Alla scoperta del borgo di Sant’Agata de’ Goti

Scopri cosa vedere nel borgo di Sant'Agata de' Goti, l'affascinante cittadina arroccata sul tufo

Pubblicato: 1 Marzo 2016 12:25Aggiornato: 4 marzo 2021 10:31

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Sant’Agata de’ Goti, borgo in provincia di Benevento, sorge a picco su uno sperone di tufo nella Valle Caudina, alle falde del Monte Taburno. La sua particolarità architettonica gli ha valso la Bandiera arancione e fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Tra le mete consigliate della splendida regione Campania, forse non tutti conoscono Sant’Agata de’ Goti.  Piccolo comune in provincia di Benevento e vicino Caserta, situato alle pendici del Monte Taburno, massiccio calcareo dell’Appennino campano. Quello che colpisce già a prima vista di questo grazioso borgo campano è il suo suggestivo paesaggio, con il centro storico che svetta ad una altitudine di 159 metri sul livello del mare. L’immagine che ne deriva è quello di un luogo senza tempo, che si innalza dalla vegetazione sottostante per difendere la sua bellezza storica. Non per niente, il centro storico di Sant’Agata de’ Goti fa parte, dal 2012 dei Borghi più belli d’Italia. Non resta che esplorare oltre le antiche mura difensive e addentrarsi all’interno di questo delizioso centro, soprannominato “perla del Sannio”.

Sant’Agata de’ Goti: una storia antica

Le origini di Sant’Agata de’ Goti sono molto antiche e risalgono alla prima guerra sannitica del IV secolo a.C., dove un tempo sorgeva città sannita di Saticula. Gli studiosi hanno rivenuto, infatti, nella zona nord del territorio, delle tracce delle necropoli sannite che risalgono al 300 a.C., insieme a numerosi ritrovamenti storici, tra il fiume Isclero e il comune di Frasso Telesino. L’antico insediamento di Saticula viene menzionato anche da Virglio nell’Eneide. In seguito furono i romani ad espandersi. Prima nel 343 a.C., dove venne fondato sulla roccia di tufo, un castrum, cioè un accampamento per i soldati veterani. E nel 315 a.C., a seguito della seconda guerra sannitica, Saticula venne conquistata dal dittatore Lucio Emilio. Un assedio che durò ben due anni, fino all’avvento di Quinto Fabio Massimo Rulliano che la rese colonia romana. Tale sarà, rimanendo fedele al Roma nel corso delle varie vicissitudini belliche.

Dal IX sec. d.C., il centro diventa una conquista dei Longobardi, per poi assistere al susseguirsi dei Bizantini, Normanni, Svevi e Angioini. Un vero crocevia di popoli che ha contribuito alla rinomata ricchezza architettonica del borgo. Nell’VIII secolo l’antico borgo cambia il suo nome in onore di Sant’Agata, anche se la chiesa costruita in onore della santa catanese è andata distrutta da tempo. La seconda parte del toponimo si ha in epoca normanna con l’ascesa dei feudatari della famiglia Drengot dopo il 1117. Il cognome Drengot arrivò a mutare in De-Goth in epoca angioina. In seguito, alcune trascrizioni riportarono la dicitura di “Sant’Agata fondata dai Goti”, forse per l’aspetto architettonico della città. Ma non ci sono prove concrete, in realtà, del passaggio dei Goti, popolo di origine germanica.

Sant’Agata de’ Goti cosa vedere

Sant’Agata de’ Goti si delinea in due parti: la zona più recente e moderna e l’altra che deriva dall’antico centro. La pianta del centro storico è fatta a semicerchio e misura un chilometro in lunghezza. Tutt’intorno si estendono le colline. Il borgo di Sant’Agata de’ Goti è ricco di splendidi monumenti architettonici, chiese e luoghi di interesse tutti da esplorare. Partiamo dal Castello di Sant’Agata, edificio in tufo di origine longobarda, ampliato in seguito dai Normanni, che mantiene ancora le sue torri quadrangolari. Oltre ai decori murali a motivi geometrici che hanno conferito all’edificio un gran prestigio nobiliare.

Tra gli antichi monumenti religiosi, la Chiesa dell’Annunziata risalente al Duecento, con i suoi grandiosi affreschi, come quello del Giudizio Universale del XV secolo. La Chiesa di Sant’Angelo de Munculanis è, invece, una costruzione romanica con una struttura a pianta basilicale a tre navate. I vari lavori di restauro hanno riportato alla luce alcune antiche cripte mortuarie di rilevanza storica. Continuando l’itinerario tra piazze, palazzi antichi e vicoli, si arriva alla fine di via Roma, a Piazza Sant’Alfonso, dove si può ammirare al meglio il Duomo dell’Assunta. Si tratta dell’edificio religioso più considerevole di Sant’Agata de’ Goti con il suo grandioso ed elegante porticato di 12 colonne e capitelli corinzi. Costruito nel 970, su un antico tempio pagano, ha attraversato nel tempo vari cambiamenti architettonici, epoca dopo epoca, senza perdere il suo fascino. La Chiesa di San Francesco è, invece, sede di una mostra archeologica con una sezione dedicata ai Sanniti e una sezione dedicata al periodo longobardo.

Sant’Agata de’ Goti: alcune curiosità

Tanti gli eventi che si svolgono nel borgo, il più famoso è l’Infiorata del Corpus Domini. Ogni anno le piazze del centro storico ospitano gli altarini per il passaggio della processione e sono decorati con migliaia di fiori colorati. Tra i prodotti tipici di cui fare scorta, indubbiamente la mela annurca, una delizia delle terre campane. Da provare i raviolotti alla mela annurca e le salsicce cucinate col sidro della mela annurca. Il tutto va doverosamente accompagnato dai celebri vini da assaggiare in loco come: Falanghina, Aglianico, Piedirosso e il Greco.

Fonte: Shutterstock
Vista panoramica del borgo di Sant’Agata de’ Goti, in Campania

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