Nascoste dalle profondità marine, a lungo dimenticate o considerate leggendarie, sono numerose le città sommerse che gli esploratori e i subacquei hanno riscoperto tra i flutti. Monumenti, templi, interi villaggi: partiamo per un viaggio mozzafiato tra le più suggestive città sommerse del mondo.
Al di sopra delle onde che lambiscono la costa rocciosa settentrionale di Kekova, una minuscola isola disabitata al largo della costa di Antalya in Turchia, ecco Simena, stazione di commercio marittimo e antico insediamento della Licia risalente circa al 2000 a.C. Alcune strutture si intravedono sotto il pelo dell'acqua mentre un cantiere navale, una chiesa e una scala in pietra si trovano proprio in riva al mare.
La città di Shicheng, nella provincia di Zhejiang, venne allagata nel 1959 per creare la diga di Xin'an e costruire una centrale idroelettrica. Sotto la superficie del lago Qiandao molte sono le strutture, risalenti al XVI secolo, ancora incredibilmente intatte: muri di pietra, porte ornate, ampie strade, e statue di leoni, draghi e fenici.
Pavlopetri è la più antica città sommersa conosciuta al mondo e si ritiene risalga a circa 5.000 anni fa. Il porto, dell'età del bronzo, si trova appena sotto la superficie dell'acqua nella baia di Vatika, in Laconia, accanto a una spiaggia di sabbia dorata. Fu probabilmente un terremoto intorno al 1000 a.C. a sommergere la città.
A metà degli anni Ottanta, vicino alla remota isola giapponese di Yonaguni, un subacqueo locale scoprì una serie di formazioni di pietra, da monoliti vertiginosi a pile di lastre e una piramide. Da allora storici e scienziati si sono interrogati sulle loro origini: alcuni credono che le strutture, note come pietre di Iseki, siano i resti della leggendaria civiltà perduta di Mu, che si narra sia scomparsa sotto le onde a causa di un terremoto circa 2000 anni fa.
Quando la marea si ritirò poco prima del devastante tsunami che colpì gran parte dell'Asia nel dicembre 2004, testimoni oculari affermarono di aver individuato massi e muri di una città sommersa sulle rive di Mahabalipuram. Gli scavi hanno rivelato che avevano ragione e hanno riportato alla luce i resti di un'antica città portuale: muri, una rampa di scale e frammenti di pietra cesellati.
Non lontano da Pompei, nelle acque del Golfo di Napoli, si trova Baia, un'antica città romana vittima dell'attività vulcanica. Tuttavia, anche durante il suo massimo splendore dal 100 a.C. circa al 500 d.C., Baia non era una città qualsiasi bensì una meta turistica riservata all'élite romana tra cui Giulio Cesare, che qui possedeva una villa.
Riposa oggi sotto la superficie del Mar Egeo l'antica città di Olous, che una volta ospitava ben 40.000 persone. Le sue mura e le fondamenta si trovano appena al largo della costa settentrionale di Creta, vicino al villaggio di Elounda, e sono tuttora visibili dalla riva.
La città thailandese di Muang Badan venne allagata durante la costruzione della diga di Vajiralongkorn nel 1984. Semi sommersa, conserva ancora oggi visibili il Tempio Sommerso e il monastero buddista che spiccano soprattutto nei mesi più secchi in cui il livello dell'acqua è al minimo.
I resti di questo villaggio neolitico furono scoperti nel 1984 al largo della costa di Atlit, città a sud di Haifa, in Israele. Si ritiene che risalga al 7000 a.C circa e si presenta molto ben conservato con pozzi in pietra, depositi di grano e persino tombe con scheletri.