Il Ciad è un grande Stato africano situato nella prima fascia subsahariana appena a sud della Libia, stretto tra il deserto e le montagne dell’Africa centrale, a lungo ignorato dal turismo internazionale a causa dell’instabilità politica e dalle guerre. Oggi il Paese sta vivendo un miglioramento delle condizioni economiche e una rinnovata pace da quando la Libia ha cessato le ostilità.
La storia del Ciad si perde nei millenni tra le peripezie delle popolazioni nomadi, le rotte carovaniere e le pitture rupestri che raffigurano il Sahara come un giardino in fiore, per poi subire nei secoli le più disparate influenze straniere, dall’espansionismo arabo, al colonialismo europeo fino alle più recenti guerre con il Sudan. Il nome del Paese è legato al grande lago di Ciad, al confine con il Camerun e principale risorsa idrica dello Stato, anche se il suo sfruttamento incessante ha visto ridurre notevolmente l’estensione di questo bacino naturale. In questa guida scopriremo le mete più interessanti e suggestive per esplorare questo grande Paese nel cuore dell’Africa subsahariana.
La prima tappa è la capitale dello Stato, la grande città di N’Djamena che con i suoi 2 milioni di abitanti è anche il maggiore centro urbano del Paese oltre che il suo cuore politico e amministrativo. Conosciuta fino al 1973 col nome di Fort-Lamy, N’Djamena è lo specchio della realtà culturale e sociale del Ciad, dove la cultura africana e quella araba si sono fuse dando origine ad una “civiltà” del tutto nuova, alla quale si sono aggiunte le tradizioni occidentali dopo il colonialismo francese. La città si divide sostanzialmente in due zone, l’area amministrativa, più occidentalizzata dove si trovano gli edifici delle istituzioni dello Stato, e la parte antica, dove si concentrano gli edifici storici.
Tra le attrazioni più interessanti si possono riconoscere il Museo nazionale del Ciad, che ripercorre, con la sua grande collezione di reperti, la storia di questa regione dell’Africa dalla preistoria fino alle recenti guerre con gli Stati confinanti, e gli edifici religiosi del centro, soprattutto chiese e moschee di grande bellezza ed eleganza. Sebbene la città sia abbastanza sicura, negli ultimi anni si è assistito a un aumento della microcriminalità e quindi è consigliabile rimanere sulle strade principali e non allontanarsi dal centro nelle ore notturne.
A solo 10 chilometri da N’Djamena si trova la cittadina di Gaoui, un centro di grande interesse antropologico e storico e capitale della cultura tradizionale Sao, una civiltà scomparsa che aveva abitato l’intera area del Ciad e del Camerun prima del XVI secolo. A Gaoui si possono ammirare le tipiche strutture in argilla e l’antica arte vasaia e della terracotta che ancora oggi fa rivivere le tradizioni dei Sao.
Dirigendosi invece verso sud est, in direzione della Repubblica Centrafricana, si arriva alla seconda città più grande del Ciad, Sarh, una delle realtà più organizzate per accogliere i turisti di tutto lo Stato. Qui infatti è stata realizzata una capillare rete di percorsi ciclabili che permettono di esplorare la città in tutte le sue sfaccettature evitando il traffico e l’affollamento dei mezzi pubblici.
Ma le attrazioni più importanti del Ciad sono quelle naturalistiche, come il Parco nazionale Zakouma nel sud del Paese, nelle vicinanze della città di Sarh, fondato già nel 1963 e oggi principale meta del turismo naturalistico nell’area della prima fascia subsahariana. Il parco copre una superficie di più di 3.000 chilometri quadrati e ospita 44 specie di mammiferi e numerose specie di uccelli. Durante la guerra civile che ha duramente colpito il Ciad la popolazione di elefanti africani del parco è tragicamente scesa da 4000 esemplari agli attuali 450, danneggiando in modo drastico l’ecosistema del parco.
Negli ultimi anni la direzione ha lavorato duramente per riportare il parco nazionale Zakouma alla situazione prebellica e, ancora oggi, il governo del Ciad si sta impegnando per fare riconoscere il parco nazionale nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Per quanto riguarda le condizioni climatiche stagionali, il periodo migliore per visitare il parco è tra marzo e aprile, poiché in questo momento – gli animali tra cui giraffe, elefanti, scimmie, antilopi e leoni – si fermano a lungo attorno alle pozze d’acqua per abbeverarsi e in questa situazione sono facilmente osservabili.
L’altra meta molto importante per il turismo naturalistico del Ciad è lo spettacolare deserto di Ennedi sul massiccio di Ribesti, dove si può ammirare il multiforme lembo di deserto del Sahara all’interno del Paese. In quest’area si trova un paesaggio desertico di impareggiabile bellezza, dove la sabbia multicolore assume forme sempre nuove sulla cima delle dune spazzate dal vento e al tramonto le tonalità del rosso trasformano il paesaggio in un trionfo di sfumature indimenticabile. Nel 2016 l’Ennedi è stato incluso nella lista dell’Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità per motivi naturalistici e culturali.
Nelle zone rocciose ai margini del deserto, come a Niola Dola, si possono trovare numerosi esempi di pitture rupestri lungo le pareti scoscese e nelle caverne che come silenziosi testimoni, narrano di antichi insediamenti umani e del tempo in cui tutta quest’area del Ciad era coperta da vegetazione verde e rigogliosa. Una incredibile particolarità del deserto di Ennedi sono i laghi Ounianga e le oasi alimentate da profonde sorgenti sotterranee che donano all’arida sabbia circostante dei piccoli santuari di vita e fertilità, sviluppando meravigliose palme e attirando gli animali del deserto.
Prima di allontanarsi da N’Djamena è sempre bene informarsi presso le autorità locali e l’ambasciata italiana sulla situazione del Ciad: sebbene sia molto più stabile che in passato, esiste ancora il rischio di imbattersi in formazioni di ribelli o predoni nelle località meno frequentate del Paese. In ogni caso la scelta migliora è quella di aggregarsi alle escursioni degli operatori turistici della capitale.