempie facilmente, ma per i visitatori c’è un piccolo stabilimento con pochi ombrelloni e un chiosco. È un paradiso per gli amanti dello snorkeling, in quanto i fondali sono ricchi di pesci, rocce sommerse e qualche anfratto da esplorare.

Ma prima di passare alla prossima spiaggia vi sveliamo un segreto: nei giorni senza vento da est, la Spiaggia delle Caldane è una delle poche del Giglio dove si può stare ore in acqua senza sentire il tempo passare.

Cala dell’Allume

Chi desidera il silenzio vero deve optare per Cala dell’Allume, perché è una delle meno frequentate del Giglio. Il motivo di questa sua bassa frequentazione non è di certo la sua bellezza, ma il fatto che è difficile da raggiungere. Si trova sulla costa occidentale dell’isola, poco a nord di Campese, e vi si arriva solo a piedi o in barca. Nel primo caso occorre imboccare un vecchio sentiero che parte dall’area di Campese, passando nei pressi dell’ex cava di Allume e tramite un percorso non ufficialmente segnalato.

Nel secondo caso tutto è più facile, ma non sempre possibile: Cala dell’Allume è esposta ai venti occidentali e quando il mare mosso è meglio starne alla larga. Con ciottoli scuri e rocce, è affacciata su un mare profondo e cristallino. Non ci sono bar, chioschi o servizi simili, ma senza ombra di dubbio è il posto ideale per chi vuole stare in “solitudine”.

Spiaggia delle Cannelle

Della Spiaggia delle Cannelle possiamo dire senza alcuna esitazione che è quella capace di mettere d’accordo tutti: è la più accessibile e frequentata dell’isola. Si trova a meno di 1,5 km a sud di Giglio Porto, e nonostante sia spesso piena dei persone offre un mare che è uno tra i più belli del Giglio.

Di sabbia chiara, ampia circa 100 metri, con fondale basso e sabbioso, nelle giornate senza vento fa quasi credere di stare ai Caraibi, ma con in più le rocce granitiche e la vegetazione mediterranea sullo sfondo (che ci ricordano che, in realtà, siamo in Toscana). Alle estremità della spiaggia ci sono tratti rocciosi perfetti per lo snorkeling e chi conosce bene la zona sa che qui si possono trovare stelle marine, polpi e banchi di pesci già a pochi metri dalla riva.

Cannelle è l’unica spiaggia dell’isola, insieme a Campese, con una vera struttura turistica, poiché da queste parti ci sono due piccoli stabilimenti balneari, bar, noleggio ombrelloni e pedalò. In luglio e agosto può diventare affollata, specie nelle ore centrali della giornata, ma in alternativa da qui si può partire per raggiungere altre due spiagge più appartate:

Cala del Lazzaretto

A meno di 10 minuti a piedi da Giglio Porto, nascosta sotto la vegetazione, c’è Cala del Lazzaretto. Piccola, schietta, senza sabbia e priva servizi, porta con sé una storia antica e quasi dimenticata. Il suo nome, infatti, non è casuale perché proprio sopra di essa, su un piccolo promontorio, sorge la Torre del Lazzaretto, una delle antiche torri costiere costruite per difendere l’isola e, più avanti nei secoli, utilizzata anche come lazzaretto vero e proprio.

Per arrivarci occorre imboccare la stradina che porta verso sud, in direzione Cannelle. Dopo pochi minuti, un sentiero secondario scende sulla sinistra, segnalato solo da qualche pietra spostata o da chi ha già tracciato un passaggio.

L’acqua è limpida, spesso calma, con fondali rocciosi e subito profondi, ricchi di pesci di scoglio, qualche riccio, alghe e giochi di luce che cambiano in base al sole.

Spiaggia del Campese

Infine la Spiaggia del Campese, la più grande e comoda dell’isola. Facilmente accessibile e baciata dal sole fino all’ultimo minuto della giornata, è l’unica vera spiaggia esposta a ovest, il che vuol dire che si possono osservare alcuni dei tramonti più spettacolari del Giglio.

Alle spalle, la falesia del Faraglione del Campese; di fronte, un orizzonte aperto sul mare che in giornate limpide lascia intravedere Montecristo e persino la Corsica. Il particolare colore della sabbia, un grigio-rossastro con riflessi dorati, è dovuto alla presenza di minerali ferrosi, eredità delle antiche attività estrattive della zona. Il contrasto con il blu del mare e il verde della vegetazione crea un colpo d’occhio diverso da qualsiasi altra spiaggia dell’isola.

Il lido è completamente attrezzato, con stabilimenti balneari, bar, ristoranti, diving center e noleggio di canoe e sup. Ma, nonostante la presenza di visitatori, qui l’atmosfera non è quella da villaggio turistico perché l’ambiente rimane rilassato e mai chiassoso.

All’estremità nord della spiaggia svetta la Torre del Campese, costruita nel Seicento dai Medici per difendere la costa dalle incursioni barbaresche, mentre alle spalle si trovano i resti della cava di allume, attiva fino al secondo dopoguerra.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963