All’ombra del Kilimangiaro si può adottare un elefante

Vittime di bracconaggio, questi esemplari sono gli ospiti di un Paese meraviglioso che si occupa della loro salvaguardia. E ora anche noi possiamo contribuire

Pubblicato: 12 Ottobre 2021 12:51Aggiornato: 11 maggio 2024 20:16

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle blogger

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Un viaggio in Kenya può trasformarsi in un’esperienza incredibile, soprattutto per gli amanti della natura. È qui che avviene un primo contatto con gli esemplari più grandi del nostro Paese, gli stessi che però sono in pericolo a causa del bracconaggio. E se in molti Paesi gli interventi da fare per salvaguardare gli elefanti sono ancora tanti, diverso è il caso della Nazione dell’Africa orientale.

Da sempre, infatti, gli elefanti sono protetti e aiutati in Kenya e lo dimostra la presenza del The David Sheldrick Wildlife Trust. Vediamo di cosa si tratta.

The David Sheldrick Wildlife Trust: l’asilo per gli elefantini

È un asilo animale che accoglie i piccoli elefantini rimasti orfani a causa del bracconaggio, il centro The David Sheldrick Wildlife Trust. I volontari si prendono cura dei cuccioli e, una volta cresciuti, li ricollocano nei loro habitat naturali dove possono vivere in libertà.

Questo centro si trova a Nairobi, proprio nei pressi del Parco Nazionale ed è aperto al pubblico solo la mattina. Visitarlo è un’esperienza incredibile, sicuramente meno conosciuta rispetto ai safari nei parchi e nelle savane, ma non per questo meno suggestiva.

Ma non è questa l’unica attività fatta per salvaguardare questi esemplari all’ombra del Kilimanjiaro. Magical Kenya e Kenya Wildlife, infatti, organizzano periodicamente dei festival per garantire un futuro migliore agli elefanti e per celebrare la pacifica convivenza con gli esseri umani.

Fonte: iStock
Elefanti nel Parco nazionale di Amboseli

Adotta un elefante: un’iniziativa ammirevole

Il festival, celebrato per la prima volta nel 2021, viene organizzato solitamente all’interno del Parco nazionale di Amboseli, situato ai piedi del Monte Kilimanjaro, che ospita più di 3.000 elefanti. L’obiettivo di queste cerimonie è proprio quello di adottare un elefante e dargli anche un nome. Sebbene non è possibile portare a casa questi cuccioli adottati, chiunque scelga di sposare la causa, riceverà aggiornamenti sulla vita dell’esemplare. In realtà, è possibile elargire donazioni per adottare un cucciolo di elefante tutto l’anno. Per farlo, ci si deve recare sul sito web dell’associazione ed effettuare il pagamento online: l’importo lo decidete voi.

Ma non è tutto, perché grazie al denaro raccolto tramite le adozioni e le altre donazioni in generale, la comunità locale può acquistare collari gps per localizzare gli animali, costruire recinzioni elettriche per prevenire l’avvicinamento e lo scontro con gli umani, ma anche investire nell’istruzione e nel miglioramento della qualità della vita, umana e animale.

Questa iniziativa, viene organizzata anche a seguito della felice notizia del baby boom di elefanti. Dall’inizio della pandemia da Covid-19 del 2020, infatti, sono nati più di 200 elefanti solo nel parco di Amboseli in un anno, un vero e proprio dono ricevuto durante uno dei periodi più complicati per il Paese e il mondo intero.

Anche il centro The David Sheldrick Wildlife Trust ha avviato un’iniziativa simile, attiva tutto l’anno, per adottare gli elefanti orfani e contribuire alla loro crescita. Come indicato anche sul sito ufficiale dell’associazione, il costo per adottare un piccolo elefante orfano è di 40 euro all’anno. È possibile visionare le immagini di queste creature, accompagnate da altre informazioni, come l’età e il motivo per il quale non c’è più la loro mamma ad accudirli. Un’iniziativa lodevole, che riscalda il cuore e fa immensamente bene all’anima.

Fonte: iStock/KirstenDohmeier
Gli elefantini orfani del The David Sheldrick Wildlife Trust

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