Napoli: le location della fiction su Maradona

Dalla sua casa di Posillipo al San Paolo, lo stadio di Fuorigrotta, il viaggio tra i luoghi cult del Pibe de Oro

Pubblicato: 10 Settembre 2019 12:34

SiViaggia

Redazione

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Le riprese per la serie tv “Maradona, sueno bendito”, sono finalmente approdate in Italia, per la precisione nella città che ha visto esplodere calcisticamente l’indimenticato campione: la sua Napoli.

Prodotta da Amazon, la serie tv racconta le gesta del Pibe de Oro negli anni in cui era al culmine della sua carriera, tra vittorie, amori e vita mondana. I camper con la troupe e gli attori hanno fatto base in via Generale Orsini, alle spalle di via Partenope, non lontana dal lungomare di via Caracciolo dove pare siano in questo momento.

Fonte: iStock
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Quaranta giorni per ripercorrere la vita di Diego e i luoghi del capoluogo campano che hanno fatto in qualche modo la storia del calcio italiano e della movida Anni ’90: da Posillipo a Soccavo, da Fuorigrotta ai Decumani.

I centri sportivi, la casa dove Maradona ha abitato in Via Scipione Capece, i ristoranti e le strade percorse con la sua Ferrari di notte, quando Napoli risplendeva tra i suoi amori sfuggenti.E poi lo stadio, la sua prima casa, la scena calcata per ogni partita vinta: il San Paolo, chiamato prima del Sole, che sorge nel quartiere di Fuorigrotta ed è il principale impianto polisportivo della città e ancora oggi sede delle partite interne della SSC Napoli.

Ma ci saranno riprese anche per la parte della sua vita disordinata, con le sue frequentazioni borderline a Forcella e forse anche in quella zona di Soccavo tra palazzine, orti e auto sempre in sosta, dove il Napoli di allenava e che oggi è solo un ricordo con una scritta importante “il calcio è del popolo”: un rudere chiuso dietro a un cancello azzurro, che ha segnato davvero la storia del calcio napoletano.

Fonte: iStock
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Tappa imperdibile, anche per i fan de “la mano de Dios”, è il Virgilio, il centro sportivo di Gianni Improta, dove Maradona andava a tirare calci al pallone come un bambino: si trova in via Lucrezio Caro e ancora oggi è un vessillo dell’epoca maradoniana.

Ciro Fummo di Ciro a Mergellina resta uno dei pochi ristoranti ancora “vivi”, dove si sedeva a mangiare spesso con tutta la famiglia e si faceva fotografare con i fan, regalando autografi e sorrisi. La sua casa, quella che si affaccia su Mergellina a Posillipo, una palazzina di due livelli, è ancora lì nello stesso posto: al piano rialzato vive ancora il padre di un “tale” Ciro Ferrara, per anni vicino di Diego e collega in campo (per i pochissimi che non lo sanno). Nei due appartamenti riuniti del campione ora ci sono i proprietari e nessun ricordo suo.

Situato su una collina verdeggiante, Posillipo è una bellissima area residenziale nota per la sua eleganza e la raffinatezza dei ristoranti con specialità di pesce e i cocktail bar. Piccole spiagge punteggiano la costa e le terrazze del Parco Virgiliano offrono la vista sul Golfo di Napoli. Nelle vicinanze si trova il Parco archeologico di Posillipo, con le rovine di una villa romana e di un anfiteatro. È qui che aveva la base Diego: un via vai tra familiari e amici in perenne movimento.

Manca un luogo importante all’appello della storia di quella Napoli calcistica fatta anche di eccessi: l’hotel paradiso in via Catullo, dove le cronache, il gossip e la leggenda hanno presa vita, mentre tra i Quartieri Spagnoli e Spaccanapoli, c’è l’imbarazzo della scelta tra i murales e i ricordi ancora vividi.

Le prime riprese della serie sono partite a inizio anno nel quartiere Villa Devoto a Buenos Aires, per poi spostarsi in Messico e in Spagna, a Barcellona e Siviglia, città dove Maradona è cresciuto e si è formato nei club prima di approdare al Napoli di Corrado Ferlaino. Il cast è composto per lo più da attori argentini, in particolar modo tre saranno gli attori per interpretare il calciatore: Nicolas Goldshmidt, Nazareno Casero e Juan Palomino.

Dall’infanzia di bimbo prodigio nei quartieri poveri di Buenos Aires, fino ai trionfi sportivi nei grandi club calcistici europei: gli anni passano, la memoria dei luoghi resta. E Napoli è ancora più bella di allora.

Fonte: iStock
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