Esistono luoghi ammantati di un fascino senza tempo, la cui bellezza non risiede solo nel colpo d'occhio ma anche nella storia e nelle tradizioni che resistono al succedersi delle generazioni. I mercati di Palermo sono la quintessenza di questo concetto, straordinari per la pluralità delle loro anime. Emblema della Sicilia più bella e profonda, sono luoghi tutti da scoprire che lasciano un segno nell'anima di chiunque li visiti. Oggi li esploreremo e ve li racconteremo.
Iniziamo da uno dei mercati permanenti più interessanti della città, quello di Ballarò. Esteso e caratteristico, questo mercato è il più antico di Palermo e attira ogni giorno centinaia di clienti e di turisti, che vanno alla scoperta dei suoi prodotti sempre freschissimi e che ascoltano stupefatti le cosiddette abbanniate, ovvero i richiami cantilenanti dei venditori che cercano di trarre a loro la clientela.
Di base, all'interno di Ballarò si vende cibo. Se siete alla ricerca di uno spaccato delle delizie gastronomiche palermitane, Ballarò è davvero il luogo giusto. L'offerta è varia e ampia e si trovano bancarelle, griglie a cielo aperto e rosticcerie che servono grandi classici come panelle e crocché, arancine e stigghiole.
Una cosa che non tutti i turisti sanno (finché non lo visitano) è che Ballarò è anche denso di storia e monumenti. Al suo interno si trovano il Complesso Monumentale di Santa Chiara, la Chiesa del Carmine Maggiore, la Torre Medievale di San Nicolò, la Camera delle Meraviglie, il Complesso Museale Chiesa del Gesù e molto altro ancora. Monumenti straordinari e visitabilissimi, spesso gestiti da associazione di giovani promotori culturali.
Ultimo appunto su Ballarò prima di passare a un altro mercato storico, quello del Capo. Da alcuni anni a questa parte Ballarò è anche un centro attivo di promozione della multiculturalità e dell'integrazione. Al suo interno si muovono associazioni e volontari che contribuiscono all'alfabetizzazione e all'inserimento corretto nel mondo del lavoro di famiglie in difficoltà e di migranti. Lo scambio culturale è vivace e forte.
Se avete intenzione di recarvi a Palermo e scoprire i suoi mercati, il Capo è decisamente una tappa obbligata. A pochi passi (davvero pochi) dal Teatro Massimo, questo mercato è folkloristico e poliedrico. Ha un'essenza unica, la cui particolarità viene espressa dalla quantità di merce che vi si trova in commercio: si va dai souvenir al cibo.
Nonostante il Mercato di Ballarò sia più grande (e fornito) in termini agroalimentari, i prodotti che si rintracciano al Capo sono davvero unici nel loro genere. Spezie e liquori si alternano a grandi classici del palermitano come le cipolle arrostite, la caponata e (a seconda delle stagioni) le pannocchie bollite. Non perdetevi le succose olive che i venditori vi lasceranno anche assaggiare, se glielo chiederete con gentilezza.
Al Mercato del Capo, così come in quel di Ballarò e del prossimo mercato di cui vi parleremo, la Vucciria, è sempre possibile trovare dei prodotti freschissimi, specialmente quando si tratta di pesce. Il polpo bollito, per esempio, è un vero e proprio must: sempre freschissimo, viene servito a clienti abituali e turisti con un po' di limone, sale e pepe.
Essendo più piccolo del Mercato di Ballarò, il Mercato del Capo risulta quasi più forte in termini emozionali. Il motivo è presto spiegato: le bancarelle sono molto vicine l'una all'altra, i venditori si conoscono tra loro, scherzano e cercano di attirare i clienti non solo con le già citate abbanniate, ma anche con gioiosi canti e siparietti tutti da vedere.
Eccoci infine alla Vucciria, che merita un capitolo a sé. La Vucciria, infatti, è un mercato-non mercato. In passato pullulava di commercianti, al pari di Ballarò e del Capo, ma si è poi progressivamente svuotato. Ciò che rimangono sono alcune botteghe caratteristiche, molto suggestive. Questo, almeno, è ciò che succede durante il giorno. La notte, invece, è tutta un'altra storia.
Di fatto, con il passare del tempo, il mercato della Vucciria si è trasformato in un punto di riferimento per la vita notturna. Durante la sera i venditori affollano la piazza centrale con i loro banchetti, dov'è possibile gustare di tutto e di più: si va dalle frutta alle ostriche, passando per i babbaluci (lumache cotte con aglio, pepe, olio e prezzemolo), fino ad arrivare alla pasta al forno.
Dopo quanto vi abbiamo mostrato il desiderio di visitare i mercati di Palermo dovrebbe essere alle stelle, ma vogliamo chiudere dicendovi che, probabilmente, il motivo principale per visitarli è il fatto che sono lo specchio della Sicilia intera. Multiculturali, accoglienti, colorati, calorosi, storici: aggettivi che ben si abbinano all'Isola e che la rendono una delle terre più belle da scoprire e da vivere.