Islanda, l’isola dove gli abitanti mangiano come i vichinghi

In Islanda la cucina tradizionale non è delle più prelibate, ma proprio questa sua caratteristica è motivo d’orgoglio: scopri i piatti tipici più strani

Pubblicato: 5 Gennaio 2019 13:48Aggiornato: 31 dicembre 2024 13:02

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Redazione

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Paese che vai, cucina che trovi. Ogni Stato ha i suoi piatti tradizionali ed è difficile che abbia delle pietanze uguali ad un altro. Le tradizioni e il menù da portare in tavola cambiano a seconda di diversi elementi: la storia, la cultura, il clima, il tipo di vita che si conduce. Sono tanti i fattori che cambiano la cucina di un Paese, e l’Islanda, tra questi, non fa di certo eccezione.

La terra del ghiaccio e del fuoco è una piccola nazione di 330mila abitanti la cui tradizione culinaria è davvero molto particolare. Scopriamo perché.

Piatti tipici in Islanda: le stranezze tradizionali

Le pietanze principali islandesi sono il pesce e l’agnello che, per molti secoli, sono state l’unico alimento degli abitanti dell’isola. Ma ci sono altri piatti tipici della tradizione che non siamo sicuramente abituati a mangiare.

Purtroppo, infatti, a causa del clima rigido e della posizione molto isolata l’Islanda non brilla per le sue prelibatezze: anzi, ci sono dei piatti che sono maggiormente indicati per stomaci forti e che molti trovano addirittura ributtanti. Un esempio? Lo squalo elefante fermentato (hákarl), lasciato marcire sottoterra: sa di ammoniaca e ha un odore nauseabondo. Se lo assaggiate per la prima volta, il consiglio è quello di tapparsi il naso prima di ingerirlo, visto che l’odore è molto più forte del sapore.

Fonte: iStock
Squalo fermentato, cibo tradizionale dell’Islanda

Solitamente viene accompagnato da un bicchierino di acquavite locale, il cosiddetto brennivín, che significa “vino ardente” e che viene chiamato anche “morte nera”: questa è famosa perché in una puntata di “The F World” aveva fatto dare di stomaco a Gordon Ramsay.

Un’altra stranezza della cucina tipica islandese? Sono i testicoli del Puffin, un uccello marino molto comune in questo Paese dove la natura fa da padrona. Questo piatto ha un sapore simile al fegato di pollo.

L’orgoglio del “buon cibo vichingo” tra gli islandesi

Insomma, la cucina islandese non è famosa per la sua bontà. Ma sapevate che i suoi abitanti sono orgogliosi della sua pessima reputazione? Ogni pasto è una lotta contro le forze di stomaco, ma chi si abitua a ingurgitare questi bocconi si guadagna il rispetto del resto della popolazione. Gli islandesi, infatti, sono molto orgogliosi del loro passato e dei loro cibi marci. La cosa strana è che lo ritengono del “buon cibo vichingo” e, per sentirsi più vicini a questi nordici guerrieri, lo mangiano senza fiatare e con gran soddisfazione.

Il fatto è che gli islandesi non hanno nulla a che fare con i vichinghi, anzi. La popolazione discende dagli agricoltori norvegesi che volevano allontanarsi dai vichinghi, coltivare i loro campi e allevare in pace il bestiame. A causa delle avverse condizioni climatiche e del terreno inospitale, i primi islandesi vissero costantemente sull’orlo della carestia, in una fame pressoché costante. Ecco perché, appena una balena morta si arenava sulla spiaggia, era una gran festa. E l’usanza di mangiare carne marcia non è mai passata. Anzi, questa storia rende i giovani islandesi di oggi molto orgogliosi delle loro origini.

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