Da una parte c’è il deserto, dall’altra il mare. E, nel mezzo, una miriade di monumenti che raccontano il passato di una città che, pur essendo decisamente degna di nota, viene spesso sottovalutata. Parliamo di Tripoli, capitale della Libia, il cui patrimonio storico millenario è senza ombra di dubbio una calamita per i turisti che amano viaggiare a ritroso nel tempo.
Il centro abitato si sviluppa attorno ad una baia. Al di là del mare e delle spiagge, tuttavia, sia nel cuore della città che in periferia, ci sono tantissimi luoghi d’interesse, alcuni storici, altri meno, che vale la pena vedere.
Ma quali sono, in mezzo ad un tale ventaglio ben assortito di proposte, le 5 cose da fare a Tripoli per esplorare le sue mille sfaccettature? Scopriamolo insieme.
Indice
Scoprire la Clock Tower
La torre dell’orologio è il simbolo di Tripoli. Domina in tutta la sua imponenza la piazza di Al-Tell. Fu costruita intorno al 1866 dagli ottomani, su disposizione del sultano Ali Reda Basha. Per molti anni le sue lancette sono rimaste immobili, ma l’orologio ha ripreso a funzionare in seguito ad un restauro finanziato dal governo turco.
La struttura non è aperta al pubblico. Cioonostante, qualora si desideri salire in cima alla torre e ammirare il paesaggio di cui si gode da lassù, è possibile recarsi in municipio e presentare una domanda speciale chiedendo che venga concesso l’accesso. Non è detto che venga accolta, ma tanto vale la pena provare. Qualora doveste centrare l’obiettivo, la fatica sarà ampiamente ripagata da una vista davvero straordinaria.
Visitare la Moschea di Gurgi
La Moschea di Gurgi è il principale santuario della città libica di Tripoli. Si trova nella parte antica della capitale e porta il nome di colui il quale, nel 1833, decise di costruire un edificio di culto in questa zona così affascinante. A livello architettonico, si tratta di una moschea hanefita: ha una pianta quadrata circondata su tre lati da incantevoli giardini in fiore e si regge su nove colonne che fanno da sostegno, a loro volta, a sedici cupolette.
Gli interni della Moschea di Gurgi sono maestosamente decorati in stile islamico: gli stucchi e gli intagli lignei sono protagonisti indiscussi, ma fanno la loro bella figura anche le piastrelle in maiolica colorata che rivestono la quasi totalità delle superfici. Completa l’architettura di questo sontuoso santuario il più alto dei minareti cittadini, l’unico a disporre di due ordini di balconate.
Ammirare l’arco di Marco Aurelio
A Tripoli c’è un monumento che venne fatto erigere, nell’anno 165, per celebrare le vittorie sui Parti di Lucio Vero: un arco che porta il nome, non certo a caso, dell’imperatore Marco Aurelio. La struttura ha la classica conformazione dei monumenti romani: è un tetrapilo, nel senso che ha una pianta quadrata e gode di quattro accessi incrociati su tutte le facciate che la compongono.
L’arco di Marco Aurelio a Tripoli si trova all’ingresso della Medina. Nelle nicchie che oggi fanno da porta pare che, un tempo, vi fossero le statue degli imperatori del tempo. Tra cui, naturalmente, quella che ritraeva lo stesso Lucio Vero, fratello di Marco Aurelio, ritrovata durante gli scavi che nel Novecento interessarono la zona in cui sorge la struttura.
Mangiare i falafel
Andar via da Tripoli senza aver prima messo sotto i denti un falafel sarebbe un autentico sacrilegio. Non si tratta di una prelibatezza prettamente libica, ma di una specialità mediorientale piuttosto speziata che si apprezza, in particolar modo, quando fritta in olio bollente. Una sorta di polpetta italiana sapientemente rivisitata in chiave araba, se vogliamo. Solo che il suo impasto non è a base di carne, ma di ceci.
Ed è proprio per questo motivo che si tratta di una ricetta apprezzata, oltre che da chi ama i sapori intensi e decisi, anche da chi segue un’alimentazione vegana. A Tripoli potrete gustare i falafel comodamente seduti in un ristorante tipico, magari con un contorno di hummus, oppure, perché no, come cibo da strada, mentre si passeggia tra le mille meraviglie di una città sempre pronta a stupire.