Hirtensteig, sull’Altopiano del Renon il cammino dei pastori

Un percorso unico che lega i pastori a Freud e all'enogastronomia. Succede in Alto Adige in un altopiano che regala luoghi ed esperienze da sogno

Pubblicato: 9 Settembre 2019 12:31Aggiornato: 8 Agosto 2022 16:13

SiViaggia

Redazione

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È definito il “grande balcone sulle Dolomiti” ed è un luogo dell’Alto Adige che lascia davvero a bocca aperta qualsiasi visitatore: l’Altopiano del Renon. Grazie ai suoi 300 giorni di sole all’anno, qui è possibile vivere delle esperienze uniche nel loro genere. Una di questa è attraversare l’Hirtensteig, un cammino davvero speciale dedicato ai pastori.

Hirtensteig, il “Sentiero del pastore”

L’Hirtensteig (che in italiano significa il “Sentiero del pastore”),è un vero e proprio paradiso naturalistico che si snoda intorno a Collalbo per tre chilometri tra prati, boschi e malghe in un percorso con cinque stazioni tematiche che, grazie a video e tavole, raccontano passato e presente di questo antico mestiere.

Ma non solo. Viene approfondita anche la gestione del bestiame e la particolarità della Rittner Alm – l’alpe del Reno -, insieme a curiosità storiche come gli ingredienti dell’antica dieta dei pastori con latte di capra, farina, pane duro e speck e i racconti delle leggendarie battaglie contro gli abitanti di Villandro.

Un percorso non troppo impegnativo e che presenta un dislivello di approssimativamente 200 metri, ideale per le famiglie, per i più piccoli che avranno modo di conoscere il mondo dei pastori grazie a una bell’esperienza all’aria aperta che permette di toccare con mano la natura.

Fonte: Getty Images - Ph: DEA / ALBERT CEOLAN
Trekking nei pressi di Collalbo

Il legame con Sigmund Freud

Già durante i primi del Novecento, Sigmund Freud raccontava della bellezza di questo altipiano al suo amico (e collega) Jung. Un luogo che, ancora oggi, resta il rifugio estivo preferito dai bolzanini, sebbene i diversi colori stagionali spalanchino le porte a un mondo talmente scenografico da sembrare di essere protagonisti di un quadro impressionista.

Tra i sentieri da percorrere c’è proprio la “Passeggiata di Freud”, un facile cammino che conduce da Soprabolzano a Collalbo, arricchito lungo il percorso da panchine che riportano alcuni aforismi del grande psicanalista austriaco.

Bellissimo anche il “Sentiero del castagno” che parte da Castel Roncolo a Bolzano e arriva fino a Varna, nei pressi di Bressanone. Un tragitto perfettamente segnalato che attraversa boschi di latifoglie, prati e castagneti secolari che in autunno danno vita a uno spettacolare foliage.

Lungo la via si incontrano naturalmente agriturismi e locali tipici come ad esempio il Signaterhof a Signato, il maso Rielinger a Siffiano, dove si producono vini biodinamici e lo storico maso Zunerhof di Longostagno.

Cos’altro fare sull’Altopiano del Renon

Con i suoi 300 km di sentieri e passeggiate, il Renon è un vero paradiso soprattutto per chi ama il trekking. Tra le escursioni in quota vi consigliamo quelle sul Corno del Renon che è raggiungibile anche con la cabinovia aperta fino a novembre.

Una volta arrivati, vi è la possibilità di seguire il primo sentiero invernale certificato d’Italia: il Premium Tour Cieloronda, un itinerario circolare che parte dalla stazione a monte di Cima Lago Nero e che regala “incontri” artistici speciali, come quelli delle due opere di Franz Messner.

Ma le meraviglie di questa zona d’Italia non si limitano ai trekking. Imperdibile, per esempio, un giro sulla funivia, uno dei principali accessi al Renon. Completamente ristrutturata, è lunga 4,5 chilometri e fa attraversare ben mille metri di dislivello regalando panorami che sembrano usciti direttamente da un libro di fiabe.

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La funivia del Renon

Altrettanto affascinanti sono le sue piramidi di terra che sembrano toccare il cielo mentre si fanno spazio tra gli alberi: delle colonne alte fino a trenta metri con in testa un sasso rotondo che gli fa da cappello. Un capolavoro della natura che è il prodotto del lavoro dell’acqua e del vento e che regala un panorama davvero unico al mondo.

Vicino Soprabolzano, a un’altitudine di 1.176 metri, prende vita il Lago di Costalovara, una meraviglia che è considerata uno dei dieci bacini d’acqua dolce più puliti d’Italia (è persino possibile farci il bagno). Per raggiungerlo basta percorrere il sentiero n.15 che termina in prossimità del lago.

Visitarlo in estate vuol dire scoprire un’oasi di relax e tranquillità mentre in inverno, considerando le basse temperature, diventa ghiacciato e offre condizioni ideali per il pattinaggio sul ghiaccio.

Uno dei panorami più belli dell’Alto Adige lo si può ammirare presso il Corno del Renon. Da questo punto, infatti, è possibile incontrare lo Sciliar, il Latemar e il Catinaccio, mentre sul fronte opposto spuntano i picchi delle Alpi Sarentine e delle Alpi Ötztal.

I più romantici non possono di certo perdersi un giro sul Trenino del Renon, l’ultimo a scartamento ridotto in tutto l’Alto Adige. Collega solamente Soprabolzano con Collalbo (e viceversa) ed effettua qualche corsa per Maria Assunta, ma il tutto a bordo di vagoni d’epoca e moderni. La vista panoramica è chiaramente eccezionale e dalle fermate partono numerosi sentieri per indimenticabili escursioni nel verde.

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Il bel Lago di Costalovara

Da non perdere, infine, una visita ai paesi dell’Altopiano del Renon come, per esempio, Collalbo. Da queste parti Sigmund Freud festeggiò le sue nozze d’argento e scrisse una delle sue opere più famose: Totem e Tabù.  Vale la pena fare una sosta anche a Longomoso, noto soprattutto per la sua omonima Commenda, un ospizio che fungeva da ricovero per i viandanti mentre oggi ospita regolarmente varie manifestazioni di tipo culturale.

Nei pressi di Longomoso, più precisamente a Monte di Mezzo, merita una visita il Santuario di Maria Saal, un famoso luogo di pellegrinaggio che conserva moltissimi ex voto.

Poi Costalovara, un paesino in cui presso uno storico maso è stato istituito un museo completamente dedicato all’ape e al miele: il Museo dell’Apicoltura Maso Plattner

Ristrutturato dalla famiglia di commercianti Gramm di Bolzano, permette di conoscere tante curiosità sul miele, sulla sua storia e sul suo sviluppo, grazie anche alla presenza di antichi strumenti per la produzione del miele. Nell’area all’aperto, invece, spicca un bellissimo orto da ammirare tramite un percorso didattico che conduce lungo antichi alveari e pannelli informativi sulla vita delle api alla Collina di Sant’Ambrogio, che è anche un belvedere che invita ad una sosta.

Non mancano le  stanze storiche come il corridoio medioevale, la Stube in legno, la cucina a focolare e la stanza del giudice.

Infine Soprabolzano, dove davvero di spicco è la chiesa di San Giorgio e San Giacomo risalente al XIII secolo. Al suo interno si possono ammirare dei bellissimi affreschi nella curvatura dell’abside.

Insomma, questa zona dell’Alto Adige è un vero sogno a occhi aperti.

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