Itinerari per un viaggio in camper in Abruzzo

L’Abruzzo offre molte attrazioni naturali e architettoniche imperdibili. Scopri cosa vedere in camper in ogni periodo dell’anno

Pubblicato: 3 Dicembre 2020 10:48

SiViaggia

Redazione

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L’Abruzzo con le sue tradizioni, le sue radici medievali, romane e anche più antiche; i suoi straordinari habitat naturali, testimoni silenziosi del passaggio di genti e di armenti, di pastori e soldati, di monaci e pecore.

L’Abruzzo dei millenari tratturi che ci parlano ancora oggi degli antichi riti di transumanza tra gli appennini centrali e i ricchi pascoli della Daunia pugliese e del Tavoliere; l’Abruzzo delle fiabesche rocche medievali, dell’arte artigianale della ceramica che sopravvive attraverso i secoli, degli arrosticini sul fuoco e di un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo; delle chiese e degli eremi ricavati in punti apparentemente inaccessibili all’uomo, dove la spiritualità può davvero seguire a occhio nudo il grande respiro del Gran Sasso o della Majella, delle frastagliate cime dei monti della Laga; del fascino senza tempo, infine, della costa abruzzese con i suoi fragili e pittoreschi trabocchi, che sembrano sempre sul punto di precipitare nell’Adriatico.

Tutto questo è Abruzzo: facile da scoprire, soprattutto in camper, con i bambini, in ogni stagione dell’anno. Più difficile sarà dimenticarlo. Ecco alcuni itinerari per viaggiare in Abruzzo in camper e insieme a tutta la famiglia.

Abruzzo in camper: LAquila ai piedi del Gran Sasso

Il nucleo medievale dell’Aquila risale alla metà del Duecento, come attestato dalle mura cittadine, per poi arricchirsi di eleganti palazzi e magnifiche chiese in epoca rinascimentale, barocca e neoclassica, arricchimento dovuto anche alla necessità di ricostruire la città in seguito a sanguinosi assedi, Manfredi di Sicilia nel 1259 e Fortebraccio da Montone nel 1423-1424, e ben 3 violenti terremoti, nel 1461, nel 1703 e, l’ultimo, devastante e terribile, nel 2009. Tra i monumenti assolutamente da non perdere a L’Aquila segnaliamo:

Abruzzo in camper: Campotosto, Pietracamela e il parco del Gran Sasso

Una volta ammirati i resti dell’antica città di Amiternum, è tempo di mettersi in viaggio verso nord, alla volta del lago di Campotosto, il più grande bacino artificiale d’Abruzzo. Intorno al lago sono numerosi i percorsi, tutti ben segnalati, che è possibile fare sia a piedi che in bicicletta, per poter ammirare le cime dei monti della Laga tuffarsi in questo meraviglioso specchio d’acqua. Merita poi una sosta il pittoresco borgo di Pietracamela, situato proprio sulla strada che sale al Gran Sasso, sulle pendici del Corno Piccolo, che con i suoi 2.655 m. è secondo solo al Corno Grande (2.912 m). Un pugno di case di pietra aggrappato alla montagna, posizione privilegiata dalla quale poter ammirare splendidi scorci delle montagne innevate, nonché privilegiata porta d’accesso al parco Nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga.

Tra tradizionali carfagni di lana, grossolani panni di lana nera per proteggersi dalle intemperie, e specialità gastronomiche legate al mondo della pastorizia, il bosco a Pietracamela richiama a sé per raggiungere, tramite sentieri molto ben segnalati, le sorgenti del rio Arno, la Madonnina del Gran Sasso, le grotte di Segaturo oppure la stazione sciistica dei Prati di Tivo. Altre suggestive località da scoprire all’interno del parco sono l’altopiano di Campo Imperatore (1800 m) dove Sergio Leone girava i suoi western, la pineta di Fonte Vetica (1632 m) e la valle delle Grandi Abbazie. Durante le escursioni non è raro avvistare da lontano camosci, volpi, tassi, istrici, martore, aquile reali e faine. Si ricorda che all’interno del parco Nazione del Gran Sasso e dei monti della Laga vive anche l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico.

Abruzzo in camper: i borghi più belli ai piedi del Gran Sasso

L’abitato di Santo Stefano di Sessanio è un piccolo gioiello di architettura medievale, una magica armonia d’insieme fatta di viuzze tortuose, come quella detta della Buscella o vicolo dei Baci, di antiche case-mura munite solo di piccolissime finestre e di ripide scalinate che conducono alla suggestiva chiesa di Santa Maria in Ruvo, alla trecentesca torre Medicea o alla chiesa di Santo Stefano Protomartire con la sua bizzarra architettura. A circa 9 km da Santo Stefano di Sessanio si avvista, solitaria e ancestrale, la splendida Rocca Calascio (1140), a 1.460 m. d’altitudine. Considerata uno dei simboli d’Abruzzo, da qui è possibile godere di un panorama mozzafiato che si spinge dal gran Sasso alla Majella, dal Sirente-Velino al mare Adriatico. Anche a Castel del Monte si respira forte l’odore del Medioevo, materializzato negli antichi portali, nei fondaci senza tempo, nei pittoreschi sporti (passaggi coperti) e nei tipici vignali (scale esterne) che caratterizzano l’abitato di uno dei borghi più belli d’Abruzzo.

Il borgo di Castelli, invece, è patria di una delle tradizioni d’arte ceramica più antiche e celebri d’Italia. La chiesa di San Donato, poco fuori il centro storico, ospita quella che è considerata la cappella Sistina della maiolica italiana, e che da sola vale la visita del borgo. Il soffitto di questa altrimenti anonima e primitiva chiesetta è infatti interamente ricoperto da piccole tegole di maiolica (20×40 cm) finemente dipinte e risalenti al Cinquecento. All’interno delle sale del locale museo delle Ceramiche sono poi esposte le più belle opere in maiolica realizzate dai maestri di Castelli nel corso dei secoli, tra cui i vasi farmaceutici Orsini-Colonna, il Paliotto di Colledoro e le maioliche cadute dal soffitto della chiesa di San Donato. Preceduta da un’elegante scalinata in pietra bianca, la cinquecentesca chiesa di San Giovanni Battista custodisce infine la straordinaria pala d’altare incorniciata con formelle di maiolica opera castellano Francesco Grue, massimo esponente della pittura barocca su maiolica, e raffigurante la Traslazione della Santa Casa.

Abruzzo in camper: Caramanico Terme, Pacentro e Sulmona

Ai piedi del secondo celebre massiccio montuoso d’Abruzzo e oggi parco Nazionale della Majella, da almeno mille anni il borgo di Caramanico Terme vive della propria straordinaria vocazione termale, grazie alla presenza nell’area circostante l’abitato di numerose fonti sulfuree, il cui sfruttamento per le loro capacità benefiche è attestato a partire dal 1576. Per tutti gli amanti della natura selvaggia qui è doveroso segnalare il magnifico canyon carsico scavato nel corso dei millenni dal fiume Orta, compreso entro il parco della Majella, le cui mastodontiche conformazioni sono conosciute con il nome di Marmitte dei Giganti. Dopo Passo San Leonardo la strada si inerpica per uno stretto passo di montagna, al di là del quale si apre la storica valle Peligna, in epoca preistorica occupata da un gigantesco lago, e lo sguardo cade sul suggestivo profilo medievale del borgo di Pacentro, dominato dall’imponente e iconico castello dei Caldora con le sue massicce torri merlate.

A Pacentro, e nel bosco circostante, si possono ammirare anche il curioso dipinto dedicato all’Immacolata del pittore fiammingo Spranger (1546-1611) posto sull’altare maggiore della chiesa barocca della Santissima Concezione, l’antico lavatoio pubblico (il canaje), la pietra dello Scandalo (la preta tonna) un tempo usata come unità di misura del grano, la cascata del Vallone e lo pitture rupestri all’interno delle grotte di colle Nusca. Si raggiunge poi Sulmona, città fortificata dei Peligni e poi municipium romano a partire dal 43 d.C., quando diede i natali al celebre poeta latino Ovidio.

Cuore del suo centro storico è l’immensa piazza Garibaldi percorsa dalle arcate di un acquedotto trecentesco che approvigionava tutta la valle dalle montagne di Pacentro fino alla piana di Pratola Peligna. Tra i numerosi palazzi storici, monumenti e le magnifiche chiese custodite nel centro storico, si deve almeno segnalare il complesso trecentesco della Santissima Annunziata, il monumento più significativo di Sulmona, che comprende la chiesa omonima (1320) ricostruita nel Quattrocento con un bel portale rinascimentale e l’adiacente palazzo Annunziata con la sua monumentale facciata gotica, oggi sede del museo Civico.

Abruzzo in camper: Anversa degli Abruzzi e Scanno

Dalla valle Peligna ci si sposta sulle gole del Sagittario, oggi riserva Naturale WWF: ripide pareti rocciose sulle quali si aprono le curative sorgenti di Cavuto, cespugli di rarissimi fiordalisi, orsi bruni, lupi, aquile reali e falchi pellegrini. Questo incantevole habitat naturale è stato capace di stregare persino i viaggiatori settecenteschi e ottocenteschi del Grand Tour e lo stesso poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio, che qui ambientò La fiaccola sotto il moggio (1905) e al quale oggi è dedicato un suggestivo parco Letterario.

Al di sopra delle selvagge e misteriose gole del Sagittario, abbarbicato a uno sperone roccioso, sorge il borgo di Anversa degli Abruzzi, antico regno dei Marsi che nel Medioevo divenne un florido centro di allevatori di bestiame, ricche famiglie dedite alla decorazione delle proprie prestigiose abitazioni, che richiamarono per questo artigiani, pittori e scultori da altre zone d’Italia. La presenza di numerose maestranze, soprattutto lombarde, è attestato per esempio dal cinquecentesco portale in pietra calcarea della chiesa di Santa Maria delle Grazie, la preziosa statua policroma in terracotta raffigurante San Rocco (1530) custodita al suo interno, il portone tardo gotico della chiesa romanica di San Marcello (XI secolo).

Merita una visita anche la magica e isolata frazione di Castrovalva: una manciata di case in pietra con vista panoramica sulla valle del Sagittario che è quasi come un nido d’aquila, però di pietra, dentro il quale il tempo sembra essersi fermato. Percorrendo infine verso sud il versante orientale del parco Nazionale dAbruzzo Lazio e Molise, seconda riserva naturale più antica d’Italia, per raggiungere un lago incantato, che si allunga con le sue acque limpidissime tra la solitaria e settecentesca chiesa della Madonna del Lago, in località Villalago, e il borgo montano di Scanno, la cui ancestrale bellezza ha rapito persino il celebre fotografo francese Henry Cartier-Bresson (1908-2004), che qui scattò alcuni dei suoi scatti più celebri ed emblematici.

Abruzzo in camper: San Vito Chietino e la costa dei Trabocchi

Il borgo medievale di San Vito, arroccato su uno sperone roccioso a picco sul mare e la sua luminosa Marina situata sulla suggestiva costa dei Trabocchi, che incarnano alla perfezione la particolare simbiosi che le montagne abruzzesi instaurano con l’azzurro del mare. A farla da padrone qui sono gli antichi gesti dei pescatori, gli storti e fragili profili dei trabocchi, che a partire dal XVIII secolo iniziano a comparire lungo la costa abruzzese. Il trabocco più antico, simbolo e testimone silenzioso di queste antiche tradizioni marinare è quello di punta Turchino, con le sue reti a carrucola, ricordato anche da D’Annunzio in più di un romanzo, scritto probabilmente dal suo celebre Eremo, sito a Marina di San Vito, con un suggestivo ed elegante giardino affacciato sul mare.

Percorrendo la costa Adriatica alla scoperta dei trabocchi, con le loro reti a carrucola, ancora abbarbicati sulle coste spioventi verso il mare e trasformati oggi in piacevoli ristoranti estivi, in circa 15 minuti si raggiunge la bella abbazia trecentesca di San Giovanni Venere, a Fossacesia, magnificamente affacciata davanti alla costa e alla foce del fiume Sangro, e sorta probabilmente sui resti di un tempio pagano proprio dedicato a Venere, attestato già nell’80 a.C. A circa 3 km si sviluppa infine il borgo medievale sorto grazie alla vicinanza di questa abbazia, Rocca San Giovanni, con la chiesa romanica di San Matteo, l’ottocentesco palazzo Comunale e il torrione dei Filippini (XIII secolo) che ancora oggi adornano la piazza principale.

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