Protetto dall’aspra roccia, sulla quale governa incontrastato, c’è un monastero dove pellegrini e visitatori giungono da ogni parte del mondo per ritrovarsi. Siamo a Kalambaka nel monastero della Santissima Trinità.
La grandiosa e imponente roccia che si innalza verso il cielo della Grecia ospita il Monastero della Santissima Trinità. Qui viaggiatori e viandanti vengono per ritrovarsi.
Il monastero della Santa Trinità è il più inaccessibile tra tutti i monasteri di Meteora. Per raggiungerlo è necessario percorrere una strada difficile che si conclude con 140 scalini scavati nella pietra nel 1925.
Questo monastero è per gli storici il terzo più antico di Meteora. La sua costruzione, a opera degli eremiti risale al 1438 d.C. per volontà di un monaco di nome Dometio.
Nei tempi remoti, era possibile salire sul monastero con le scale a pioli o con la rete. La sua costruzione fu piuttosto lenta proprio per la difficoltà di portare su i materiali da costruzione.
Secondo alcune testimonianze, la chiesa principale che prende il nome di Catolico, venne costruita nel 1475 d.C.
Il monastero ha due chiese: quella principale e un’altra più piccola dedicata a San Giovanni Battista.
Dal 1942 al 1961, dopo l’occupazione tedesca, il convento rimase deserto e la conseguenza fu che cimeli, icone e manoscritti furono perduti. Nel 1972, però, il monastero fu restaurato e fu costruito un trasportatore sopraelevato per merci e materiali.
I pellegrini e i visitatori che arrivano dopo aver attraversato un difficile percorso fatto di discese e salite, viene ricompensato dall’incredibile vista sulla città di Kalambaka ammirabile dalle terrazze del monastero.
Una volta raggiunta la vetta, i viandanti arrivati a Meteora possono ammirare tutta la grandiosità del luogo diventando coscienti delle proprie debolezze. E proprio lì, su quel luogo sacro che l’anima osserva, il peso del mondo sotto di essa e si libera verso il cielo.