Cervara di Roma, il borgo che sembra nato dalla tela di un artista

Nei secoli, questo borgo a 70 km da Roma ha attratto e ispirato pittori e poeti: ecco il motivo di tanta bellezza

Pubblicato: 19 Febbraio 2019 08:25Aggiornato: 19 febbraio 2019 08:57

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Redazione

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Sono poco più di 400, gli abitanti di Cervara di Roma. Un borgo unico, e straordinario. Che si trova a 70 chilometri da Roma e che è arroccato lungo le pendici dei Monti Simbruini.

Con un’altitudine compresa tra i 419 e i 1611 metri, Cervara ha il centro storico più elevato dell’intera provincia di Roma e il secondo del Lazio, subito dopo il centro di Filettino (in provincia di Frosinone). Ed è nota, oltre che per la sua bellezza, anche per essere la porta di ingresso al Parco naturale regionale Monti Simbruini, maggiore area naturale protetta dell’intera regione con cime che superano anche i 2100 metri.

Così chiamata per il gran numero di cervi che un tempo popolava l’area, Cervara di Roma offre una vista splendida sulla valle dell’Aniene. Ma, a fare di questo luogo un luogo unico, è l’arte: per secoli, questo piccolo borgo attirò artisti da tutta Europa, attratti dalla sua bellezza. Qualche esempio? Il francese Ernest Hébert visse qui durante il XIX secolo, e dipinse quadri raffiguranti le donne del posto come Les Cervaroles, esposta al parigino Musée d’Orsay. Oppure Joseph Anton Koch che ne ritrasse i paesaggi, Bartolomeo Pinelli, Corot, Oscar Kokoschka e Samuel Morse, che così descrisse Cervara di Roma: «C’è qualcosa di stranamente maestoso in un luogo come questo. È governato, per la maggior parte, da un silenzio perfetto».

A seguito della Seconda Guerra Mondiale, poi, il paese si spopolò. Ma non l’arte. Arrivarono altri poeti, altri pittori e altri scultori per raccontare l’anima d’un luogo che persino Ennio Morricone cantò. Perché quella che si respira, qui, è un’atmosfera magica. Ancora oggi.

Cosa visitare durante una visita al borgo? Sicuramente le chiese. La chiesa di Maria Santissima della Visitazione, nei pressi dei ruderi della rocca medievale del centro storico, è interamente costruita in pietra locale e contiene diversi tesore d’arte: un olio su tela del Seicento di Vincenzo Manenti di Orvinio che rappresenta la Visitazione, e una Madonna del Carmine (dello stesso artista), oltre al corpo di un martire della chiesa donato da Pio VI. Affacciata sulla valle d’Aniene è invece la chiesa di Santa Maria della Portella, istituita nel 1702 dai padri Gesuiti ma costruita già nel Cinquecento.

Ma, Cervara di Roma, è bella tutta. E sembra davvero l’opera di un artista.

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