Alla scoperta della Marsica, dove vivere l’Abruzzo più vero

A metà strada tra la costa adriatica e Roma, la Marsica è una delle zone più belle e verdi d'Abruzzo, incantevole tra antichi borghi, parchi e storia

Pubblicato: 29 Agosto 2024 19:24

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Incastonata tra la costa adriatica e Roma, la Marsica è una gemma nascosta nel cuore dell’Abruzzo, dove la natura incontaminata e la storia millenaria si fondono in un paesaggio unico: ricca di verdi pianure e maestose montagne rocciose, dona un affascinante viaggio attraverso antichi borghi, ognuno con la propria storia da raccontare.

Tra cultura, arte, fede e una natura che toglie il fiato, l’Abruzzo più vero è un invito irresistibile a esplorare le sue meraviglie. Partiamo, allora, per un’avventura che svelerà la bellezza autentica di uno dei luoghi più affascinanti di sempre.

La magia del Parco Nazionale d’Abruzzo

Iniziamo con lo spettacolare Parco Nazionale d’Abruzzo, 50.000 ettari di patrimonio naturalistico mozzafiato distribuito tra Abruzzo, Lazio e Molise.

Fondato l’11 gennaio 1923, è uno dei parchi più antichi d’Italia e rappresenta una meta irresistibile per gli amanti della natura in ogni stagione dell’anno. Con la sua ricca vegetazione, il clima favorevole e i pittoreschi borghi che ne punteggiano il territorio, sa incantare i visitatori con una bellezza selvaggia.

Il Parco offre un’ampia gamma di attività: dall’escursionismo all’equitazione, dal cicloturismo al birdwatching, fino agli sport invernali come lo sci di fondo e alpino, grazie alle stazioni sciistiche presenti in zona. Ancora, con oltre 150 itinerari che si estendono per più di 750 chilometri, vanta una rete di sentieri adatta a ogni livello di difficoltà, che consente di esplorare a fondo il suo magnifico territorio.

Tra quelli da provare, il sentiero che parte dal centro di Barrea e conduce a Lago Vivo, a 1591 metri di altitudine, propone una camminata al cospetto delle imponenti vette del Tartaro, dell’Altare e del Petroso. Un altro itinerario imperdibile è quello che parte da Civitella Alfedena e si snoda attraverso la fiabesca Val di Rose, fino al Rifugio di Forca Resuni, a 1952 metri. Nei mesi di luglio e agosto, l’accesso è a numero chiuso, per cui è necessario prenotare in anticipo contattando gli Uffici dell’Ente Parco a Civitella Alfedena o a Pescasseroli.

Dando uno sguardo, invece, ai pittoreschi borghi del Parco, non si può non nominare Pescasseroli, sede del Parco Faunistico, Civitella Alfedena, scrigno di storia e natura, Villavallelonga, che a oltre 1000 metri di altezza conserva tuttora intatto l’impianto medievale, e Barrea, che prende il nome dall’omonimo lago, balneabile e amato da residenti e turisti.

Il Parco Nazionale della Majella, montagna madre d’Abruzzo

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L’Eremo di Eremo di San Bartolomeo in Abruzzo

Il Parco Nazionale della Maiella, a sua volta, si svela come un vero e proprio santuario naturale che abbraccia un’incredibile varietà di flora e fauna. Istituito nel 1991, si snoda su un vasto territorio che include il massiccio della Maiella, le montagne del Morrone, i monti Pizi e il gruppo del Monte Porrara. Più della metà del parco si trova oltre i 2000 metri di altitudine, con la vetta più alta, il Monte Amaro, che svetta a ben 2793 metri.

Paradiso per gli amanti dell’escursionismo, del ciclismo e delle passeggiate a cavallo, ospita sette riserve naturali statali e conta più di 2100 specie vegetali, alcune delle quali sono state scoperte proprio qui. Tra le sue montagne e le sue valli, spiccano ecosistemi variegati che fungono da dimora per più di 150 specie animali, tra cui il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo, l’aquila reale, il cervo, l’orso bruno marsicano e il raro piviere tortolino.

Oltre alla sua straordinaria ricchezza naturale, il Parco Nazionale della Maiella è un luogo di grande valore storico e culturale, impreziosito da borghi arroccati, piccoli paesi, abbazie ed eremi solitari, che raccontano storie antiche e affascinanti.

Qualche esempio? Caramanico Terme, noto centro termale, Pescocostanzo, l’Eremo di San Giovanni all’Orfento, l’Eremo di Santo Spirito a Majella e l’Eremo di San Bartolomeo in Legio.

Il Parco Regionale Naturale del Sirente – Velino, incantevole scenario naturale

L’Abruzzo, è facile capirlo, è una splendida regione di aree protette e di parchi, ed ecco anche il Parco regionale del Sirente Velino, 54.361 ettari tra canyon scolpiti dal tempo, grotte misteriose, massicci montuosi e borghi incantati, l’habitat di specie rare come l’orso marsicano e il gatto selvatico, mentre la flora rigogliosa colora ogni angolo con una bellezza senza pari.

Le eccezionali catene montuose, insieme all’Altopiano di Campo Felice, ai Prati del Sirente, al Piano di Pezza e all’Altopiano delle Rocche, dipingono scenari perfetti per escursioni indimenticabili, ma non è tutto. Ogni stagione regala al parco una magia: l’inverno è il top per gli sport sulla neve, l’estate invita a esplorare a piedi, a cavallo o in bicicletta, la primavera segna il “risveglio della natura”, e l’autunno trasforma il paesaggio in un tripudio di colori.

Il Parco del Sirente Velino accoglie i turisti con 8 punti di informazione, pronti a organizzare visite guidate, eventi e manifestazioni culturali. Non mancano 4 centri visita: a Rocca di Mezzo, un centro dedicato al camoscio; a Fontecchio, uno per il capriolo; ad Aielli, un affascinante Museo del Cielo per osservare le stelle dalla rocca medievale; e infine a Magliano dei Marsi, un centro visita con orto botanico, sentieri nella natura, palestra di orienteering e un museo naturalistico, tutti progettati per approfondire la conoscenza e l’amore per questo angolo straordinario d’Abruzzo.

Alba Fucens, gioiello archeologico da scoprire

A quasi mille metri di altezza nel cuore dell’Abruzzo, ai piedi del Monte Velino in provincia dell’Aquila, sorprende l’importante area archeologica di Alba Fucens, antica città romana da non perdere durante un tour della Marsica.

Disposta su tre vie principali, ha il suo fiore all’occhiello nell’anfiteatro inglobato nella collina, e da vedere sono la Chiesa di San Pietro, in antichità tempio dedicato ad Apollo, la possente cinta muraria, il Foro, il Portico, il Comizio, la Domus, il settore residenziale e delle tabernae, il Santuario di Ercole, le terme, il Macellum.

Celano e lo splendido Castello Piccolomini

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Panorama del borgo abruzzese di Celano

Alle pendici del Monte Tino, a 860 metri sul livello del mare, Celano domina dall’alto la vasta piana del Fucino e parte del suo territorio è inserito all’interno del Parco regionale naturale del Sirente-Velino: strade acciottolate si snodano tra antiche case in pietra, chiese suggestive e palazzi signorili, e portano infine al Colle San Flaviano, dove troneggia il maestoso Castello Piccolomini, cuore storico e culturale del borgo.

Edificato nel 1392 dal Conte Pietro Berardi, probabilmente sui resti di una precedente fortificazione voluta da Federico II di Svevia, il Castello è un perfetto esempio di architettura che mescola elementi medievali e rinascimentali. Costruito come struttura difensiva, venne in seguito trasformato in una residenza nobiliare, e oggi si presenta in tutta la sua magnificenza con mura di cinta possenti, undici torri a scudo e cinque torrette semicircolari.

Con pianta rettangolare e le quattro torri quadrate agli angoli, si sviluppa su tre livelli e si affaccia su un bel cortile interno, dove un antico pozzo testimonia l’ingegnosità dei suoi costruttori nel raccogliere le acque piovane. Un ponte levatoio permette di superare il fossato e accedere a secoli di storia.

Passeggiando senza fretta, lo sguardo si sofferma poi sulla Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, sulla cinquecentesca Chiesa di Santa Maria in Valleverde, e sulla Chiesa Madonna delle Grazie, risalente al XI secolo.

Tagliacozzo, antica capitale della Marsica

Tagliacozzo affascina per il connubio di storia e natura, adagiata alle pendici del Monte Civita, con il centro che culmina nelle rovine dell’antica rocca medievale, un tempo fulcro di difesa e oggi testimone silenzioso di un passato glorioso. Non a caso, Tagliacozzo fa parte del circuito de “I Borghi più belli d’Italia”.

Il cuore pulsante del borgo è Piazza dell’Obelisco, ombreggiata da palazzi storici e da un elegante loggiato caratterizzato da archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. In origine ornata da portici, ha subito modifiche durante l’Ottocento per volere di Gioacchino Murat, re di Napoli, che chiuse i portici per conferirle l’aspetto attuale. Al centro, un tempo sede del “pilozzo”, dove i debitori insolventi erano esposti al pubblico, spicca oggi una graziosa fontana, simbolo di rinascita.
L’ingresso avviene tramite due porte storiche: Porta San Rocco a nord e Porta dei Marsi a est.

Tra i monumenti più rappresentativi, ecco il Palazzo Ducale, voluto dalla potente famiglia Orsini che per secoli dominò queste terre. L’edificio, che ha subito vari interventi di restauro, presenta due piani con stili architettonici distinti: il primo piano con tratti tardo gotici, e il secondo con influenze rinascimentali. All’interno, custodisce eleganti sale decorate, preziosi dipinti e una cappella adornata da affreschi tardo-gotici che narrano la vita di Cristo.

Oltre al Palazzo, Tagliacozzo è ricca di luoghi sacri e storici che rimangono impressi, come il Santuario della Madonna dell’Oriente, con un’icona della Madonna con Bambino risalente al XIII secolo e proveniente dall’Oriente, la Chiesa di San Francesco, costruita nel tardo XIII secolo, e il sontuoso Castello, edificato tra il X e il XII secolo. Non da meno sono la Chiesa e il monastero dei Santi Cosma e Damiano, che completano un quadro storico e spirituale di grande rilievo.

San Benedetto dei Marsi, ideale per gli amanti della storia

San Benedetto dei Marsi è una destinazione affascinante per chi ama immergersi nella storia, nell’arte e nell’archeologia. Il borgo, un tempo cuore pulsante del popolo dei Marsi, conserva testimonianze di un significativo passato che affonda le radici in epoche lontane. Tra i siti di maggior interesse, troviamo la Domus Romana, un antico complesso termale che stupisce con i suoi straordinari mosaici pavimentali che raffigurano scene di vita quotidiana dell’antica Marruvium, la capitale dei Marsi, e sono arricchiti da imponenti colonne che recano iscrizioni latine, segno della ricca cultura che qui fiorì.

Fino al 1580, il borgo fu sede vescovile, un ruolo che ne evidenziava l’importanza religiosa e culturale. Durante il regno di Carlo d’Angiò, tra il 1250 e il 1300, godeva di un potere considerevole, tanto che divenne un centro di influenza politica e sociale. Tuttavia, per ragioni ancora misteriose, la vicina Pescina riuscì a sottrarle questo primato, alterando il corso della storia locale.

Dopo un lungo periodo di evoluzione e cambiamenti, San Benedetto dei Marsi ottenne lo status di comune autonomo soltanto alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Siti di notevole interesse sono altresì i resti dell’anfiteatro e i Morroni, due imponenti blocchi di origine romana.

Avezzano, tra storia e natura

Concludiamo il nostro viaggio ad Avezzano, a un’altitudine di circa 670 metri e a breve distanza dai principali Parchi Abruzzesi, accesso privilegiato a paesaggi da favola e a una ricca tradizione culturale.

Uno dei principali simboli è la magnifica Cattedrale dei Marsi, in Piazza Risorgimento, la piazza principale della città. La cattedrale, con il suo stile neo-rinascimentale, è contraddistinta da un imponente campanile a base quadrata che domina l’intera zona.

Altro luogo di grande interesse è il Castello Orsini-Colonna, conosciuto anche come il Castello di Avezzano. Le sue origini risalgono alla fine del XII secolo, quando Gentile di Palearia, signore di queste terre, fece erigere una torre di avvistamento a base quadrata. Nel 1363, il castello venne conquistato da Francesco I del Balzo, che lo trasformò in una fortificazione essenziale, con un mastio interno circondato da una cinta muraria quadrata.

La storia del maniero si arricchisce verso la fine del XV secolo, quando passò nelle mani della famiglia Orsini. Fu Gentile Virginio Orsini a ordinare i lavori di ristrutturazione e ampliamento, conferendo alla struttura un raffinato stile rinascimentale. Nel 1546, sotto la guida di Marcantonio Colonna, il castello venne ulteriormente ampliato fino a diventare un palazzo fortificato.

Oggi, il Castello Orsini-Colonna conserva ancora il suo carattere difensivo, con una pianta quadrangolare e quattro torrioni circolari agli angoli, ciascuno dotato di bocche da fuoco, ed è sede della Pinacoteca di Arte Moderna nonché vivace centro culturale, dove si tengono numerosi eventi e manifestazioni.

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