Napoli, Pompei, Procida e Paestum raccontate dal Guardian

Come appare il sud dell'Italia, in particolare la Campania, agli occhi di un forestiero: ecco il racconto di una penna del Guardian di un viaggio attraverso Napoli, Procida, Pompei e Paestum

Pubblicato: 30 Ottobre 2024 11:21

Priscilla Piazza

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Laureata in cinema, teatro e spettacolo multimediale, oggi lavora come redattrice e social media manager freelance

Di recente, un giornalista del Guardian ha intrapreso un viaggio attraverso alcune delle mete più iconiche del Sud Italia, raccontando il suo itinerario in un articolo ricco di osservazioni e dettagli. Quando si sente parlare bene del proprio Paese e del suo patrimonio artistico e culturale, nonché dei suoi paesaggi, non può che fare piacere ed è per questo che oggi vi mostriamo come sono questi iconici luoghi visti dagli occhi di un forestiero.

Il suo racconto inizia con l’arrivo in Mediterraneo, tra pioggia e cieli grigi, durante un viaggio in treno da Parigi. Nonostante il clima iniziale, proseguendo verso sud, il giornalista scorge finalmente la tanto agognata luce del sole, insieme alla vivacità e al calore di luoghi come Napoli, Pompei, Procida e Paestum.

Viaggiare in treno, lo slow tourism come ritorno alle origini

Durante il tragitto, il giornalista nota la differenza tra un viaggio in treno e il frettoloso ritmo del trasporto aereo. Attraversando città come La Spezia e Pisa, afferma che il viaggio in treno incarna la “joy of missing out” (la gioia di lasciarsi andare), perfetta per un turismo lento e contemplativo.

In questo percorso, simile a quello compiuto dal poeta inglese John Keats nel 1820, il viaggiatore trova un’attenzione alla scoperta, senza la frenesia moderna. Dopo aver attraversato il Nord Italia, in particolare la Liguria, la destinazione è il Sud, a partire dalla Campania.

Napoli, più autentica di così non si può

Il giornalista descrive Napoli come un luogo autentico, dove il fervore della vita cittadina si manifesta nelle strade affollate e nei ristoranti all’aperto. La città, racconta, si anima ulteriormente quando il Napoli gioca contro la Juventus e i tifosi seguono con entusiasmo la partita mentre gustano una pizza in un caffè di strada.

Napoli è anche il punto di partenza per visitare le vicine isole, tra cui Procida, che, secondo il giornalista, ha conservato il proprio carattere genuino e non è stata trasformata in un’isola esclusivamente turistica.

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Sguardo su Napoli vista di sera

Procida, profumo di agrumi e senso di familiarità

Procida, scrive il giornalista, è ben diversa da altre destinazioni insulari, poiché ha mantenuto la sua autenticità e non è diventata un “esperimento di gentrificazione”.

Una delle attività migliori che si può fare soggiornando sull’isola, tra un tuffo e l’altro, dopo un po’ di tintarella, è sicuramente mangiare e lasciarsi coccolare il palato dalla deliziosa cucina locale. Tra i piatti consigliati ci sono gli spaghetti al pesto di limone, tipici del luogo grazie ai celebri limoni dolci dell’isola.

Le case colorate di Marina di Corricella e l’atmosfera di un’isola ancora legata alla sua tradizione marinara colpiscono particolarmente l’autore dell’articolo del Guardian, che ne evidenzia il fascino genuino raccontando il legame di Procida con la storia locale, ancora oggi.

Pompei, città eterna in continua scoperta

La visita a Pompei è uno dei momenti più suggestivi del viaggio. Il giornalista osserva come il sito archeologico, sotto la direzione del tedesco Gabriel Zuchtriegel, stia vivendo una nuova fase di scoperta e reinterpretazione.

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Pompei e il Vesuvio sullo sfondo

Accompagnato dall’archeologo Alessandro Russo, il giornalista entra nella Regio IX, una zona in cui si stanno scoprendo affreschi intatti e dettagli inediti della vita quotidiana degli antichi abitanti di Pompei. Racconta di un ritratto di una bambina con uva e melograni, sopravvissuto incredibilmente intatto e visibile oggi grazie alle nuove tecniche di scavo.

Paestum, viaggio nell’antica Grecia

Proseguendo il suo viaggio verso sud, il giornalista del Guardian racconta l’esperienza di Paestum, una città fondata dai Greci e famosa per i suoi imponenti templi e per il museo archeologico.

Qui, il protagonista dell’articolo si sofferma sulla Tomba del Tuffatore, un capolavoro ritrovato nel 1968 che raffigura un giovane che si tuffa da una grande altezza, in quella che potrebbe rappresentare una scena allegorica della morte o della vita.

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Il Tempio di Era nel sito archeologico di Paestum

Il giornalista è affascinato da come Paestum mantenga un’atmosfera antica e intatta, lasciandolo profondamente colpito dall’energia e dal mistero di questi luoghi.

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