Siamo abituati a pensare al viaggio come un momento estremamente piacevole e importante soprattutto per la crescita e l’evoluzione personale e quando scegliamo di raggiungere una determinata destinazione i sentimenti provati sono assolutamente positivi. Ma c’è un’altra faccia del turismo, meno conosciuta ma in costante ascesa: quella del dark tourism.
Il turismo oscuro è quello che porta le persone in destinazioni associate spesso ad eventi tragici e disastri: da luoghi di genocidio a catastrofi nucleari fino ad arrivare a cimiteri e catacombe.
E se Auschwitz è da sempre considerato un luogo della memoria, più che del terrore, lo stesso non si può dire di Chernobyl o delle catacombe della peste bubbonica a Vienna. Così come le più recenti città passate alla cronaca per delitti tremendi.
Una delle principali destinazioni del dark tourism è Vienna, qui infatti esiste il Museo Criminale dedicato a tutti gli omicidi viennesi locali dal Medioevo ai tempi moderni: storie, fotografie e armi del delitto accompagnano i visitatori in questo percorso macrabo.
Resta Vienna la preferita di tutti i viaggiatori amanti del turismo oscuro. In città, infatti, sotto l’illustre Cattedrale di Santo Stefano sono conservati i resti dei corpi deceduti a seguito della grande peste bubbonica.
Il turismo oscuro non è sicuramente nuovo anche se nell’ultimo periodo, soprattutto grazie ai social network, sono testimoniati viaggi e tour organizzati proprio per scoprire i luoghi dove delitti o tragedie si sono consumati.
Nel 2018 Netflix ha pubblicato un documentario all’interno del quale il giornalista David Farrier visitava i luoghi più macabri del mondo dove attività paranormali, morti inspiegabili e terribili omicidi sono avvenuti.
C’è qualcosa di inspiegabilmente affascinante in questi luoghi tabù che porta la persone a organizzare delle vere e proprie spedizioni da brivido, per provare, forse, emozioni forti e avere nuove storie da raccontare.
Oggi ancora di più, l’industria turistica è impegnata nella ricerca di esperienze autentiche da offrire ai viaggiatori e questa esigenza rende difficile sapere dove porre dei limiti nella scelta della di alcune destinazioni che portano la pesante eredità della sofferenza che ha colpito intere comunità.
Quello che è certo è che il fenomeno non si arresterà, almeno non nel breve termine dato che appunto in Europa l’ascesa è tangibile. Tuttavia, l’invito dell’industria turistica ai viaggiatori è quello di essere più sensibili nei confronti di quelle destinazioni che sono state colpite da tragedie recenti.