Il Castello del Belvedere di Vienna e la storia del Bacio di Klimt

La storia e le immagini della suggestiva opera di Klimt, conservata nel Castello del Belvedere, che celebra l'amore e le passioni umane

Pubblicato: 22 Dicembre 2020 09:31Aggiornato: 26 agosto 2024 09:39

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle blogger

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Sulle rive del Danubio sorge una città il cui patrimonio artistico e intellettuale precede la sua fama. Ci troviamo a Vienna, è qui che l’influenza di personalità come Mozart, Beethoven e Sigmunt Freud, che vissero in città, ha cambiato per sempre il passato e il presente della capitale dell’Austria.

I palazzi imperiali come Schönbrunn, la residenza estiva degli Asburgo, l’area del MuseumsQuartier, che ospita edifici storici e contemporanei dove sono esposte opere di Egon Schiele, Gustav Klimt e altri artisti, fanno da cornice a una città elegante e sofisticata, a tratti anche un po’ snob, ma estremamente fervida e viva.

Spostandoci a sud del centro storico, andiamo incontro a uno degli edifici più maestosi e suggestivi di tutti i tempi. Si tratta del castello del Belvedere, una delle residenze principesche più belle d’Europa. Composto da due splendidi palazzi, il Belvedere superiore e il Belvedere inferiore, il complesso commissionato dal principe Eugenio di Savoia venne costruito su progetto dell’architetto Johann Lucas von Hildebrandt tra il 1720 e il 1723.

Dopo essere stato in possesso degli Asburgo, che del castello ne fecero la loro residenza estiva, oggi l’edificio è diventato sede della Galleria dell’arte austriaca. Al suo interno sono conservati alcuni dei più grandi capolavori d’arte europea e, tra questi, il magico e suggestivo Bacio di Klimt.

Fonte: iStock
Castello del Belvedere, Vienna

Alla scoperta del Castello del Belvedere di Vienna

Il Belvedere inferiore è collegato con quello superiore attraverso uno splendido giardino che restituisce una bellissima visione panoramica di Vienna dall’alto. Poi, si entra nell’edificio e inizia la raccolta dell’arte austriaca. Alle opere di artisti locali, nelle sale interne dell’edificio, si affiancano i capolavori di Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Cézanne.

E poi, ecco che alla stregua di un tesoro prezioso da proteggere e custodire troviamo Il Bacio. Non uno qualunque, intendiamoci, ma uno dei più iconici al mondo, quell’opera di Gustav Klimt che è per il Belvedere quello che la Gioconda rappresenta per il Louvre.

La storia del Bacio di Klimt

Al centro di un luogo etereo, magico e astratto due amanti si stringono e si abbandonano a un bacio intenso e romantico. La donna, con gli occhi chiusi e una posizione estatica, è totalmente abbandonata tra le braccia del suo amante che, a sua volta, le accarezza la testa con delicatezza.

Un idillio amoroso che non è spezzato neanche dalla vivace policromia del prato fiorito. Gustav Klimt , in quest’opera, vuole celebrare l’amore e le passioni umane, temi già ricorrenti in tutta la sua opera. Eppure, è solo in questo quadro che l’artista riesce, attraverso la pittura, a raccontare quel momento trascendentale in cui uomo e donna si abbandonano in un’estasi reciproca.

A Klimt va il merito di aver dato il via a quella che è conosciuta come la Secessione Viennese, quel movimento artistico che ruppe definitivamente le rigide tradizioni del Paese. Erano i primi anni del 1900 e il pittore austriaco dipinse opere destinate a diventare capolavori di eterna bellezza. Il Bacio è tra queste.

Il dipinto, realizzato tra il 1907 e il 1908 è oggi conservato all’interno dell’Österreichische Galerie del Castello del Belvedere al primo piano dove migliaia di persone e innamorati si recano ogni giorno per contemplare il capolavoro.

Fonte: Getty Images
Il bacio di Klimt conservato all’interno del Castello Belvedere di Vienna

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