Autunno tra Firenze e Siena: alla scoperta di Colle Val d’Elsa

Città natale di Arnolfo di Cambio, centro produttivo principale del cristallo in Italia, ma soprattutto scrigno di tesori architettonici, artistici e naturali

Pubblicato: 18 Novembre 2024 17:12

Lorenzo Calamai

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Dopo quattro continenti, diciassette paesi, quindici capitali ha scoperto che il più delle volte quello che cerchi non è poi così lontano da casa.

A metà strada tra Firenze e Siena, Colle Val d’Elsa è un centro sottovalutato. In un territorio così ricco di bellezze paesaggistiche che riempiono gli occhi in tutte le stagioni e pieno di borghi senza tempo, alcune piccole perle finiscono per venire quasi ignorate.

Una di queste è proprio Colle, il più importante centro italiano di produzione del cristallo e città natale di quel genio di Arnolfo di Cambio, il più grande architetto del Duecento.

Centro attivo e vitale seduto tra morbide colline, porta con sé le vestigia del suo passato medievale grazie al suo centro storico fatto di viuzze intricate e edifici protesi verso il cielo. Una cittadina che offre belle viste sia quando si arriva, con la parte alta che si distingue chiaramente dal resto dell’abitato e offre il proprio affascinante profilo a chi si avvicina lungo la strada, sia quando ci si trova a girare per le sue strade, ora con una bella terrazza sui colli circostanti, ora con una panoramica sul suo Duomo, ora con uno scorcio sui campi arati, i cipressi sempreverdi, gli altri alberi che intorno s’imbruniscono col volgere della stagione invernale.

Colle Alta: il centro storico di Colle Val d’Elsa

Fonte: Lorenzo Calamai
Il campanile del Duomo di Colle Val d’Elsa svetta tra le chiome variopinte in una assolata giornata d’autunno

Colle Val d’Elsa è oggi un centro di poco più di ventimila abitanti, divisa tra una parte più moderna e contemporanea che sorge nella pianura e la cosiddetta Colle Alta, il centro storico del paese arroccato sulla vetta di un rilievo collinare.

Colle Alta ha ereditato l’impianto medievale dell’antica cittadina, ancora visibile nelle sue case-torri, nei vicoli e nei palazzi nobiliari.

Al centro storico si accede da uno dei simboli della città, la Porta Nova, un possente bastione difensivo costituito da due poderosi torrioni cilindrici. Venne costruita alla fine del Quattrocento per sostituire una precedente porta andata distrutta durante l’assedio del 1479, episodio chiave del conflitto fra Firenze, sostenuta dalla corona di Francia, e la lega anti-fiorentina costituita dallo Stato della Chiesa, la Repubblica di Siena e il Regno di Napoli.

Il suo progetto è attribuito a Giuliano da Sangallo, esponente della mirabile famiglia di artigiani, architetti e ingegneri militari che ha segnato il territorio della Toscana e non solo.

Dalla Porta Nova si imbocca prima via Francesco Campana e poi via del Castello, strade curve con le facciate dei palazzi e delle abitazioni che incombono sulla via, come nel più classico schema urbanistico medioevale. Via Dietro le Mura, nei pressi, offre scorci suggestivi in direzione della torre campanaria del Duomo, che svetta tra le chiome degli alberi, le facciate rosse degli altri edifici, con morbide colline come sfondo.

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La Porta Nova di Colle

La bella passeggiata in questa atmosfera ferma nel tempo raggiunge il proprio culmine raggiungendo la Piazza del Duomo: qui la commistione fra potere temporale e religioso è evidente nella separazione minima fra la Concattedrale e il Palazzo Pretorio, antica sede del potere in epoca cinquecentesca.

La continuità dei due edifici è spezzata dalla verticalità della torre campanaria del Duomo, per la verità mai del tutto completata. All’interno dell’affascinante edificio religioso, che ospita opere d’arte di artisti minori del Seicento, è conservato il Sacro Chiodo, reliquia che la leggenda vuole provenire direttamente dalla croce di Gesù.

Il Palazzo Pretorio, invece, oggi ospita all’interno dei propri ambienti il Museo Archeologico.

Percorrendo fino in fondo via del Castello si incontra la casa-torre di Arnolfo, una delle poche rimaste delle tante che punteggiavano Colle Alta e luogo natale dell’architetto del Palazzo della Signoria di Firenze. La strada si chiude al Baluardo, un grande bastione difensivo e panoramico sulle colline della val d’Elsa e del Chianti senese. Da qui una ripida discesa pedonale porta fino a Piazza Arnolfo di Cambio, nella parte bassa di Colle Val d’Elsa.

Piazza Arnolfo e Colle Bassa

Malgrado la città offra il meglio di sé a Colle Alta, anche la parte bassa (il Piano) ha i suoi angoli di fascino.

Piazza Arnolfo di Cambio è uno di questi. Cuore pulsante della Colle contemporanea, accoglie ogni mese il Mercatale, un mercato di prodotti tipici del territorio, e il mercato settimanale. Realizzata alla fine dell’Ottocento proprio con l’idea di essere luogo per mercati e fiere, è stata recentemente ristrutturata e riqualificata, dandole un’atmosfera moderna e dinamica che le ha restituito la vitalità che vi si percepisce.

Altro punto focale della parte bassa di Colle è Piazza Sant’Agostino, che ospita l’omonima chiesa. L’edificio religioso risale al Cinquecento e fu realizzata con il contributo di Antonio da Sangallo il Vecchio, fratello del già citato Giuliano.

Fonte: Lorenzo Calamai
Diversi palazzi gentilizi decorano Colle Val d’Elsa

La facciata non è mai stata completata e mantiene un fascino grezzo, mentre all’interno si trovano alcune notevoli opere come la Deposizione dei Santi di Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del più noto pittore, e un’edicola in marmo realizzata da Baccio da Montelupo.

Dal 2001 Colle Val d’Elsa è arricchita anche dal suggestivo Museo del Cristallo, che mette in mostra la grande tradizione artigiana del luogo. Allestito all’interno di una antica vetreria, il percorso museale parte dalle più antiche testimonianze dell’arte del vetro a Colle, risalenti al Trecento, per arrivare fino al momento in cui diventa la principale attività produttiva della cittadina tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento.

Le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa

Attraversata, come racconta il toponimo, dal fiume Elsa, Colle è una città che oltre alle ricchezze architettoniche e artigianali è baciata anche da un vero e proprio tesoro naturale e acquatico.

Lo testimonia il SentierElsa, un percorso di circa 4 chilometri lungo le sponde del fiume, che nei pressi della cittadina riceve le acque di alcune sorgenti termali e assume un caratteristico colore turchese. Le sue acque temperate e la presenza della maestosa Cascata del Diborrato a pochi metri dal centro abitato hanno fatto sì che il percorso attrezzato diventasse una delle principali attrattive estive del territorio: nella calda stagione da Firenze, Siena e dintorni si riversano decine e decine di persone sulle sponde dell’Elsa per godere di un bagno ristoratore nelle tante piscine naturali presenti.

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Uno scorcio di Colle Val d’Elsa

Tuttavia le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa non si limitano alla bella stagione.

Nella frazione di Gracciano, infatti, si trovano le cosiddette Caldane, antichi bagni termali con acqua limpida, ricca di sali minerali e con proprietà terapeutiche. Già in epoca etrusca e poi romana questa zona veniva sfruttata in tutte le quattro stagioni per salubri bagni nelle grandi piscine di acqua tiepida.

Ancora oggi i colligiani sfruttano le vasche delle Caldane in tutte le stagioni, specie in quella autunnale. Le acque sono infatti non particolarmente bollenti: la loro temperatura oscilla intorno ai 20°C. L’ideale per una assolata giornata novembrina, al riparo delle fronde degli alberi che punteggiano il luogo, per un momento di ristoro prima, durante o dopo le visite agli altri tesori di Colle Val d’Elsa.

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