Tra i nuovi siti Patrimonio dell’Unesco ce n’è anche uno italiano

Sono tantissimi e si trovano in tutto il mondo, Italia compresa: ecco i nuovi e meravigliosi siti iscritti nella Lista dell’Unesco

Pubblicato: 19 Settembre 2023 12:43

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Redazione

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C’è anche un sito italiano nella lista dei nuovi Patrimoni mondiali dell’Unesco. Si trova in Emilia-Romagna e si tratta dei Gessi emiliano-romagnoli, un sito seriale, composto da sette diverse aree che si trovano nelle province di Reggio-Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna.

L’Unesco ha premiato in particolare il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale in Emilia-Romagna“. Le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche di questa zona d’Italia, formatesi dalla deposizione di sali minerali, naturalmente presenti nelle acque, sono stati quindi ufficialmente riconosciuti per le loro caratteristiche di unicità a livello mondiale.

Un nuovo Patrimonio Unesco in Italia

I Gessi emiliano-romagnoli sono un sito composto da sette diverse aree nelle province di Reggio-Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna ovvero l’Alta Valle Secchia nel Parco nazionale dell’Appennino emiliano romagnolo, la Bassa collina reggiana, i Gessi di Zola Predosa, i Gessi bolognesi nel Parco regionale dei Gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa, la Vena del Gesso romagnola, gli Evaporiti di San Leo, i Gessi della Romagna orientale nella Riserva naturale regionale di Onferno).

Nei gessi dell’Emilia-Romagna si trovano la grotta epigenica più lunga al mondo (oltre 11 chilometri), quella più profonda (265 metri), la più grande sorgente salata d’Europa e una grande varietà di minerali e forme carsiche studiate già a partire dal XVI secolo.
Si tratta del sesto sito naturale italiano riconosciuto dall’Unesco e, con questa nuova nomina, si arriva a ben 59 siti Unesco in Italia, il Paese che ne vanta più di ogni altro.

Quest’anno il Comitato del Patrimonio Mondiale che si è riunito in Arabia Saudita è stato chiamato a votare le nomine per i siti da includere nella Lista dei Patrimoni dell’Unesco sia per il 2022 sia il 2023. Il motivo è da riscontrare nel fatto che l’anno scorso l’evento, che doveva avere luogo in Russia, è stato rimandato a causa della guerra in Ucraina.

Scopriamo insieme gli altri nuovi siti Patrimonio Unesco del 2023 e le motivazioni di questo riconoscimento che si possono leggere sul sito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

I siti europei

La Francia ha ottenuto ben due nuovi siti Unesco, uno per la categoria naturale e l’altro per quella culturale. Di quest’ultima fa parte la Maison Carrée, un meraviglioso tempio romano che si trova a Nîmes, nel Sud del Paese. Dedicato agli eredi prematuramente defunti di Augusto, aveva lo scopo di favorire il controllo di Roma sul territorio conquistato.

Nella categoria naturale troviamo invece Vulcani e foreste del monte Pelée e dei pitons della Martinica settentrionale. Vi basti sapere che l’eruzione del 1902-1905 è considerata ancora oggi un evento chiave per la storia della vulcanologia.

Inoltre, da queste parti sopravvivono alcune specie minacciate a livello globale come la rana vulcanica della Martinica (Allobates chalcopis), il serpente terrestre di Lacépède (Erythrolamprus cursor) e l’endemico rigogolo della Martinica (Icterus bonana).

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Vulcani e foreste del monte Pelée e dei pitons della Martinica settentrionale

Tanta soddisfazione anche per la Danimarca con le sue Fortezze ad anello dell’età vichinga, ovvero cinque siti archeologici che comprendono un sistema di fortezze monumentali, risalenti all’epoca vichinga, a forma di anello e che condividono un disegno geometrico uniforme.

Si tratta dei forti di Aggersborg, Fyrkat, Nonnebakken, Trelleborg e Borgring che anche ai giorni nostri sono una dimostrazione emblematica del potere centralizzato della dinastia Jelling e una testimonianza delle trasformazioni socio-politiche che vide il regno danese alla fine del X secolo.

Della categoria culturale fa parte anche il Patrimonio medievale ebraico di Erfurt, in Germania, che comprende tre monumenti: la Vecchia Sinagoga, il Mikveh e la Casa di Pietra. Essi illustrano la vita della comunità ebraica locale e la sua convivenza con la maggioranza cristiana che occupava l’Europa centrale durante il Medioevo.

Poi la Lettonia con l’Antica città di Kuldīga che si distingue per essere un vero e proprio esempio – perfettamente conservato – di un insediamento urbano tradizionale che prima fu un piccolo borgo medievale, e poi un importante centro amministrativo.

Ancora oggi la cittadina di Kuldīga mantiene gran parte della disposizione stradale di quel periodo e, al contempo, conserva la tradizionale architettura in legno che esprime stili con influenze straniere che a loro volta illustrano il ricco scambio tra artigiani locali e itineranti provenienti da tutto il Mar Baltico.

Anche la Lituana ha un nuovo sito Unesco, ovvero Kaunas modernista: architettura dell’ottimismo, 1919-1939. Si tratta di un’area che è testimone della rapida urbanizzazione che trasformò la città di provincia di Kaunas in una città moderna che divenne persino la Capitale provvisoria della Lituania, tra la prima e la seconda guerra mondiale.

Soddisfazioni anche per la Repubblica Ceca con Žatec e il paesaggio del luppolo di Saaz, utilizzato nella produzione di birra in tutto il mondo. Si tratta di una serie di campi di luppolo particolarmente fertili vicino al fiume Ohře, coltivati ​​ininterrottamente da centinaia di anni, di graziosi borghi storici e di edifici utilizzati per la lavorazione del luppolo. Gli elementi urbani della proprietà includono il centro medievale di Žatec e la sua estensione industriale del XIX e XX secolo, conosciuta come il “sobborgo di Praga”.

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I Siti preistorici di Minorca talaiotica

Infine la Spagna con i Siti preistorici di Minorca talaiotica che sono la testimonianza dell’occupazione di questa eccezionale isola da parte di comunità preistoriche. I materiali, le forme e l’ubicazione delle strutture, risalenti all’età del bronzo (1600 a.C.) fino alla tarda età del ferro (123 a.C.), mostrano l’evoluzione di un’architettura “ciclopica” costruita con blocchi di pietra di incredibili dimensioni.

I siti del Medio Oriente

Un nuovo e importantissimo Patrimonio Unesco è l’Antica Gerico/Tell es-Sultan, in Palestina. Si tratta di uno dei più antichi insediamenti umani permanenti mai scoperti: risale a 8-9 millenni a.C. Il sito si compone di diversi strati, tra cui resti di mura fortificate, teschi e statue che testimoniano le pratiche culturali delle popolazioni neolitiche che abitavano in questa importante città.

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Antica Gerico/Tell es-Sultan, uno dei nuovi siti Unesco

Voliamo ora in Iran dove il nuovo sito Unesco è il Caravanserraglio persiano, vale a dire un’antica locanda che forniva riparo, cibo e acqua alle carovane, ai pellegrini e ad altri viaggiatori. Tuttavia, è bene sapere che i 54 caravanserragli della proprietà sono solo una piccola percentuale dei numerosi esemplati costruiti lungo le antiche strade dell’Iran e che sono considerati gli esempi più influenti e preziosi dei caravanserragli di tutto il Paese.

Poi ancora Gordio, in Turchia, un incredibile sito archeologico di un antico insediamento stratificato che comprende i resti dell’antica capitale della Frigia, un regno indipendente dell’età del ferro. Da queste parti gli scavi e le ricerche archeologiche hanno rivelato una ricchezza di resti che documentano tecniche di costruzione, disposizioni spaziali, strutture difensive e pratiche di inumazione che forniscono diverse informazioni sulla cultura e sull’economia frigia.

Infine la Tunisia con Djerba ,testimonianza di un modello insediativo in territorio insulare. Si tratta di un’isola eccezionale che si aggiunge agli 8 siti tunisini già inseriti nella lista del patrimonio mondiale, di cui 7 siti culturali e un sito naturale. Il caratteristico insediamento umano di Djerba ,infatti, è un puro esempio del modo in cui le popolazioni locali sono state capaci di adattare il proprio stile di vita alle condizioni dell’ambiente naturale in cui si trovavano, ovvero quasi privo di acqua.

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Djerba ,testimonianza di un modello insediativo in territorio insulare.

I siti nel resto del mondo

Gli altri nuovi e incredibili siti Unesco situati nel resto del mondo sono:

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Koh Ker: sito archeologico dell’antica Lingapura o Chok Gargyar

I siti a rischio

Nelle nomine di quest’anno sono presenti anche 3 importanti siti a rischio:

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