Esiste un luogo di grande fascino e suggestione dove la scarsa presenza di esemplari vegetali che si palesano debolmente sembra un miraggio. Qui non ci sono prati fioriti o arbusti che svettano verso il cielo ma solchi nel terreno che si allungano, si moltiplicano e si diramano.
Ma non ci troviamo in un deserto da raggiungere con voli aerei lunghissimi perché siamo in Italia, e più precisamente tra i monti Erei e l’Etna, nella valle del Simeto. È qui che troviamo i calanchi del Cannizzola, conosciuti anche con il nome di deserto di Centuripe.
Le fotografie che lo ritraggono, probabilmente, precedono la fama del loro stesso nome perché il deserto italiano, negli anni, è stato protagonista assoluto del grande e del piccolo schermo.
Sicilia: il deserto dei Calanchi
L’area dei calanchi del Cannizzola si apre davanti agli occhi dei visitatori offrendo un paesaggio arido e suggestivo che si perde all’orizzonte tra le mille sfumature di giallo ocra. La conformazione territoriale e l’aspetto desertico che caratterizza questo luogo restituisce la sensazione di trovarsi altrove, nei grandi deserti dall’altra parte del mondo.
Non stupisce, quindi, quel parallelismo con le caratteristiche ambientazioni da film western, né tanto meno che il deserto dei calanchi siciliano sia stato trasformato in un set naturale per diverse pellicole che qui sono state girate negli anni.
Già nel 1964, infatti, questo territorio ha fatto da sfondo al celebre film La Bibbia di John Huston insieme ad altri luoghi situati alle pendici del gigante buono. A rendere tutto più suggestivo ci ha pensato la presenza di dromedari provenienti dall’Africa che hanno trasformato quest’area in un paesaggio dai richiami magici e lontani.
Più recentemente, i calanchi siciliani, sono stati la scenografia del cortometraggio Audi quattro – Ski the World insieme ad altri luoghi nel mondo. Nell’ottobre del 2021, invece, il territorio è stato trasformato nella scenografia del lungometraggio Fortress di Jessica Woodworth ispirato a Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati.
Cosa fare nel deserto dei calanchi
Il deserto dei calanchi è percorribile on the road attraverso la suggestiva strada delle Valanghe, meglio conosciuta come provinciale 84. È questo il percorso da seguire per scoprire tutta la parte meridionale dell’area.
Una volta arrivati è possibile godere dell’arido e suggestivo territorio che si apre davanti agli occhi di chi guarda, ma non è tutto perché all’interno del territorio è stata installata anche una delle Big Bench di Chris Bangle, la panchina gigante che permette a cittadini di tutto il mondo di ammirare i panorami più suggestivi di sempre.
Inaugurata nell’aprile del 2022, e situata in un terreno della famiglia Capizzi di Biancavilla, la grande banchina è stata istallata su una terrazza panoramica che consente di ammirare la naturale meraviglia che caratterizza in maniera univoca questo territorio.
La Big Bench del deserto dei calanchi è la 202° del mondo e segue i dettami, le caratteristiche stilistiche e le dimensioni scelte da Chris Bangle, ideatore del progetto delle grandi sedute giganti che rendono accessibile i punti panoramici più incredibili del mondo che abitiamo. Tra questi anche i calanchi del Cannizzola.