Cosa hanno in comune Roma, Lisbona, Praga, Istambul e Cagliari?
Semplice: tutte sono state erette su sette colli calcarei!
Quelli del capoluogo sardo – Castello, Tuvumannu o Tuvixeddu, Monte Claro, Monte Urpinu, Colle di Bonaria, Colle di San Michele, Calamosca o Sella del Diavolo – identificano i corrispondenti sette quartieri della cittadina e racchiudono tutti i posti da visitare a Cagliari.
Indice
Visitare Cagliari: il quartiere Castello
Uno dei quartieri più importanti della città è proprio quello di Castello: si tratta del centro storico, una vera e propria cittadella fortificata caratterizzata da alte mura bianche e torri medievali, che custodiva il cuore del potere civile, militare e religioso. Nel domandarsi cosa vedere a Cagliari, dunque, è imprescindibile perdersi nel dedalo delle stradine del quartiere vecchio tra la Cattedrale di Santa Maria, le Torri di San Pancrazio e dell’Elefante, il Bastione di Saint Remy o la Porta dei Leoni.
I monumenti più celebri del quartiere Castello
Nel XIV secolo, sotto la dominazione Pisana, il quartiere Castello venne fortificato: gli attacchi degli Aragonesi si facevano incalzanti ed era necessario difendere la città!
Fu allora che vennero erette le due torri gemelle di San Pancrazio e dell’Elefante – nei primi anni del 1300 – in calcare bianco di bonaria a funzione di torri di avvistamento. La prima supera di pochi metri in altezza la seconda ed entrambe nel corso della loro storia sono servite per scopi militari, come depositi, magazzini e addirittura carceri!
Appena un centinaio di anni prima, invece, iniziava la costruzione di uno degli altri monumenti simbolo del quartiere castello: la Cattedrale di Santa Maria. Rimaneggiata a più riprese nel corso dei secoli, nel 1600 assunse le caratteristiche del gotico genovese mentre agli inizi del 900 vide un totale sconvolgimento della facciata, che venne rifatta in stile romanico.
Visitare Cagliari è un’esperienza da fare: anche i sotterranei del capoluogo sardo sono ricchi di storia e curiosità e – nelle giornate più calde- offrono un riparo dal sole decisamente apprezzato.
Visitare Cagliari e conoscere la sua storia
Forse, in effetti, non tutti sanno che Cagliari ha una storia millenaria: sembrerebbe che la città abbia origini risalenti al neolitico; fu, però, con i fenici – prima – e i romani dopo che divenne un vero e proprio centro nevralgico nel cuore del mediterraneo. Successivamente, sotto la repubblica marinaresca di Pisa, iniziò a prendere la configurazione moderna caratterizzata da bastioni e fortificazioni, per crescere ancora di più sotto la dominazione spagnola e sabauda, poi.
Quanta storia che scorre nelle vie di Cagliari: secoli di popolazioni che si sono succedute lasciando le loro tracce nei monumenti, palazzi, angoli della città e tradizioni culinarie tutte da gustare.
Se visitare Cagliari passa anche dalla sua ricca gastronomia, allora perché non lanciarsi in un corso di cucina per imparare a preparare i deliziosi piatti della tavola locale?
Cosa vedere a Cagliari: spiaggia del Poetto
Otto chilometri di meravigliosa spiaggia sabbiosa tra la Sella del Diavolo e Quartu Sant’Elena: originariamente caratterizzata da sabbia bianca e finissima, era la spiaggia dei cagliaritani e doveva il suo nome – probabilmente – al termine catalano poeth che si riferiva al pozzetto vicino alla torre di Sant’Elia.
Oggi la Spiaggia del Poetto rientra a pieno nei posti da visitare a Cagliari e dintorni: in barca, in bici, per un aperitivo o per una cena sotto la luna, per gli amanti delle attività acquatiche o per chi vuole rilassarsi il Poetto offre valide alternative per tutti i gusti.
Cosa visitare a Cagliari e dintorni: il parco di Molentargius – Saline
All’interno dell’area metropolitana di Cagliari esiste un parco naturale di interesse internazionale per la moltitudine di fauna che ospita: gli amanti della natura non possono assolutamente non inserire una tappa in quest’oasi nella lista del cosa vedere a Cagliari.
Il protagonista della riserva è il fenicottero rosa, che la gente del luogo chiama il popolo rosa – sa genti arrubia – che nidifica qui dal 1993. Il complesso ospita sia bacini di acqua dolce, che salmastra generando un ecosistema unico e variegato: pensate che tra il 1830 e il 1985 il luogo ospitava un impianto per l’estrazione del sale! La riserva è visitabile gratuitamente ma sono numerosi i tour a cui ci si può unire per goderne al massimo come quelli in bici o quelli con guida naturalistica.