Quando gli stranieri si concedono un viaggio in Italia tornano a casa un bagaglio emozionale non da poco: tra storia, cultura, sapori e natura c’è davvero da innamorarsi profondamente. Non a caso sono molto le riviste internazionali che dedicano articoli di elogio al nostro Paese, come ha fatto ultimamente anche il “Forbes”.
Ma questa volta la rivista statunitense ha deciso di raccontare cinque nostri affascinanti parchi nazionali, angoli che ha definito “carichi di fauna selvatica autoctona e paesaggi meravigliosi”.
Il Parco Nazionale del Pollino
Il primo luogo a cui la penna del giornalista ha voluto dedicare bellissime parole è il Parco Nazionale del Pollino che, situato tra Basilicata e Calabria tra le province di Cosenza, Potenza e Matera, con i suoi 192 565 ettari è il più grande d’Italia.
La rivista ci ha tenuto a sottolineare che la sua caratteristica più affascinante è l’incredibile biodiversità floristica. In particolare ha voluto dedicare qualche riga all’Italus, un massiccio pino di Heldreich che non è altro che l’albero più antico conosciuto in Europa con oltre 1.200 anni. Di notevole importanza anche i mammiferi come il capriolo, la lontra europea e persino il lupo italiano, anche se ovviamente non mancano “affascinanti città di montagna da visitare durante un’escursione”.
Il Parco Nazionale della Maiella
Tra i parchi nazionali più belli d’Italia il “Forbes” cita anche quello della Maiella compreso tra le province di Chieti, L’Aquila e Pescara che, secondo la redazione statunitense, “è una delle caratteristiche naturali più straordinarie dell’Abruzzo”.
Il gioiello indiscusso da questo parti è il massiccio della Maiella, ma altrettanto affascinanti sono le imponenti montagne calcaree e le vaste distese di faggete che caratterizzano la zona. Di particolare interesse sono i rapaci che vanno dall’aquila reale al falco pellegrino che possono essere visti librarsi nel cielo in cerca di prede.
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso
Voliamo poi al Parco Nazionale del Gran Paradiso che si distingue per essere il più antico del nostro Paese. Si trova a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte e, come riporta la rivista, “è un predecessore dei parchi nazionali che si trovano oggi in tutto il mondo”.
Andandolo a scoprire potrete incontrare capre, tassi, camosci e marmotte. Pur ospitando ghiacciai e aride cime montuose, il Gran Paradiso non è estraneo al verde: sono numerosi i prati alpini, le faggete e pinete che si rivelano anche incredibili mete escursionistiche.
Il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu
Elogi anche per il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu che, anche se ufficialmente istituito, attualmente non è gestito da nessun ente ed è coordinato in maniera provvisoria dalla provincia di Nuoro. Ciò non toglie che copra alcune delle zone più alte della Sardegna, una terra incontaminata che ospita una vasta gamma di creature mediterranee.
Un posto che si distingue per essere il paradiso del birdwatching e che offre l’opportunità di avvistare specie maestose come il falco della regina e lo sparviero appollaiato in alto sopra il terreno circostante. Così come donnole, faine e persino gatti selvatici.
Il Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria
L’ultimo dei parchi citati dalla rivista è il Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria, un’area naturale protetta situata in Sicilia. Di recente istituzione (28 luglio 2016) è, in ordine cronologico, l’ultimo parco nazionale italiano ma anche il primo in Sicilia.
Vanta la caratteristica di offrire paesaggi pittoreschi tra cui un’ampia panoramica del ricco patrimonio agricolo dell’isola, come la storica vite ad alberello che è un metodo di lavorazione dell’uva che è stato designato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014.