Torri del Vajolet: trekking, arrampicata e ferrate

Le Torri del Vajolet, celebri e suggestive cime delle Dolomiti, sono l'ideale per passeggiate e arrampicate

Pubblicato: 28 Settembre 2020 17:56

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Le torri del Vajolet sono le cime più belle delle Dolomiti: le loro cime si innalzano oltre i duemila metri regalando ai turisti uno spettacolo magico e suggestivo in qualsiasi periodo dell’anno. In inverno, quando la neve imbianca le montagne, o in estate, quando la roccia mostra il suo caratteristico colore grigio rosato, le attività da fare sono tantissime e coinvolgono tutta la famiglia. C’è chi pensa infatti che le escursioni in montagna siano riservate solo agli adulti, ma non è così. Alcuni percorsi e passeggiate sulle torri del Vajolet sono adatte anche ai più piccoli, anzi: rappresentano una bellissima avventura da vivere a stretto contatto con la natura, e in tutta sicurezza. In questo articolo sulle torri del Vajolet vedremo come arrivare e quali sono le attività più belle da fare.

La scalata alle torri del Vajolet: arrampicata e via ferrata

Per gli amanti della montagna, torri del Vajolet e arrampicata sono spesso sinonimi. Una delle attività più gettonate da queste parti infatti sono le arrampicate sui percorsi di roccia appositamente realizzati. Vista l’altitudine e la difficoltà di alcuni tratti, alcuni percorsi sono riservati solo agli scalatori più esperti, tuttavia ci sono tantissime escursioni adatte anche ai principianti. Le scalate più comuni alle torri del Vajolet sono tre:

L’ultima in particolare, chiamata anche via normale, è perfetta per i principianti che abbiano una minima esperienza sulle vie ferrate. Per i non “addetti ai lavori”, le vie ferrate sono strutture artificiali realizzate sulla parte rocciosa per favorire l’arrampicata, molto più semplici di una scalata in singolo o in cordata, ma ugualmente impegnative.

Trekking e passeggiate sulle torri del Vajolet

Come dicevamo, le cime del Vajolet si prestano anche ad attività più tranquille e familiari, come le passeggiate nei boschi o il trekking. Il percorso più bello è quello che si snoda nella conca di Pozza di Fassa, circondati dalle imponenti sagome del Cantinaccio e che porta, gradualmente, verso le torri del Vajolet. Attraverso boschi, pareti rocciose e sentieri scoscesi, potrete ammirare lo spettacolo della natura incontaminata, così bella che quasi vi toglierà il fiato. Il periodo ideale per questo tipo di escursione è da giugno a settembre, quando le temperature non sono troppo rigide e il rischio di precipitazioni è molto basso.

Se avete quindi preparato un itinerario avventuroso alla scoperta delle cime del Vajolet, la sosta in un rifugio è d’obbligo. Non si tratta solo di una questione logistica o di comodità: i rifugi alpini fanno parte dell’esperienza di chi vive e scala la montagna, dall’emozione di ammirarli da lontano, raccogliendo le ultime forze per la parte più difficile della scalata, alla soddisfazione di aver raggiunto la meta e al piacere di gustare una bevanda calda in compagnia.

Il percorso tra i rifugi

Ecco tre rifugi che dovete assolutamente visitare.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963