L'Hotel Cecil, a Los Angeles, è uno degli alberghi più misteriosi al mondo, marchiato da un lungo elenco di macabri fatti di cronaca nera e oggi nominato come edificio "storico culturale" della città. In pratica, un monumento. L'ultimo fatto di cronaca nera riguardante l'hotel è del 2015, quando un 28enne si suicidò gettandosi dalla sua stanza. Oggi, a quell'hotel "degli orrori" che è persino stato al centro di alcuni tour turistici specializzati, va lo status di "monumento": un riconoscimento alla sua storia ma anche - sottolineano i giornali locali - un'opportunità per pagare meno tasse durante i nuovi e annunciati lavori di riqualificazione. L'ennesimo tentativo per rilanciarne l'immagine.
Con voto unanime, il consiglio cittadino ha infatti deciso che quel palazzone nato nel 1924 nei pressi di Skid Row, 600 camere a basso prezzo, va riconosciuto come un "esempio rappresentativo degli inizi dell'industria americana", un premio in onore di quell' "albergo del ventesimo secolo e del suo progettista, Loy L. Smith, importante architetto dell'epoca".
La trasformazione dell'hotel, che oggi si chiama "Stay on Main" dato che è al 640 di Main Street, in monumento, è comunque destinata a far discutere. Più che per la sua architettura infatti, tutti sanno che quell'albergo è ben noto per altre caratteristiche, sostanzialmente due. La prima è il suo valore sociale. Dagli anni della Grande depressione in poi il Cecil Hotel, in una zona al centro del degrado, è stata la casa di decine di anziani, disabili e poveri grazie alle sue stanze a basso costo.
L'altra caratteristica, forse la più conosciuta, tanto da inspirare anche puntate di serie tv come in "American Horror Story", è il lato pulp: quelle camere sono state oggetto di più di 15 fra omicidi, suicidi o incidenti negli ultimi 80 anni. Un numero che, visto le enorme via vai di persone passate da lì, potrebbe anche non sembrare così alto: ma sono i "casi" capitati in quell'albergo a far crescere l'atmosfera da film dell'orrore.
Il primo suicidio noto è del 1931, quando un 46enne ingerì capsule di veleno nella sua camera. Da lì si susseguono una serie di morti inquietanti o strane coincidenze. Anche l'omicidio di Elizabeth Short , il famoso caso Black Dahlia targato 1947, forse uno degli assassini irrisolti più noti d'America, passò per il Cecil: si crede che la donna abbia transitato proprio lì poche ore prima di essere stata fatta a pezzi.
Satanista, mai pentito dei suoi crimini, il serial killer Richard Ramirez, conosciuto come Night Stalker e autore di decine di cruenti omicidi, risiedeva proprio al Cecil negli anni Ottanta. Stesso discorso per Johann "Jack" Unterweger, austriaco che trucidò diverse prostitute negli anni '90. Da lì in poi, una lunga scia di sangue, nonostante i tanti tentativi di riqualificare l'albergo, ha sempre macchiato la reputazione di quel posto.
Negli ultimi anni, dopo essere passato di proprietà più volte, l'albergo era stato diviso fra stanze di "lusso", con Netflix e wi-fi per i clienti, e stanze per persone a basso reddito. Nel 2013 in una di quelle camere finì proprio la studentessa canadese di origine asiatica Elisa Lam, la cui storia ha fatto il giro del mondo a causa di un video, diffuso dalla polizia, in cui la donna all'interno di un ascensore sembra scacciare fantasmi o preoccupata di essere inseguita da altre persone. Il video alimentò la fama di strane presenze nell'albergo. Elisa era bipolare e soffriva di alcuni disturbi, ma resta poco chiaro come sia finita morta annegata in una cisterna (chiusa) dell'hotel. L'autopsia escluse droghe o altro.