Alta Via dell’Ortles, il trekking nel Parco Nazionale dello Stelvio

Inaugurato nel 2018, questo percorso in sette tappe è tra i più belli e suggestivi dell'intero arco alpino, ma anche uno tra i più impegnativi

Pubblicato: 12 Maggio 2019 09:59Aggiornato: 6 aprile 2024 12:45

Francesca Pasini

Content writer & Travel Expert

Laureata in Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra Italia e Spagna. Curiosa per natura, ama scrivere di storie che la appassionano.

Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio esiste un percorso di trekking splendido che collega la Val Venosta (in Alto Adige) alla Valtellina (in Lombardia), attraverso paesaggi naturali di suggestiva bellezza.

Stiamo parlando dell’Alta Via dell’Ortles, un cammino a tappe immerso nel Parco Nazionale dello Stelvio: lungo 119.5 chilometri è maggiormente adatto agli escursionisti più esperti ben allenati e con la giusta attrezzatura. Il dislivello di questo itinerario che gira attorno al Gruppo Ortles, infatti, è di 8.126 metri, con tratti da percorrersi a quota 3000 metri.

Scopriamo il percorso dell’Alta Via dell’Ortles, un’avventura senza pari e un percorso che si snoda tra paesaggi ghiacciati e spettacolari vette montane che incorniciano l’intero itinerario.

I tesori del Parco Nazionale dello Stelvio

Quali luoghi tocca l’Alta Via dell’Ortles? Masi, strade forestali, fortini, ghiacciai. Ma, soprattutto, il Parco Nazionale dello Stelvio. Un territorio protetto straordinario, in gran parte sopra i 2000 metri, che copre Lombardia, Alto Adige e Trentino e che custodisce panorami da favola: i 3905 metri della cima dell’Ortles, le enormi superfici glaciali collegate tra loro proprio da questo itinerario, una flora e una fauna che in Italia non hanno eguali.

Perché è proprio la sua biodiversità, a fare dello Stelvio un luogo da scoprire. Si va dai 650 metri del fondovalle e fino ai quasi 4000 dei ghiacciai, dalle zone umide ai terreni calcarei, si passeggia tra i cervi, i caprioli, i camosci, gli stambecchi, le marmotte, gli scoiattoli, i tassi. Mentre le aquile reali sorvolano il cammino degli escursionisti. Tutte le bellezze di questo territorio sono ben raccontate agli escursionisti all’interno dei 5 Centri Visitatori sparsi lungo il Parco: il Naturatrafoi a Trafoi, l’Aquaprad a Prato allo Stelvio, il Culturamartell in val Martello, l’Avimundus a Silandro e il Lahnersäge in Val d’Ultimo.

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Vista panoramica nel Parco Nazionale Stelvio

Alta Via dell’Ortles: sette giorni tra paesaggi glaciali e montagne maestose

Le tappe che compongono l’Alta Via dell’Ortles sono 7 e ognuna richiede tra le sei e le otto ore di cammino. La fatica è ampiamente ripagata dalla magnificenza del contesto circostante.

Per coloro che desiderano assaporare solo un assaggio di questa esperienza epica, è possibile optare per una singola tappa, trasformando il percorso in una gita giornaliera alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il periodo migliore per affrontarla è tra giugno e settembre, quando le temperature sono miti e la visibilità è ottima, permettendo ai pellegrini di godere di una panoramica indimenticabile sui ghiacciai del Gruppo Ortles. Il viaggio inizia dal suggestivo Passo dello Stelvio e conduce i visitatori attraverso cime, passi, vallate, rifugi montani, ghiacciai e laghi, come quelli di Cancano, incantevoli bacini idrici artificiali situati nella valle di Fraele, non distanti da Bormio. Il tragitto a tappe circumnaviga il Gruppo Ortles e si ricongiunge al punto di partenza, il Passo dello Stelvio.

Durante il percorso, i pellegrini avranno l’opportunità di trovare riparo e ristoro presso numerosi rifugi e malghe sparse lungo il tragitto, luoghi nei quali immergersi nel silenzio e nella serenità delle montagne. L’Alta Via dell’Ortles non è solo un cammino fisico, ma anche un’esperienza spirituale e emotiva che lascia un’impronta duratura nel cuore di chi ha il coraggio di intraprenderlo.

Vediamo le 7 tappe che portano alla scoperta di questo gioiello naturale mozzafiato.

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Gruppo Ortles

Prima tappa: dal Passo dello Stelvio a Stelvio

Dal Passo dello Stelvio si segue il sentiero Goldseeweg n.20 che arriva fino a Cima Garibaldi, sul confine svizzero. Si prosegue attraversando Lempruchlager, il Lago d’Oro e Trusegg, fino a giungere al rifugio Forcola. Da qui si prosegue passando per il forte Kleinboden, Malga Stelvio (tramite il sentiero delle Malghe n.4) e Malga Vallace. Prima di giungere alla prima tappa, ossia a Stelvio, si attraversano i Masi Faslar Höfe.

Questo tragitto è lungo 18.5 chilometri, percorribili in 7.5 ore con un dislivello totale di circa 2800 metri.

Seconda tappa: Da Stelvio al Rifugio Serristori

La seconda giornata inizia da Stelvio, dove si prende il sentiero n.34 fino a giungere a Ponte di Stelvio. Da qui ci si inoltra nei fitti boschi alpini lungo la strada forestale n. 2, arrivando a Maso Untervellnair e poi al vecchio Sentiero delle Malghe che accompagna in un percorso suggestivo fino al rifugio Serristori, con una vista meravigliosa sul panorama naturale circostante.

Per arrivare al rifugio si affrontano 17 chilometri di camminata quasi sempre in salita, con un dislivello totale di circa 2700 metri.

Terza tappa: dal Rifugio Serristori al Rifugio Nino Corsi

Per giungere alla terza tappa dell’Alta Via dell’Ortles, si riparte dal rifugio Serristori seguendo il sentiero n.12 che attraversa la stazione della seggiovia del monte Pulpito e giunge ai Piani di Rosim. Si risale verso il Passo del Beltovo e il Passo Madriccio. Si raggiunge infine il rifugio Nino Corsi attraversando la splendida Val Madriccio.

In questa tratta sono 14 i chilometri da percorrere in circa 8 ore, con un dislivello maggiore rispetto alle precedenti tappe, ossia 3200 metri.

Quarta tappa: dal Rifugio Nino Corsi al Rifugio Pizzini

Si riparte per l’impegnativo cammino attorno al Gruppo Ortles con un tragitto tra i più difficili, per il quale è consigliato l’accompagnamento di una guida alpina. Ripartendo dal rifugio Nino Corsi si attraversa la Val Martello, si giunge al Passo del Lago Gelato e da qui si deve utilizzare l’attrezzatura adeguata per il ghiaccio per poter arrivare al rifugio Casati. Si scende poi lungo il sentiero 528 fino al rifugio Pizzini, sopra a Bormio (in Valtellina).

In circa 6.5 ore si percorre questa tratta di 11.5 chilometri dell’Alta Via dell’Ortles, con un dislivello totale di 3200 metri.

Quinta tappa: dal Rifugio Pizzini a Sant’Antonio

Dal rifugio Pizzini si arriva al Passo Zebrù (a 3000 metri di altitudine), per poi scendere lungo il sentiero dell’Alta Val Zebrù. Si prende il bivio per il rifugio V Alpini, risalendo la Valle Rin Maré. In questo tragitto si superano varie baite fino a toccare i prati della Valfurva, fino a raggiungere la frazione di Sant’Antonio e il suo Centro Visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio, un luogo interessante in cui scoprire molte curiosità sul territorio, sulla flora e la fauna locali e sull’uomo che qui vi ha vissuto in perfetto equilibrio con la natura.

Per giungere fin qui si percorrono 20 chilometri di camminata in circa 9 ore, affrontando un dislivello di 3000 metri.

Sesta tappa: da Sant’Antonio al Lago di Cancano

Dal centro di Sant’Antonio si prende la pista ciclo-pedonale che accompagna verso il ponte dove si trova anche la Chiesa Parrocchiale. Lungo il percorso si passa per Teregua e si prende la strada militare dell’Albes. A un certo punto (a 1500 metri di altitudine) si prende il sentiero che porta al percorso Pedemontana della Reit fino a Pravasivo, dove si scende a Parco dei Bagni e fino al ponte di Premadio. Si sale poi lungo il sentiero di Ferrarola fino a raggiungere il Lago delle Scale e poi le dighe della Valle di Fraele e il lago di Cancano, un luogo suggestivo incastonato tra le imponenti vette del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il percorso richiede circa 16 chilometri di camminata, con un dislivello di 2000 metri.

Settima tappa: dal Lago di Cancano al Passo dello Stelvio

L’ultima tappa, la più lunga, parte dalla diga del lago di Cancano e attraversa la chiesetta di Sant’Erasmo e il ponte di Fornelle, in direzione Alpe Solena e Valle di Forcola. Si risale l’antica mulattiera militare fino ad arrivare a Bocchette di Forcola, dove spiccano i ruderi di un’antica Caserma degli Alpini della Prima Guerra Mondiale. La discesa, poi, porta in Valle del Braulio e vicino al Passo Umbrail. L’ultimo tragitto, che chiude il cerchio, percorre la mulattiera fino al rifugio Garibaldi e, infine, al Passo dello Stelvio.

L’ultima tappa è un percorso di 22 chilometri e con un dislivello di circa 2800 metri.

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Passo dello Stelvio

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