Il lago Sandro Pertini è il più grande di Roma e si nasconde tra le case

Questa è l'affascinante storia di un lago nato per caso nel cuore della capitale e che oggi è un'oasi naturale di estrema importanza che resiste alla cementificazione

Pubblicato: 1 Ottobre 2024 15:45

Francesca Pasini

Content writer & Travel Expert

Laureata in Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra Italia e Spagna. Curiosa per natura, ama scrivere di storie che la appassionano.

Esistono luoghi in cui la forza della natura vince su tutto, anche sui maltrattamenti dell’uomo e sulla cementificazione. Quegli angoli di mondo in cui Madre Natura si è presa una rivincita e ha dato vita ad ambienti sospesi nel tempo, in cui immergersi totalmente per ritrovare una quiete che, sempre più spesso, si perde tra il caos di una grande città e la vita frenetica a cui siamo ormai tutti abituati.

Fermiamoci un momento e andiamo alla scoperta di uno di questi angoli di paradiso, nel cuore della nostra capitale. Qui, tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso lago proprio là dove potrebbe esserci un parcheggio: il lago Sandro Pertini, noto anche come Lago Bullicante Ex SNIA. Un luogo naturale nato per caso e che lotta ogni giorno contro la cementificazione.

La storia del lago che si è ribellato al cemento

È uno specchio d’acqua circondato da una natura rigogliosa, il lago Bullicante (anche Sandro Pertini). Si trova nella parte orientale di Roma, a poca distanza dalla stazione Prenestina. È nato nel 1992 per una pura casualità (oppure potremmo chiamarlo destino?): a quell’epoca si stavano svolgendo i lavori di escavazione in un cantiere dell’ex fabbrica della SNIA Viscosa, che a metà del Novecento era il più grande insediamento industriale della capitale, per la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

Durante lo sbancamento, venne intercettata la falda acquifera che si trovava a pochi metri di profondità, alimentata dall’antico fosso della Marranella. Il cantiere venne così allagato e, nonostante i tentativi di deviare il flusso dell’acqua per continuare nella realizzazione del parcheggio, la natura ebbe la meglio, dando vita a quello che oggi conosciamo come un laghetto che copre circa 10.000 mq di superficie: tra i laghi del Lazio è il più grande della capitale all’interno dell’anello ferroviario.

Questa oasi naturale in mezzo alla città è stata nominata lago Sandro Pertini ed oggi fa parte del Parco pubblico “delle Energie”. Vi si accede dall’ingresso di via Prenestina.

Un luogo raro: il tesoro naturale custodito nel lago Sandro Pertini

Qui, in questo angolo d’Italia in cui la natura ha preso il sopravvento sulle costruzioni dell’uomo, la biodiversità assume un’importanza ancor più accentuata. Riconosciuto nel 2021 come Monumento naturale dalla Regione Lazio, questo specchio d’acqua ospita circa 360 specie vegetali spontanee e più di 130 coltivate. Sono state inoltre censite quasi 90 specie di avifauna protetta, tra cui l’airone rosso, il martin pescatore, la sgarza ciuffetto e il falco pellegrino.

Quello di Sandro Pertini è un lago raro, uno dei pochissimi casi noti di “rinaturazione spontanea” in Europa, gemellato con il lago di Bruxelles, il Marais Wiels. Ma è anche un importante esempio di archeologia industriale italiana, con quei ruderi appartenenti alla ex fabbrica dismessa Snia Viscosa che emergono dalle sue acque.

La popolazione locale, le associazioni, ma anche le università, da anni sono impegnate nella salvaguardia di questa oasi naturale che attira la curiosità e gli studi dei ricercatori. A difesa del lago è nato il Forum territoriale permanente del Parco delle Energie e anche i giovani di Fridays for Future sono attivi e uniti nella sua difesa contro la cementificazione e le speculazioni edilizie, organizzando eventi e giornate per far conoscere a tutti questo piccolo tesoro naturale.

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