Immerso nella natura, circondato da boschi e colline, c’è un piccolo borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato. Si tratta di Cornello dei Tasso e qui, tra voltoni e mura, è ancora tutto intatto, proprio come una volta.
Il borgo si trova nella bellissima Val Brembana, nella frazione distaccata di Camerata Cornello, in provincia di Bergamo e dista da questa circa 30 chilometri. È raggiungibile solo a piedi, passando tra i prati e attraversando la mulattiera che porta, in pochissimi minuti, dritta all’ingresso del paese che si affaccia a picco sul fiume Brembo.
Una località che risale al 1100 e, come allora, è strutturata su differenti livelli: in cima la chiesa e il palazzo dei Tasso, famiglia nota della città, a proteggere le case di pregio, poi un livello intermedio dove si svolgeva il mercato e venivano accolti i viaggiatori in botteghe e osterie sotto i portici, che ancora oggi sono splendidamente presenti, e infine le case vicine al fiume che fanno sempre comunque parte della località bergamasca.
Si pensi che un tempo il centro di Cornello era attraversato da una via lunghissima che univa i Cantoni Svizzeri alla Valtellina e il borgo rappresentava una sede di scambio e via vai frequente. Tracce che si possono rivedere (e ripercorrere) attraversando la via che rappresenta anche l’unico accesso che porta al centro e si addentra nella prima natura collinare.
Da vedere a Cornello i resti dell’antico palazzo dei Tasso e la chiesa dedicata ai santi Cornelio e Cipriano. Situata sulla parte alta del borgo, è un piccolo gioiello d’arte romanica, uno dei pochi esempi presenti in Val Brembana, con antichi affreschi, volte e un prezioso campanile con aperture a bifore.
E dopo la passeggiata alla scoperta dei tesori del borgo, tra le strette vie e i porticati, si può decidere di esplorare la Valle e suoi percorsi panoramici oppure fermarsi gustare uno dei piatti tipici della zona, circondati dal silenzio e dalla quiete. Qualche esempio? Formaggi tipici, come il “Formai de Mut” oppure i famosi ravioli con ripieno di pan grattato, uovo e spezie (i “Casonséi”) e un bel piatto di polenta calda, magari anche nella versione a cubetti con taleggio, burro e salvia.
La meta ideale, insomma, per immergersi nella natura e in atmosfera legata al passato, oltre che per scoprire la storia del nostro Paese, per un turismo sempre più di prossimità.