Oltre alle spiagge da cartolina e alle località turistiche, durante un viaggio in Messico è possibile visitare alcuni dei siti archeologici più belli del mondo, molti dei quali Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Il Paese dispone infatti di circa 200 siti visitabili, luoghi che permettono di scoprire l’antica civiltà precolombiana dei Maya, situati soprattutto all’interno della penisola dello Yucatan e nelle regioni di Chiapas, Campeche e Oaxaca. Ecco quali sono i migliori siti archeologici da non perdere in Messico.
Viaggio in Yucatan: sulle tracce dei Maya in Messico
Le popolazioni Maya vissero in molte zone dell’America centro-meridionale, soprattutto in Messico nello Yucatan e nel Chiapas, ma anche in Guatemala, Belize, El Salvador e in Honduras. La località messicana con resti precolombiani più famosa e visitata è lo Yucatan, dove trovare alcuni dei siti Maya più belli e suggestivi del Paese. Osservando la cartina del Messico lo Yucatan appare come una penisola situata nella parte orientale, un territorio pianeggiante ricoperto da una fitta foresta tropicale.
L’itinerario archeologico tra Yucatan e Chiapas è un percorso classico del Messico dei Maya, un viaggio sicuramente impegnativo ma emozionante, per scoprire siti da vedere come Tulum, Palenque e Mitla, tra paesaggi mozzafiato, storia, arte e meravigliose spiagge esotiche. Chi desidera visitare la regione da solo, affittando una macchina a noleggio, può consultare e scaricare la mappa delle riviera Maya nello Yucatan sul sito web ufficiale dell’Ente Turismo messicano, dove trovare tutte le cartine del Messico e informazioni dettagliate sui siti archeologici.
Maya, Messico: alla scoperta di Teotihuacán
Teotihuacán è il sito archeologico più famoso e visitato del Messico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987, un’area di grande pregio storico localizzata a circa 50 Km da Città del Messico. La zona visse il suo periodo di maggior splendore dal III al VII secolo d.C., quando si affermò con uno dei centri politici e commerciali più importanti della regione. Oggi è possibile visitare i resti delle costruzioni percorrendo il suggestivo cammino della Calzada de los Muertos, salendo in cima alla bellissima Piramide del Sol e ammirando la splendida Piramide della Luna.
Siti archeologici in Messico: Chichén Itzá
Scendendo da Città del Messico e addentrandosi all’interno della penisola dello Yucatan, nei dintorni di Valladolid si incontra il sito di Chichén Itzá. La visita richiede almeno 3-4 ore, quindi bisogna cercare di arrivare presto, soprattutto se bisogna proseguire il viaggio raggiungendo in seguito un’altra località. Questo complesso Maya ha il suo luogo principale d’interesse nella Piramide di El Castillo, la costruzione principale, inoltre si possono vedere anche le incisioni presenti nel Tempio dei Guerrieri e nel Muro dei Teschi.
Messico, i posti più belli dei Maya: Cobá
Tra i siti da vedere in Messico c’è la zona archeologica di Cobá, un posto ricco di storia e di fascino ubicato a meno di 50 Km da Tulum. Molto interessante è la meravigliosa Piramide di Nohoch Mul, alta 42 metri e scalabile salendo i ripidi scalini della facciata frontale, per ammirare un emozionante panorama della zona circostante. L’area può essere attraversata a piedi o in bicicletta in circa 2-3 ore, visitando il sito da soli oppure contrattando una guida locale sul posto, per conoscere la storia di Cobá e alcuni particolari inediti.
Siti archeologici Maya in Messico: Tulum
Una delle località turistiche del Messico più apprezzate, da chi vuole conoscere le rovine della civiltà Maya, è sicuramente Tulum, una zona di grandissima valenza storica situata nella riviera Maya dello Yucatan, localizzata sulla costa meridionale a sud di Cancún. Tulum è un luogo particolarmente affascinante, dove è possibile vedere le testimonianze dei Maya, visitare il centro storico della città e rilassarsi nelle meravigliose spiagge da cartolina della zona, tra cui Playa Xcacel, Playa Pescadores e Playa Paraiso.
Il sito di Tulum si trova all’interno dell’omonimo parco nazionale, con i resti delle antiche costruzioni precolombiane che mostrano le vecchie fortificazioni della zona. Si tratta di antichi templi ed edifici che erano destinati alla vita pubblica, molti dei quali si affacciano sul Mar dei Caraibi regalando uno scenario mozzafiato. Tra i posti da vedere assolutamente la fortificazione difensiva di El Castillo, il Tempio di Dios e il suggestivo Tempio degli Affreschi, con decorazioni realizzate in onore del dio Itzamnaaj.
Le rovine Maya di Uxmal, nella penisola dello Yucatan
Utilizzando la mappa dello Yucatan per risalire verso nord, a sud di Mérida è possibile trovare le rovine Maya di Uxmal, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Città fondata nel VI secolo, Uxmal vantava uno dei migliori sistemi viari della regione, che favoriva gli scambi commerciali e i contatti con le popolazioni locali della zona. Oggi è possibile vedere nel sito archeologico la maestosa Piramide dell’Indovino, vero e proprio simbolo di Uxmal, la struttura in stile Puuc del Palazzo del Governatore e l’elegante edificio del Quadrilatero delle Monache, dove si svolgevano le funzioni religiose.
Itinerario precolombiano in Messico: Palenque
Seguendo la piantina del Messico si arriva fino a Palenque, una zona archeologica di grande pregio nel nord del Chiapas. Si tratta di uno dei siti bellissimi da visitare in Messico, in grado di offrire rovine completamente immerse nel verde della foresta, un paesaggio unico che lascia sempre a bocca aperta, dove non è raro incontrare scimmie urlatrici e altri animali. Molti dei resti sono ben conservati e ancora intatti, custodi di un mondo misterioso, tuttavia la maggior parte delle rovine è stata inghiottita negli anni dalla fitta vegetazione circostante, creando uno scenario davvero incredibile.
Siti archeologici da vedere in Messico: Mitla
Da vedere in Messico anche il magnifico sito zapoteco di Mitla, situato nella regione di Oaxaca, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2010. Mitla, il cui nome in lingua azteca significa “luogo dell’oltretomba” o “regno dei morti”, è una della zone meglio conservate del Paese, localizzata ad oltre 1.000 metri d’altitudine sul livello del mare. All’interno sono presenti edifici monumentali, costruiti in base alla disposizione dei punti cardinali, dei quali è possibile visitare i resti dei palazzi del Grupo de las Columnas, le chiese del Grupo de las Iglesias e i centri dediti alle cerimonie del Grupo del Sur.
Gli affreschi di Bonampak: viaggio tra Messico e Guatemala
Nel sud del Chiapas, vicino al confine tra il Messico e il Guatemala, è presente il sito di Bonampak, famoso per i suoi affreschi precolombiani recentemente restaurati. Punto centrale dell’acropoli è il bellissimo Tempio delle Pitture, suddiviso in tre sale all’interno delle quali si trovano appunto degli splendidi affreschi colorati. Le scene dipinte alle pareti rappresentano battaglie tra le popolazioni locali, festeggiamenti e cerimonie sacre, come i sacrifici eseguiti in onore di re Chaan Muan.
Altri siti archeologici da vedere in Messico
Come abbiamo accennato all’inizio il Messico dispone di oltre 2.000 siti archeologici, di cui circa 200 sono visitabili. Una grande ricchezza, la quale oltre ai centri più rinomati e grandi comprende una miriade di piccole zone di elevato interesse storico. Tra i siti da vedere in Messico c’è ad esempio Yaxchilán, con i resti di antichi templi incastonati nella foresta, oppure Izamal, uno dei centri Maya di maggiore importanza nel corso del periodo dal VI al XII secolo.
Nel centro del Messico è possibile visitare Cholula, un sito famoso per la presenza di una spettacolare piramide con lati che misurano ben 400 metri ciascuno, mentre nell’Estado de México si trova Malinalco, con il tempio monolitico di Chuauhcalli unico nel suo genere. Da non perdere anche una sosta presso la zona archeologica di Ndachijan-Tehuacán, per ammirare il tempio dedicato al dio della fertilità di Xipe Tótec.
Anche il nord del Messico mette a disposizione diverse aree di grande interesse storico, per chi desidera conoscere da vicino le civiltà precolombiane, infatti è possibile organizzare una visita al sito archeologico di La Quemada, alla zona di Cerro del Teúl, oppure vedere le bellissime pitture rupestri della Boca de Potrerillos. Quest’ultima è un’area estremamente rilevante, una delle poche in grado di mostrare antiche testimonianze delle popolazioni di cacciatori e raccoglitori delle regione, un complesso che comprende oltre 3.000 rocce dipinte.
Come organizzare un viaggio in Messico
I siti archeologici in Messico delle popolazioni precolombiane, come Maya e Aztechi, sono disseminati in tutto il Paese richiedendo quindi continui spostamenti per visitarli. Organizzare un viaggio in Messico richiede però una certa preparazione, a mano che non ci si affidi a un tour operator specializzato. Il modo migliore per raggiungere i siti Maya è sicuramente un viaggio on the road in auto, noleggiando un mezzo una volta arrivati a Città del Messico, dopodiché è possibile guidare con la patente italiana o internazionale senza problemi.
In alternativa ci si può muovere in pullman, utilizzando gli autobus locali per andare da una località all’altra, mettendo in conto tempistiche più lunghe. Per evitare qualsiasi problema è utile sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata, infatti in Messico non vengono offerti servizi pubblici, inoltre bisogna proteggersi dalla punture delle zanzare, verificando la necessità di fare qualche vaccino in base alla regione da visitare. Non esiste un periodo migliore per andare in Messico, poiché il clima è generalmente mite e caldo tutto l’anno.
Allo stesso tempo nelle zone del centro sud è possibile riscontrare forti escursioni termiche, con sbalzi piuttosto elevati di temperatura tra il giorno e la notte, specialmente in alta quota e meno nei luoghi costieri. La stagione più secca è quella da novembre ad aprile, il momento ideale per organizzare un viaggio in Messico, mentre da maggio a ottobre le condizioni climatiche sono più difficili, a causa delle piogge spesso a carattere torrenziale, situazione che rende meno agevole la visita dei siti archeologici messicani.