La chiamano DeadVlei, che in italiano significa “La Valle della Morte”: situata a 2 chilometri da Sossusvlei, la principale meta turistica della Namibia, è famosa per i suoi paesaggi che sembrano dei veri e propri dipinti. Con una particolarità: sono veri.
La caratteristica principale della Valle della Morte in Namibia è la distesa di sabbia bianca che contrasta con il colore degli alberi di acacia morti che ancora oggi si stagliano sulle sue dune.
Un tempo questi alberi di acacie erano vivi: in seguito al cambiamento del corso del fiume, mutato a causa del movimento delle dune di sabbia, e alla sua scomparsa, tutti gli arbusti morirono, generando così il caratteristico nome di Valle della Morte.
La Valle della Morte è una delle attrazioni principali dei turisti che vogliono visitare la Namibia e, ovviamente, anche uno dei luoghi più fotografati.
Per raggiungere la Valle della Morte si possono percorrere a piedi i 2 chilometri di cammino che la separano da Sossusvlei, ma bisogna essere preparati al caldo che incombe su questa zona.
Oppure si possono prendere le navette ideate apposta per i turisti, che fanno fare un giro per questo posto magico, ma al contempo inquietante.
Il deserto della Valle della Morte si trova all’interno del Parco nazionale di Namib-Naukluft, una delle attrazioni principali dello stato africano. Alcuni tipi di piante, come la salsola e la nara, si sono adattate al cambiamento climatico e riescono a sopravvivere anche con questa siccità.
Volete qualcosa di ancora più magico? Basta guardare la Valle della Morte di notte: queste sono tracce lasciate dalle stelle.
Se avete la fortuna di rimanere durante la notte nella Valle della Morte, potrete ammirare la Via Lattea che si staglia maestosa nel cielo della Namibia: fotografarla? Sì, ma meglio guardarla con i propri occhi.
Nella Valle delle Morte ci sono le dune di sabbia più alte del mondo: alcune raggiungono anche i 400 metri d’altezza, e sono soprannominate “Big Daddy” o “Crazy Dune”.
Gli alberi presenti nella Valle della Morte sono morti circa 700 anni fa: nonostante non abbiano più linfa vitale, non si possono decomporre a causa della troppa secchezza.