Scoprire passeggiando Rione Borgo e Castel Sant’Angelo

Rione Borgo di Roma è un piccolo gioiello attaccato al Vaticano: lo si può scoprire a piedi, ammirando Castel Sant'Angelo e la sua imponenza, ma non solo. Qui ci sono anche Palazzi e fontane.

Pubblicato: 20 Gennaio 2025 08:00

Grazia Cicciotti

Giornalista

Viaggia da sempre, a volte per piacere altre volte per indole. Ha vissuto (quasi) in tutta Italia, con qualche sosta in Europa e oltreoceano.

Nell’anno del Giubileo, gli itinerari da percorrere a Roma sono infiniti: la città – tra lavori di restauro ed eventi – torna a splendere, ma è imprescindibile un giro turistico nel Rione Borgo (Rione XIV della Capitale). Stiamo infatti parlando dell’area in cui sorge Castel Sant’Angelo, assoluto protagonista di questo rione particolarissimo, spesso chiamato i Borghi perché così son nominate le sue strade (e non con la solita denominazione di via o vicoli). Prima di iniziare, però, val la pena raccontare la storia di questo quartiere dalla forma trapezoidale nel cuore di Roma.

La storia di Rione Borgo

Sebbene il suo nome derivi da una parola sassone – burg (a indicare un villaggio circondato da mura separato dalla città) – e risalga probabilmente al periodo successivo alla caduta dell’Impero Romano, l’area già sotto i romani aveva una sua specifica funzione: era chiamato Ager Vaticanus, perché popolato dagli àuguri etruschi (sacerdoti dediti alla divinazione). Trovandosi poi al di fuori del pomerium (della città romana vera e propria) veniva usato come luogo di sepoltura: molte testimonianze attestano la presenza di importanti tombe ora demolite, tra cui la Meta Romuli, ma con il tempo la zona si riempì anche di villae e horti. Caligola vi costruì un circo, mentre Nerone edificò il ponte di pietra di Via Triumphalis (visibile nei giorni di magra del Tevere) e un teatro privato. Inutile dire che è Adriano ad aver stabilito ad imperitura memoria il paesaggio interno di Rione Borgo: il suo mausoleo è immenso e si deve al successore di Traiano anche la costruzione di Ponte Sant’Angelo.

La storia di Borgo cambia tuttavia improvvisamente nel 67, con il martirio dell’apostolo Pietro ai piedi del colle Vaticano. La tomba del Santo posta nei dintorni attrasse nell’area tantissimi pellegrini e Costantino pensò bene di costruirvi la celebre Basilica. Anche dopo la caduta dell’Impero, i pellegrinaggi erano numerosi e nella zona – il Rione Borgo è, di fatto, un’anticamera del Vaticano per posizione – sorsero ospedali e scholae (ospizi nazionali) per chi arrivava da ogni parte d’Europa. Da qui il nome di Burg: tante piccole comunità di ogni nazione sostavano qui, prima di incamminarsi verso la Basilica.

Fonte: 123RF
Rione Borgo

Castel Sant’Angelo

Il nostro itinerario parte da qui e non potrebbe essere altrimenti: Castel Sant’Angelo è simbolo di Rione Borgo ma anche di Roma stessa e la sua imponenza lo fa torreggiare dispotico sul Tevere e sul quartiere. Fu commissionato, nel 135 d.C., da Adriano all’architetto Demetriano: l’imperatore desiderava un mausoleo funebre enorme per sé e per i familiari e così è stato, almeno finché nel 403 Onorio non lo incluse nelle Mura Aureliane, trasformandolo in una fortezza.

Nel 590 divenne poi ufficialmente Castel Sant’Angelo e stavolta il merito è tutto ecclesiastico. Papa Gregorio I organizzò infatti una processione per liberare Roma da una grave pestilenza: sul Ponte Elio vide l’arcangelo Michele che rinfoderava la spada sulla Mole Adriana. Fu preso come segno della fine dell’epidemia e così fu: da qui l’attuale nome e anche la costruzione di una Chiesa dedicata appunto all’Angelo della visione.

Da allora le trasformazioni e gli usi del Mausoleo di Adriano sono stati molteplici: prigione, tesoro della Chiesa, rifugio, tribunale, archivio. E sono anche innumerevoli i lavori subìti: potrete tuttavia conoscere tutta la storia di questo edificio unico al mondo esplorandolo. Nel 1925 è stato infatti trasformato in un museo e, di fatto, oggi è sia un monumento che un’area archeologica. Vi consigliamo di scoprire tutti i suoi segreti, ma potrebbe non bastare una visita: ad esempio, sapevate che l’ultimo atto della Tosca di Giacomo Puccini è ambientato proprio nelle prigioni di Castel Sant’Angelo e la protagonista si toglie la vita lanciandosi dai suoi spalti?

Fonte: 123RF
Castel Sant’Angelo

Ponte Sant’Angelo

Ora che avete visitato Castel Sant’Angelo potete soffermarvi ad ammirare Ponte Sant’Angelo, considerato uno dei più belli di Roma. La sua storia è strettamente connessa al Mausoleo, perché fu l’imperatore Adriano a ordinarne la costruzione insieme alla sua tomba per collegarla alla riva sinistra del Tevere. È dunque opera dell’architetto Demetriano ed è noto – per questo – anche come pons Hadriani (ponte di Adriano) o pons Aelius (ponte Elio, sempre dal nome dell’imperatore).

Le due statue all’inizio del ponte rappresentano San Pietro e San Paolo e furono commissionate nel 1535 da papa Clemente VII: gli autori sono Lorenzetto (San Pietro) e Paolo Romano (San Paolo). Le altre statue presenti furono invece commissionate da Papa Clemente IX nel 1667 e realizzate dagli allievi di Gian Lorenzo Bernini (che scolpì personalmente i due angeli con il cartiglio di INRI, mai posti sul ponte in realtà perché troppo belli). Soffermatevi a guardare le statue degli angeli sul Ponte: sono a coppie e raccontano la storia della flagellazione di Gesù.

Fonte: 123RF
Ponte Sant’Angelo

Il passetto di Borgo

La visita a Castel Sant’Angelo non può prescindere da Passetto di Borgo, riaperto proprio in occasione del Giubileo e visitabile su prenotazione. È un tratto sopraelevato delle Mura Vaticane e collega Castel Sant’Angelo al Vaticano (più precisamente, al Palazzo Apostolico Vaticano). Il suo scopo era proprio quello di offrire ai Papi una via di fuga in caso di attacchi, permettendo loro di rifugiarsi a Castel Sant’Angelo. Rispetto a quanto avete visto finora, l’origine del Passetto è relativamente recente: fu fatto costruire da papa Niccolò III nel 1277 e fu effettivamente usato nel 1494 da Papa Alessandro VI quando Carlo VIII di Francia invase Roma.

Fonte: Luigi di Stano
Passetto di Borgo

Santo Spirito in Sassia

Ora potete finalmente esplorare il Borgo vero e proprio. Spostatevi a piedi verso il Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, risalente al 727 d.C. Romani e papi, in questo caso, c’entrano il giusto: il Complesso fu infatti costruito dai sassoni che – nel Burg – istituirono la Schola Saxonum. Si trattava di una sorta di centro d’accoglienza che forniva ospitalità ai sassoni giunti a Roma per visitare la tomba di San Pietro.

Prima della Schola Saxonum, in quest’area sorgevano gli Horti di Agrippina Maior e successivamente – intorno al 1100 – l’edificio divenne un ospedale. È tuttora l’ospedale più antico d’Europa ed è visitabile su prenotazione: è adiacente, in realtà, al più moderno Ospedale di Santo Spirito, che ne prosegue l’opera. Al suo interno potrete ammirare la fontana del XVII secolo, l’antica Spezieria, affreschi, il Museo di Storia dell’Arte Sanitaria e la Ruota degli Esposti, che si trova su una facciata laterale e fu voluta da Innocenzo III per permettere ai neonati non desiderati di essere accolti, in forma anonima, nell’Ospedale.

Fonte: 123RF
Santo Spirito in Sassia

I palazzi rinascimentali

All’inizio del Rinascimento, con il Vaticano ormai sempre più sede della Chiesa, Borgo visse un’era di rinascita. Nobili, prelati e artisti si stabilirono dunque qui verso la fine del XVI secolo e costruirono importanti palazzi, in parte andati distrutti. Alcuni tuttavia sono ancora visibili tra le strade del quartiere: val la pena girare a piedi nel rione per ammirare le loro facciate. In Borgo Santo Spirito trovate Palazzo Alicorni e il Palazzo del Commendatore, in piazza del Sant’Uffizio trovate il palazzo omonimo, mentre Palazzo Serristori si trova in via dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Palazzo Cesi-Armellini, il Palazzo dei Convertendi, Palazzo Giraud-Torlonia, il Palazzo dei Penitenzieri e il Palazzo Rusticucci-Accoramboni sono invece tutti in via della Conciliazione.

Fonte: Turismo Roma
Palazzo Giraud-Torlonia

Via della Conciliazione e il Museo Leonardo Da Vinci Experience

Restate ora in Via della Conciliazione, una delle strade più celebri di Roma, che collega largo Giovanni XXIII a piazza Pio XII. La sua importanza deriva però dal fatto che collega idealmente la capitale d’Italia con lo Stato Vaticano. Fu progettata da Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli e costruita a partire dal 1936, dopo la demolizione della famosa Spina di Borgo e dell’effetto prospettico ideato da Gian Lorenzo Bernini. Proprio per questo, negli anni, l’iniziativa di stampo fascista è stata aspramente criticata.

Su Via della Conciliazione, se avete tempo, potete poi fermarvi al Museo Leonardo Da Vinci Experience: si tratta di un museo interattivo che presenta agli avventori tutte le opere e le invenzioni di Leonardo Da Vinci. Potete provarle e, guardando i bozzetti dell’artista, capire anche da cosa nascessero le sue intuizioni.

Fonte: 123RF
Via della Conciliazione

La Fontana delle Tiare e la Fontana delle Palle di Cannone

Per terminare la passeggiata nel rione Borgo (che potete comunque attraversare tranquillamente a piedi, ammirando anche botteghe e locali) vi consigliamo la visita alle due fontane di Pietro Lombardi: la Fontana delle Tiare e la Fontana delle Palle di Cannone. Nel 1926, il Comune di Roma emanò un concorso per sostituire i nasoni con nuove fontanelle artistiche: il compito andò appunto a Lombardi, che ne realizzò nove in diversi rioni della città.

La Fontana delle Tiare si trova a ridosso del Passetto ed è in travertino: è dedicata al Vaticano, ma rientra geograficamente nel nostro Borgo. Sfoggia simboli del papato e lo stemma di Rione Borgo (oltre a quello di Roma). La Fontana delle Palle di Cannone si trova in Via di Porta Castello e omaggia Castel Sant’Angelo (quindi proprio il Rione).

Fonte: Turismo Roma
Fontana delle Palle di Cannone

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