Phi Phi Island, paradisi naturali e mecca del divertimento

La Phi Phi Island, in Thailandia, sono dei veri paradisi marini e i luoghi ideali per chi cerca movida e divertimento: cosa fare e vedere durante una vacanza

Pubblicato: 11 Febbraio 2025 18:00

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Immerse nell’azzurro del Mare delle Andamane, le Phi Phi Island sono dei veri paradisi naturali, ma anche una destinazione ideale se oltre alla bellezza marina si cerca un’esperienza vivace e divertente. Un piccolo arcipelago formato da due isole principali, Phi Phi Don e Phi Phi Leh, e altre sei isole e isolotti minori. Il mare limpido e i mastodontici picchi calcarei che sbucano dalle acque hanno reso le Isole Phi Phi le più famose della Thailandia, una di quelle mete da inserire assolutamente nel proprio itinerario.

Phi Phi Don e Phi Phi Leh: cuore di un parco marino protetto

Come accennato precedentemente, le Phi Phi Island sono un arcipelago composto da due isole principali:

Ci sono poi altre isole e isolotti minori che insieme vanno a formare un parco marino protetto, il Parco Nazionale di Hat Noppharat Thara–Mu Ko Phi Phi, particolarmente amato dai visitatori per l’ampia flora e fauna marina, e da coloro che adorano fare immersioni. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che per entrare, visitare e soggiornare sulle isole occorre pagare un biglietto d’ingresso.

Tour delle Phi Phi Island

Le Phi Phi Island sono piccolissime, spesso piene di persone ma comunque meravigliose. Certo, non è necessario soggiornarvi una settimana per esplorarne il meglio, ma sicuramente dovrete fare delle scelte perché nei fatti le escursioni e le esperienze a disposizione sono molte. Il tutto si può organizzare tramite i propri alloggi, oppure in autonomia rivolgendosi a chi pianifica i tour. Molti dei punti di interesse possono essere raggiunti anche a piedi o con un semplice passaggio (a pagamento) sulle tipiche barche thailandesi. Altri, invece, è necessario andarli a scoprire tramite escursioni giornaliere che prevedono più soste.

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Colori e paesaggi delle Phi Phi Island

Snorkeling e sole a Long Beach

Long Beach è senza ombra di dubbio una delle spiagge più belle dell’intero arcipelago. È situata sull’isola di Phi Phi Don e si distingue per la sua sabbia finissima e chiara, il mare da sogno e anche per non essere particolarmente frequentata dai turisti. Ma non è tutto, perché Long Beach è anche una meta ottimale per chi ama esplorare i fondali marini.

Al largo di Long Beach, infatti, ci si può dedicare allo snorkeling in uno spot situato di fronte a Koh Phi Phi Leh, da cui è possibile persino raggiungere lo Sharks Point, uno scoglio dove può capitare di avvistare squali.

Bamboo Island

La stupefacente Bamboo Island è il posto perfetto per chi è alla ricerca di zone isolate ma immerse in un contesto paesaggistico da favola. Si tratta di una bellissima isola disabitata e piccolina, ma con una spiaggia bianca con fondali sabbiosi e acque cristalline dove abbonda una coloratissima vita sottomarina. Piena di pini, possiede anche un bar piccino e qualche tavolino utile per sedersi e riempire lo stomaco. Sono presenti pure dei picchi rocciosi dai quali si può ammirare un tramonto che toglie il fiato.

In genere Bamboo Island è prevista nelle escursioni giornaliere che partono da Phi Phi Don, ed è una di quelle tappe in grado di conquistare i viaggiatori all’istante: dopo una navigazione di circa 45 minuti a bordo delle long-tail boat, si vede la terra in lontananza circondata da un mare limpidissimo che si mostra con tutte le sfumature di blu possibili. Larga 500 metri e lunga al massimo 700, è un vero e proprio sogno tropicale.

Monkey Beach

Tra gli animali più simbolici della Thailandia ci sono le scimmie (o meglio, i macachi) e facendo un tour delle Phi Phi Island è possibile attraccare su una spiaggia abitata da un folto gruppo di questi primati: Monkey Beach. La spiaggia è stretta e piccola, mentre le scimmie sono tantissime e soprattutto per niente timide, anzi, sembrano proprio in attesa dell’arrivo di turisti.

È molto importante scendere dalla propria imbracazione senza zaini, perché i macachi sono furbi e quindi sanno che lì, gli esseri umani, tengono del cibo. Il rischio è infatti che saltino addosso per aprire le borse in cerca di qualcosa da mangiare, e anche che mordano e graffino. Inoltre, cibare i macachi è vietato e punibile con sanzioni economiche. Per questo motivo, il consiglio principale è essere liberi di borse e, soprattutto, mantenersi a distanza perché nessuno è esente da possibili attacchi.

Tuttavia, nei suoi 150 metri di sabbia bianchissima e soffice ci sono anche tantissimi alberi che regalano una perfetta ombra naturale, e un’acqua color smeraldo che lascia senza fiato. Sul retro della spiaggia, invece, è presente una straordinaria scogliera di calcare ricoperta da una vegetazione molto esotica che incanta i visitatori.

Maya Bay

Precedentemente vi abbiamo raccontato che il successo mondiale delle Phi Phi Island è dovuto soprattutto all’incontaminata e disabitata isola di Phi Phi Leh, e ora vi spieghiamo perché: è qui che sorge Maya Bay, uno dei luoghi più incredibili del mondo ma anche più conosciuti in assoluto. Se vi state chiedendo come sia possibile la risposta è che qui, nell’ormai lontano 2000, è stato girato il film “The Beach” con Leonardo DiCaprio.

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Veduta dall’alto di Maya Bay

Il successo fu incredibile, al punto che Maya Bay fu costretta a chiudere. Per un ampio periodo, infatti, si è potuta osservare solo da lontano a causa delle deturpazioni commesse dai turisti (fino alla chiusura del 2018 ne arrivavano ben 5000 al giorno). Oggi Maya Bay è di nuovo accessibile, ma con ingressi contingentati e regole ben precise: per esempio, non si può fare il bagno nelle sue acque limpide in modo da preservare la preziosa barriera corallina.

Il visitatore che arriva a Maya Bay non può che rimanerne incantato, perché è una di quelle meraviglie della Terra che più si avvicina all’idea di paradiso, al punto da essere considerata come la spiaggia esteticamente perfetta. E noi non possiamo che acconsentire, perché già per farvi ingresso occorre attraversare un tratto dell’isola pieno di vegetazione, che poi si apre su una spiaggia bianchissima (e soffice in una maniera quasi divina) incastonata tra scogliere da sogno e faraglioni che spuntano dal mare.

Viking Cave

Durante i tour che conducono alla scoperta delle Phi Phi Island è possibile fare una sosta anche alla Viking Cave. Non si entra, ma si può ammirare da lontano e ascoltarne la storia. Si tratta di una grotta piuttosto grande considerata sacra dagli abitanti del luogo e in cui sono ancora conservate delle pitture colorate che rappresentano elefanti e vari tipi di barche. Secondo alcuni studi, queste decorazioni sono state realizzate da mercanti o da pirati perché questa zona, in passato, avrebbe rappresentato un punto di sosta per tutte le imbarcazioni in cerca di riparo dalle tempeste, o semplicemente per trasferire merci o effettuare delle riparazioni.

Una piccola curiosità: nel 1972 questa caverna fu visitata da sua Maestà il Re Bhumibol Adulyadej, che notò una roccia che assomigliava ad una creatura mitologica. Per questo motivo decise di rinominarla “Phaya Nak”, ovvero “Grotta dei Serpenti”. Ma perché è chiamata anche la Grotta dei Vichinghi? Il motivo è molto semplice: alcuni dei graffiti presenti ricordano le Drakkar, le tipiche imbarcazioni utilizzate in passato da questi guerrieri.

Il tramonto in mezzo al mare

Chiaramente dipende dal tour che si sceglie (alcuni, per esempio, come tappa finale hanno Bamboo Island) ma c’è la possibilità di vedere uno dei tramonti più belli della vostra vita: nel bel mezzo del Mare delle Andamane, mentre si è a bordo di una long-tail boat. È un’esperienza molto emozionante, soprattutto per le persone che non possiedono una barca e quindi la possibilità di vedere così “da vicino” il sole rosa/arancione che si tuffa nel mare.

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Il tramonto delle Phi Phi Island vista dalla long-tail boat

Nuotare con il plancton luminoso

Alcune delle gite in barca, subito dopo il tramonto, permettono anche di fare un’altra particolare esperienza: nuotare con il plancton luminoso. Ad essere del tutto onesti non è così facile osservarlo, perché non è sempre detto che smuovendo l’acqua si possano vedere queste alghe che brillano intensamente di luce blu. Nonostante questo, vale la pena tuffarsi e provare.

Gli altri luoghi di interesse delle Phi Phi Island

Le Isole Phi Phi, oltre a tutto ciò di cui vi abbiamo appena parlato, vantano anche tanti altri punti di interesse a cui si può (e in alcuni casi si deve) dare un’occhiata:

Vita notturna e divertimento

Oltre ad essere dei paradisi marini, le Phi Phi Island sono anche la mecca del divertimento (e a tutte le età). In particolare lo è Phi Phi Don, che dopo il tramonto si anima di feste notturne. In molti dei tanti vicoletti dell’isola ci sono locali con la musica a tutto volume, negozi, ristoranti, cocktail bar e chi più ne ha più ne metta.

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Tra le vie delle Phi Phi Island

Ton Sai (dove si sbarca), che può essere definito il centro turistico e commerciale dell’isola, è il posto ideale per chi desidera partecipare a party sfrenati, e quindi preso di mira dai backpackers e giovani. Non mancano i locali adatti anche agli adulti, alcuni affacciati direttamente sulla spiaggia.

Come arrivare e quando andare alle Isole Phi Phi

Raggiungere le Phi Phi Island, e in particolare Phi Phi Don perché è lì che si attracca, è molto facile. Tuttavia, si può fare esclusivamente via mare perché l’arcipelago non è dotato di aeroporto. Bisogna quindi prendere il traghetto o il motoscafo (ci sono più o meno veloci) da Phuket o da Krabi. In entrambi i casi il tempo richiesto è più o meno lo stesso, ovvero circa 1 ora e 30 minuti/2 ore. A disposizione, inoltre, c’è anche un collegamento in partenza dall’isola di Koh Lanta che impiega approssimativamente 1 ora di navigazione.

Le isole Phi Phi sono visitabili durante tutto l’anno, ma la stagione migliore è quella secca (da novembre a maggio), ovvero con piogge rare o del tutto o assenti. Da fine maggio a novembre non si possono invece escludere tempeste tropicali, in particolare nei mesi di settembre e ottobre, che inevitabilmente complicano la possibilità di fare escursioni anche a causa dei forti venti.

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