Se pensiamo ai partigiani e alla Resistenza, le colline che ci vengono subito in mente sono quelle delle Langhe e del Roero, protagoniste assolute dei racconti di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. Qui ripercorriamo i luoghi più significativi e suggestivi dove ancora oggi è possibile ricordare le gesta degli eroi di quegli anni.
Iniziamo da Alba, città simbolo della Resistenza grazie anche a Fenoglio che nella raccolta di racconti “I ventitré giorni della città di Alba” ha raccontato come questa roccaforte è stata conquistata dai partigiani il 10 ottobre 1944 dopo mesi di attacchi per poi cadere nuovamente in mano ai fascisti dopo 3 settimane. Girando per la città collinare si trovano diversi luoghi che ricordano lo spirito partigiano della città che per 23 giorni si dichiarò repubblica indipendente e che in seguito ottenne la medaglia d’oro al valor militare.
Proseguiamo questo nostro itinerario con i luoghi simbolo del partigiano Johnny, raccontato da Fenoglio e successivamente da film e canzoni. Un luogo emblematico è Cascina di Langa, situato su un’altura tra Benevello e Trezzo Tinella tra boschi di castagni e rittani, i ruscelletti che attraversano le colline albesi. Qui il partigiano Johnny si era rifugiato con la fedele Lupa.
Poco lontano c’è Treiso, un paese arroccato su un’altura che è presente anche in altri racconti di Fenoglio. Da qui si può godere di uno splendido panorama. “Da quella piazzetta si domina un po’ di Langa a sinistra e a destra le colline dell’Oltretanaro dopo le quali c’è la pianura in fondo a cui sta la grande città di Torino” (“L’Andata”, Fenoglio). Tra i luoghi fenogliani che ricordano immediatamente i momenti dei personaggi narrati ricordiamo ancora Bossolasco: salendo sulla collina, ci imbattiamo nel Parco della Resistenza, omaggio ai partigiani caduti.
Molto suggestiva è la visita dell’aeroporto Excelsior a Vesime, una pista di atterraggio che era stata costruita dai partigiani per ricevere gli aiuti degli Alleati per contrastare le forze nazi-fasciste. Oggi è possibile visitare il museo che spiega l’importanza di questa struttura per il sostentamento delle bande partigiane che combattevano in collina.
Concludiamo il nostro tour tra le terre della Resistenza con il Roero. Siamo a Bra, da dove molti giovani partirono per le colline e si unirono alla lotta partigiana. Da qui oggi partono dei sentieri di trekking che ripercorrono quelli percorsi in quegli anni dai combattenti. Al termine è invece possibile fermarsi presso uno dei luoghi che ancora oggi mantengono lo spirito dell’epoca.
Stiamo parlando del ristorante Battaglino, un pezzo di storia di 100 anni. In una Bra occupata dalle SS, il gestore Sebastiano (ex ferroviere, licenziato perché non aveva aderito al fascismo) si trovava nella strana situazione di dover accogliere tra gli avventori anche quei soldati tedeschi che entravano nel ristorante infilzando i pugnali sul tavolo per fare vedere chi comandava e sapendo che Renzo, uno dei fratelli della moglie Emma, si era unito ai partigiani. Al termine della guerra, il ristorante è diventato presto una delle mete preferite di personaggi di primo piano, primo fra tutti Luigi Einaudi che in seguito sarebbe diventato Presidente della Repubblica.
Questi sono solo alcuni dei luoghi simbolo della Resistenza che abbiamo raccolto dai libri e dai racconti di chi ha vissuto quel periodo storico. Percorrendo le colline di Langhe e Roero, capita spesso di trovare delle lapidi o dei ceppi che ricordano qualche avvenimento, oppure dei paesaggi che oggi lasciano mozzafiato per dei tramonti spettacolari, ma che nell’ultimo secolo sono stati teatro di piccoli avvenimenti che hanno segnato la storia di un’Italia libera.