Otranto, città di mare, spiagge affollate e spettacolari, ma anche di fortezze segrete e gioielli architettonici di assoluta bellezza. Come il Castello Aragonese, una struttura datata tra il 1485 ed il 1498 per volere di Ferdinando I d’Aragona sui resti di un’antica costruzione fortificata risalente all’anno 1067.
Una roccaforte unica, maestosa e possente, voluta per arginare le minacce dei nemici via mare, come i temibili turchi che distrussero la città. Stupenda, con la sua pianta pentagonale, di questa imponente architettura colpiscono soprattutto il bastione che si estende verso il mare e le tre torri circolari, che portano i nomi del duca di Calabria, Alfonso d’Aragona, e della moglie Duchessa.
Qui, proprio al fianco dell’accesso col blasone di Carlo V d’Asburgo, si possono notare gli spazi dedicati ai cannoni che un tempo venivano utilizzati per proteggere il castello e tutta la città dagli invasori. Un vero e proprio gioiello di architettura militare.
Sempre dal lato architettonico (nonché difensivo) da ricordare come, davanti al castello, una volta passava un fossato e l’unico passaggio utile d’ingresso verso la fortezza era costituito dal ponte levatoio. Oggi lo spazio, senza più acqua ma con un bel prato verde, è utilizzato in occasione di feste a tema dove sfilano antiche dame e cavalieri. L’ideale per fare un tuffo nel passato, tra storie d’epoca e cantastorie.
L’altro lato del castello, invece, è affacciato sul mare e permette di godere di una vista incantevole su tutta la zona. Un posto così bello che ha attirato subito lo sguardo dello scrittore inglese Horace Walpole che si ispirò a questo fortilizio per il suo “The castle of Otranto”, un romanzo gotico di discreto successo.
Da vedere, poi, anche gli interni completamente ristrutturati ed oggi diventati sede di numerose mostre ed eventi a carattere nazionale. Alle sale si accede tramite imponenti scale in pietra che permettono di affacciarsi sul cortile prima di raggiungere il ballatoio e le camere superiori. Una volta all’interno del castello, poi, la vista sul mare (e sulla città) sarà strepitosa: un vero sogno, capace di rubare lo sguardo dei viaggiatori.
Un’ultima curiosità: si narra che qui ancora oggi vivono alcuni fantasmi tra cui il più famoso, senza dubbio, è quello di Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano. Il suo spirito, senza testa, vaga qui nella notte fermandosi sul bastione chiamato “Punta di Diamante” con una vista splendida su Otranto, dove un tempo veniva gettato in mare chi cercava di scappare.