In Toscana a cavallo

Quali sono i percorsi realizzati per viaggiare in Toscana lungo le ippovie

Pubblicato: 28 Gennaio 2016 16:04

SiViaggia

Redazione

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Diventare butteri maremmani per un weekend. Un’opzione possibile grazie alle “Ippovie toscane” sviluppate dalla Regione nell’ambito del progetto interregionale sul turismo equestre, che abbina l’equitazione alla riscoperta del territorio regionale a stretto contatto con l’ambiente naturale, proponendosi di migliorare e promuovere l’offerta turistica in questo settore. In Toscana ci saranno presto cinquemila chilometri di strade da percorrere a cavallo.

Un progetto ambizioso attraverso il quale offrire a turisti e appassionati percorsi e tracciati naturali ricchi di fascino per sviluppare la viabilità lenta, puntare sulle infrastrutture leggere, sulle greenways, sul turismo emozionale nei suoi molteplici aspetti. A tutt’oggi esistono cinque anelli attrezzati, certificati e percorribili a cavallo e altri sono in lavorazione. La presentazione di questi percorsi è stata al centro del forum organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Apt di Firenze (capofila del progetto è l’Apt di Chianciano terme), con l’obiettivo di individuare le strategie di sviluppo dei territori rurali attraverso il turismo equestre, la formazione della rete delle imprese e dei servizi, i pacchetti turistici, l’animazione nelle ippovie, l’interazione con la Via Francigena e con i percorsi del progetto “A cavallo nei parchi“, oltre all’analisi di opportunità e criticità. «Questo tipo di turismo – ha detto l’allora assessore Paolo Cocchi aprendo i lavori nella Limonaia del Museo Stibbert – in Toscana è in forte espansione. Un turismo che dà l’opportunità di visitare luoghi non facilmente conoscibili e di essere praticato anche da semplici appassionati senza alcun impatto di tipo ambientale ed ecologico».

La prima rete certificata di ippovie toscane, basata su 5 anelli è “A cavallo nel Medioevo” tra il Casentino e Arezzo, e degli anelli dell’Amiata, della costa livornese, di “Terre di Siena“, e della montagna pistoiese. Tutti i percorsi sono collegati o collegabili e si intersecano con le due direttrici: la Via Francigena, che attraversa in diagonale l’interno della Regione e si collega alle altre vie storiche (la Via dei Cavalleggeri, la Via Clodia, le Vie Romee), e l'”Ippovia del Mediterraneo” che percorre la Toscana lungo la costa, costruendo una rete e una mappa ufficiale con tanto di punti di sosta, ricettività per accoglienza cavalli e cavalieri e quant’altro sia utile a questo tipo di turismo, compresa la possibilità di un contatto utenza-informazione referenziata tramite il portale web Ippovie tscane. Non mancheranno le ricadute economiche sul territorio con uno sguardo globale: «Il progetto – ha raccontato Cocchi – è finalizzato alla realizzazione di un distretto economico tematico di respiro europeo, che possa comprendere tutti i centri che si trovano sul percorso e inquadrarli come sistema arterioso della Regione Toscana. Tutti i percorsi peraltro hanno a cuore non solo l’ambiente, ma anche la storia, la cultura dei luoghi e, naturalmente, il cavallo».

Sarà così incrementato il turismo equestre già vivo nella regione, per la gioia degli amanti del cavallo, ma anche dell’economia locale, coinvolgendo Gruppi di azione locale, Comunità montane, il sistema costiero e insulare, oltre a enti locali, comuni e province che vedono nel percorso della Regione Toscana un’opportunità determinante per dare slancio a un turismo sostenibile e attento alla salvaguardia dell’ambiente.

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