La ripresa del turismo ha posto molti cittadini italiani davanti ad un problema che si sta facendo sempre più importante: per poter ottenere il passaporto, infatti, ormai servono tempi lunghissimi. Nelle grandi città si parla di attese che possono arrivare persino ad 8 mesi, con gravi ripercussioni in un settore che ha già sofferto moltissimo. L’emergenza passaporti è una realtà che, nei giorni scorsi, è arrivata alla Camera dei Deputati per poter trovare una soluzione soddisfacente. E ci sono già alcune idee che potrebbero permettere di risolvere (o quantomeno mitigare) il problema.
Caos passaporti: che cosa succede?
Il passaporto è un documento fondamentale per chi vuole viaggiare, indispensabile soprattutto per uscire dai confini dell’Unione Europea. È noto a tutti che, per poterlo ottenere, bisogna richiederlo con un po’ di anticipo così da affrontare per tempo le inevitabili lungaggini burocratiche. Negli ultimi mesi, tuttavia, la situazione è diventata insostenibile per moltissimi cittadini, in particolar modo per quelli residenti nelle grandi città. Tanto che si parla di emergenza passaporti, un problema per cui ora si chiede a gran voce una soluzione.
Come si è arrivati a questo punto? Dopo due anni di blocco quasi totale del turismo, gli italiani hanno potuto ricominciare a viaggiare e la richiesta di passaporti è aumentata a dismisura. La ripresa del settore turistico, d’altra parte, ha coinciso con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (o meglio, con l’introduzione dell’obbligo di passaporto per poter entrare nel Paese, che ha preso il via verso la fine del 2021). Da ultimo, recenti lungaggini nel rilascio della carta d’identità hanno spinto molti cittadini a richiedere il passaporto come documento di riconoscimento, nella speranza di dover attendere meno.
Il quadro d’insieme è preoccupante: ormai possono volerci dai 4 agli 8 mesi per poter ottenere un documento valido per l’espatrio anche al di fuori dell’UE. Il problema è stato recentemente portato in Parlamento attraverso le interrogazioni di due deputati, che hanno così voluto sollecitare una soluzione in tempi brevi. Quali sono gli spiragli per risolvere la situazione? L’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi pone le basi per un intervento che potrebbe finalmente contribuire a sciogliere l’emergenza passaporti.
Le possibili soluzioni all’emergenza passaporti
Secondo i dati portati in evidenza dal ministro, solamente nel 2022 sono stati rilasciati 1 milione e 816mila passaporti: numeri che hanno messo sotto pressione le Questure in tutto il Paese. Per far fronte a una richiesta sempre più importante di documenti validi per l’espatrio, il ministero ha annunciato diverse possibili soluzioni. Innanzitutto, c’è in corso un lavoro di reingegnerizzazione dell’applicazione Agenda online, lo strumento con il quale si prenota l’appuntamento per il rilascio del passaporto. Inoltre, entro febbraio verranno fornite nuove postazioni di lavoro più performanti alle Questure che ne faranno richiesta.
Naturalmente, ciò non basterà a risolvere effettivamente l’emergenza. Ci sarà bisogno di un intervento più radicale che permetta di rispondere alla carenza di personale lamentata dagli interroganti: “Ci sono pochi istruttori che si sottopongono a orari massacranti” – ha affermato Fabrizio Benzoni, deputato di Azione-Italia Viva. E la sua proposta sembra davvero interessante: sciogliere il vincolo di territorialità per permettere ai cittadini di richiedere il passaporto ovunque in tutto il Paese, ridistribuendo il carico di lavoro presso le Questure meno affollate.