Castelli abbandonati in Italia: tra rovine, leggende e bellezza senza tempo

Un viaggio tra manieri dimenticati e atmosfere gotiche, alla scoperta dei castelli abbandonati più affascinanti d’Italia: questi i più particolari

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Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

C’è qualcosa di irresistibile nei castelli abbandonati in Italia e dimenticati dal tempo. Non quelli restaurati e ampiamente visitati dai turisti, ma quelli che resistono silenziosi tra boschi, colline e montagne, dove le pietre sembrano trattenere segreti antichi. Con l’arrivo di Halloween, quando le ombre si allungano e le leggende sembrano risvegliarsi, questi luoghi diventano ancora più affascinanti.

Non servono draghi o malefici incantatori per sentirne il mistero: bastano corridoi invasi dall’edera, saloni senza più soffitti e torri che scrutano l’orizzonte come sentinelle dimenticate. In Italia, ci sono ancora dei castelli abbandonati che sembrano usciti da un sogno gotico, o forse da un incubo romantico. Alcuni custodiscono tracce d’arte, altri si dissolvono lentamente nella nebbia delle valli alpine, ma tutti raccontano di un passato sospeso tra storia e leggenda.

Questi i castelli perfetti da visitare (o solo immaginare) nelle prossime notti d’autunno.

Il Castello del Gigante, Emilia-Romagna

Tra i castelli più belli dell’Emilia-Romagna spicca silenzioso il Castello del Gigante, un maniero che racconta un’epopea tra Medioevo e neogotico, sospesa tra romanticismo e rovina. Situato a Calderara di Reno, fu progettato nel Trecento come torre d’avvistamento voluta da un condottiero locale e successivamente ampliato nei secoli: dalla torre originale si costruì una sovrapposta in onore della moglie del signore e l’edificio assunse più volte nuovi assetti fino a trasformarsi in un elegante castello in stile gotico ottocentesco.

Nel XX secolo, il maniero ospitò un’associazione culturale americana, che lo trasformò in luogo di lettura, musica e ospitalità. Scaffali di libri, tappeti pregiati e una misteriosa poltrona in bilico sulle macerie testimoniano ancora quell’era luminosa. Tuttavia, il sisma del 2012 ha segnato una svolta provocando crepe profonde nelle volte, solai collassati e impalcature che sorreggono la torre instabile.

Oggi, anche se l’accesso interno è vietato per ragioni di sicurezza, l’esterno del castello conserva un’aria magica: la statua del gigante in cartapesta che pende minacciosa dal soffitto e la grande scala d’onore intatta nella sua eleganza creano un’atmosfera perfetta per una visita autunnale.

Il Castello dell’Artista, Lombardia

Nella campagna lombarda, invece, si nasconde il Castello dell’Artista, un maniero che appare sospeso tra eleganza decadente e malinconia. Costruito nei primi anni del Seicento dal marchese Gonzaga, esponente di una delle casate più illustri d’Europa, il complesso comprende una corte fortificata, annessi agricoli e un corpo centrale che rivela ancora oggi il gusto e la raffinatezza di un’epoca ormai svanita.

All’interno, le pareti sono tappezzate di fotografie color seppia che raccontano generazioni di vita aristocratica: sorrisi composti, abiti d’epoca, ricordi di feste e ritratti familiari che vegliano sulle stanze ormai silenziose. L’ultima erede della famiglia visse qui fino al 2005, raggiungendo i 108 anni, prima che il castello venisse definitivamente abbandonato. È probabile che, nei prossimi anni, sarà protagonista di un progetto di restauro.

Castelvecchio, Alto Adige

Infine, in Alto Adige, troviamo le rovine di Castelvecchio, uno dei luoghi più suggestivi e poetici delle Dolomiti. Più che un castello, si tratta di frammenti di mura che si confondono con la roccia e arcate spezzate. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando i Signori di Hauenstein, da cui la rocca prese il nome originale di Burg Hauenstein, vi stabilirono la loro dimora fortificata, dominando il territorio alla base della celebre cima Santner.

Nel XIV secolo divenne la residenza del poeta e menestrello Oswald von Wolkenstein (1377–1445), figura affascinante e controversa della cultura medievale tirolese. Nei secoli successivi, guerre, abbandono e intemperie ne ridussero l’antico splendore a rovine, ma un restauro negli anni ’70 ne salvò le vestigia, restituendo nuova dignità alle sue mura e agli affreschi della cappella, riscoperti sotto strati di intonaco.

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