La Strada dei Castelli del Chianti, alla scoperta di antiche fortezze

Sei itinerari da percorrere a piedi, che partono da una statale e che portano alla scoperta di splendidi castelli tra le colline toscane

Pubblicato: 21 Marzo 2024 16:30

Francesca Pasini

Content writer & Travel Expert

Laureata in Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra Italia e Spagna. Curiosa per natura, ama scrivere di storie che la appassionano.

Colline ricoperte di vigneti e boschi, cipressi che seguono le bianche stradine sterrate, castelli medioevali e abbazie che spiccano tra gli ulivi e i prati verdeggianti. Stiamo parlando dello splendido paesaggio toscano, unico nel suo genere e meta prediletta per gli amanti del vino, della natura e delle passeggiate dedicate alla lentezza, disconnessi dalla vita quotidiana.

Proprio in Toscana c’è un itinerario che unisce il vino alla storia e alla natura: è la Strada dei Castelli del Chianti, e non conoscerla è un peccato.

La Strada dei Castelli del Chianti

Più che di una strada, si tratta in realtà di sei itinerari lungo cui ammirare e che toccano – oltre ai castelli – anche i borghi, le chiese e le magnifiche colline del Chianti. Itinerari da percorrere a piedi, segnalati da diversi colori, che si imboccano tutti dal tratto di statale 408, da Montegrossi a S. Giusto a Rentennano. Vediamoli tutti.

Itinerario Marrone: Pieve di Spaltenna, Vertine, Uliveta, S. Donato in Perano, Vistarenni

Il percorso marrone parte da Gaiole in Chianti, raggiungibile dalla Statale 408. La camminata porta prima al centro del grazioso borgo di Gaiole, per salire sul colle che ospita la Pieve di Spaltenna, di antica origine etrusca, e il Castello di Spaltenna, immersi tra vigneti e cipressi. Servono soltanto 10 minuti di camminata per raggiungere la splendida testimonianza medievale del castello, che oggi è stato trasformato in un hotel di lusso.

Il percorso continua in salita per circa 2 chilometri per fare tappa al borgo medievale di Vertine. L’ingresso del paesello è un colpo d’occhio splendido: un portale ad arco al cui fianco sorge un imponente torrione in pietra, testimonianza di un passato ricco di fascino. Dopo una tappa in questo bellissimo borghetto, si riparte percorrendo l’Uliveta, una delle ultime strade bianche rimaste intatte e immersa in campi ricchi di olivi che la custodiscono gelosamente.

Si arriva così a S. Donato in Perano, una grande villa dall’aspetto secentesco, ma che in realtà fu un antico castello medievale. Poco oltre la villa di S. Donato, il sentiero marrone sbuca sulla provinciale che viene da Badia a Coltibuono e Montevarchi. Si prosegue verso sinistra, in direzione di Radda in Chianti, e si attraversa il suggestivo paesaggio boscoso fino all’imbocco della strada da Molinungo. A sinistra, una via porta all’ultima tappa del sentiero: Villa Vistarenni, una meravigliosa villa risalente al ‘600.

Itinerario Rosso: Tornano, Morelline, Cacchiano, Monte Lodoli

Si parte ancora dalla statale dei Castelli (la ss. 408) e, una volta raggiunta l’Osteria della Passera, si prende una strada privata a destra, si attraversa il torrente e si sale verso il Castello di Tornano. Trasformato in hotel di lusso dopo una meticolosa ristrutturazione, la sua struttura in pietra è imponente e resta visibile anche un frammento delle mura che racchiudevano il borghetto del castello.

Proseguendo lungo la statale dei castelli, dopo circa 4 chilometri di camminata si prende una strada a sinistra in salita che porta al nucleo abitato di Monte S. Marcellino, dove spicca l’alta torre medioevale in pietra di Morelline e la chiesa di San Marcellino in Avane, una delle più antiche pievi del Chianti. La strada continua per un chilometro, fino a raggiungere il Castello di Cacchiano, in posizione panoramica, composto da corpi di fabbrica appartenenti a diverse epoche storiche.

Si continua lungo l’itinerario rosso, lasciando a destra Monte Lodoli, una costruzione medioevale in pietra per arrivare alla Madonna a Brolio. A sinistra si sale per Tarci, altra opera del Medioevo che era avamposto del Castello di Brolio.

Itinerario Giallo: Gaiole, Barbischio, Capannelle, Cancelli, Castello di Montegrossi, Badia a Coltibuono

Il percorso giallo, come quello marrone, parte Gaiole in Chianti, ma in questo caso si prende una strada a sud del paese, sulla sinistra del torrente Massellone (che attraversa il borgo) e che si spinge verso il pittoresco borgo collinare di Barbischio, distante circa 2,5 chilometri dal punto di partenza. Qui le casette sono raggruppate attorno all’antica torre, come a volerla abbracciare. Questa località una volta era un castello, almeno dal 1086. Le testimonianze odierne dell’antica fortezza risiedono nell’alto rudere della torre in pietra.

Tornando a Gaiole in Chianti, a metà del borgo un’altra strada sterrata si dirige verso est: lungo il percorso in salita si passa vicino alla casa colonica, oggi trasformata in azienda agricola, chiamata Capannelle.

Continuando a percorrere la salita, si sbuca nuovamente sulla statale e, oltrepassato il valico, si ridiscende verso il Valdarno. Lungo il percorso è prevista una tappa alla Torre dei Cancelli, in pietra, quadrata e slanciata, oggi ancora ben conservata e parzialmente inglobata in una casa colonica.

Si continua il tragitto del sentiero giallo e, attraversando un bosco, si raggiunge il Castello di Montegrossi, conosciuto per lungo tempo come Montegrossoli. Oggi si può ammirare la maestosa struttura con il suo torrione in pietra.

Tornando al valico della statale, parte anche una strada che attraversa un bosco suggestivo: percorrendola si giunge alla Badia a Coltibuono, l’ormai ex Abbazia di San Lorenzo a Coltibuono chiamata “l’abbazia del buon raccolto” dai Monaci di Vallombrosa, oggi trasformata in villa e azienda agricola.

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Colline e vigneti vicino a Gaiole in Chianti

Itinerario Viola: Vertine, Meleto, Rietine, Castagnoli, Starda, Monte Luco della Beraredenga, Montecastelli

Partendo dalla statale 408, a circa 2 chilometri a sud di Gaiole in Chianti, c’è una strada che appartiene al percorso viola che conduce al Castello di Meleto. Poco dopo si trova anche una “panchina gigante” (parte del Big Bench Project), dalla quale ammirare lo splendido panorama circostante, tra colline, vegetazione e borghi medievali.

Si riprende il cammino in salita fino a raggiungere Rietine, dopo quasi 3 chilometri, e successivamente la magnifica Rocca di Castagnoli. La strada panoramica continua fino al pittoresco villaggio di Starda e poi a Monte Luco della Beraredenga, che fu uno dei castelli più importanti e storici della zona, anche se oggi ne rimangono pochi frammenti dopo che venne incendiato e smantellato.

Da Monte Luco, una strada che si addentra nel bosco raggiunge l’ultima tappa del percorso viola: Montecastelli, una fortezza i cui resti spuntano tra la vegetazione boschiva.

Itinerario Arancione: Campi, San Sano, Monteluco di Lecchi, San Polo in Rosso, Galenda, Le Selve

Per percorrere l’itinerario arancione si parte dal chilometro 19 della statale 408. Prendendo una strada in salita per S. Sano, si arriva in poco tempo alla località di Campi, un antico castello del quale rimangono i ruderi e una parte di una piccola torre. Arrivati nel centro di S. Sano, un caratteristico villaggio medioevale, si possono ammirare numerose tracce architettoniche dell’antico castello in pietra.

Il percorso prosegue fino al villaggio di Lecchi, dal quale si raggiunge, a destra, il Castello di Monteluco di Lecchi. Un poderoso torrione in basso e un arco in pietra nella cinta muraria che conduce al grande complesso costruito attorno a un cortile, formano la struttura di questo castello che domina la valle del Massellone.

Dopo la magnifica vista del castello, si sale ulteriormente fino a giungere al Castello di Ama prima, e poi alla Pieve di S. Polo in Rosso. Continuando la camminata si arriva al piccolo villaggio di Galenda, che conserva una splendida torre in pietra.

La strada discende verso la valle delle Filicaie e risale fino a raggiungere l’ultima tappa: Le Selve, un insediamento in cima alla collina con la sua chiesa di S. Martino.

Itinerario Blu: San Giusto a Rentennano (alle Monache), Lucignano, La Torricella, Castello di Brolio

L’itinerario blu parte più a sud del ponte sul fiume Arbia, nel comune di Gaiole. La prima tappa è a S. Giusto a Rentennano (o “Alle Monache”), un antico monastero benedettino femminile che venne trasformato in fortezza dalla famiglia Ricasoli. Oggi rimangono i resti di alcuni tratti di mura medioevali.

Riprendendo la strada immersa nella campagna troviamo a poca distanza il Castello di Lucignano in Chianti e successivamente La Torricella, trasformata in una splendida villa del XVII secolo. Il cammino prosegue attraversando S. Regolo e arrivando alla tappa più suggestiva: il Castello di Brolio.

I Castelli lungo gli itinerari

I luoghi più belli, oltre al paesaggio collinare? Neanche a dirlo, i castelli. A cominciare dal castello di Brolio (o Ricasoli), costruito in età longobardo ma arrivato al massimo splendore nel 1141. Sito tra Siena e Firenze, fu attaccato dagli spagnoli nel Quattrocento e bombardato dai tedeschi durante la II Guerra Mondiale. Oggi ospita un’osteria, un agriturismo e un’enoteca, e può essere visitato con un tour: il tour classico, il tour dei vigneti, la visita dei giardini e – per i più romantici – il tour al tramonto.

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Castello di Brolio a Gaiole in Chianti

C’è poi il Castello di Meleto, possedimento dei monaci Benedettini nel XI secolo, teatro di guerre tra Guelfi e Ghibellini, invaso dagli Aragonesi e poi occupato durante la guerra dei Medici. Oggi al suo interno si tengono degustazioni di vini e d’olio d’oliva, e si può partecipare a visite guidate della durata di trenta minuti. E poi il castello di Spaltenna, di Tornano, di Cacchiano. E il castello di Ama, sito in una delle zone più belle e selvagge del Chianti, o Vertine che – più che un castello – è uno straordinario borgo fortificato.

Ma non ci sono, lungo la Strada dei Castelli del Chianti, solamente i castelli. C’è anche la Badia a Coltibuono, chiamata “l’abbazia del buon raccolto” dai Monaci di Vallombrosa, e ci sono i borghi: Spaltenna con la sua leggenda del crocifisso o Lecchi. Luoghi in cui il tempo pare essersi fermato veramente.

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Castello di Meleto

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