Short break a Reykjavik e nel Golden Circle

Poche ore di volo dall’Italia per arrivare in uno degli angoli più incredibili del nostro pianeta

Pubblicato: 21 Giugno 2022 11:59

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Poche ore di volo dall’Italia per arrivare in uno degli angoli più incredibili del nostro pianeta: l’Islanda. Una piccola isola sperduta nel Mare del Nord, più vicina alla Groenlandia che all’Europa. E per questo un Paese a sé, che non ha nulla a che vedere con il resto del Vecchio Continente. L’Islanda, più che” vecchia”, infatti, è preistorica.

Con i nuovi voli low cost in partenza dall’Italia, ora questa splendida terra, ricca di meraviglie naturali, è ancora più facile da raggiungere e a prezzi più abbordabili. Non è necessaria una lunga (e costosa) vacanza in Islanda per farsi un’idea di quanto può essere incredibile questa terra, è sufficiente uno short break per andare alla scoperta di Reykjavik, la piccola Capitale dove scoprire alcune chicche inaspettate, e dell’immediato entroterra, per avere un assaggio di quanto possa essere potente la natura in Islanda.

Reykjavik, la piccola Capitale d’Islanda

Tre quarti degli abitanti dell’Islanda vive Reykjavik (200mila su un totale di 300mila). Nonostante ciò, la città è decisamente poco affollata e poco trafficata, se non nelle ore di punta e quando mila su un totale di inizia il weekend, quando gli islandesi amano passare da un locale all’altro e fare l’alba.

Gli hotel principali, i negozi, i locali e ristoranti sono quasi tutti concentrati lungo un’unica via principale, la Laugavegur, che corre più o meno parallela al lungomare che culmina con uno degli edifici più iconici della città, la chiesta luterana Hallgrímskirkja, il cui campanile in stile nazionale “basaltico” islandese è visibile da tutta la città.

Se cercate su TripAdvisor le attrazioni di Reykjavik il primo risultato che vi apparirà è un museo alquanto originale: l’Icelandic Phallological Museum. Avete capito bene, è il museo del fallo, l’unico al mondo nel suo genere (e forse è proprio pr questo che viene così promosso). Piccolo, ma alquanto esplicativo, è uno dei luoghi più affollati di turisti della città dopo il Bastard, il pub dove servono la migliore birra islandese (specie il negozio di gadget). Scherzi a parte, all’interno il museo è molto serio: raccoglie tutti i campioni appartenenti a tutte le specie di mammiferi presenti in Islanda, dalle balene agli orsi polari.

Molto costruttivo per conoscere la storia d’Islanda è invece il museo 871±2 o The Settlement Exhibition. Nel sottosuolo cittadino è infatti conservata un’antica costruzione di pietra e torba, proprio com’erano le prime abitazioni dei vichinghi che per primi approdarono sull’isola e la abitarono e il museo è nato intorno al sito archeologico. Il nome del museo si riferisce proprio alla data a cui risale la costruzione, rinvenuta solamente a cavallo del secondo millennio.

Altri sono i luoghi da visitare nella Capitale per la oro unicità, come la Hofdi House, una villa sul lungomare che nel 1986 ospitò lo storico incontro tra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov che pose fine alla Guerra fredda. La baia di Reykjavik è una lunga e verde passeggiata da percorrere a piedi o in bicicletta a qualunque ora del giorno, per ammirare la città da una parte e il golfo Faxaflói dall’altra. Immancabile è una sosta-selfie specie all’ora del tramonto, davanti alla scultura intitolata Sun Voyager che rappresenta lo scheletro di una nave vichinga e davanti alla sala da concerti Harpa, completamente rivestita di vetro, premiata per la sua architettura caleidoscopica. Per poi fare uno spuntino nel baracchino di hot dog più famoso della città, Bæjarins Beztu.

Reykjavik è sicuramente il luogo migliore dove fare tappa per alcune delle attrazioni per cui l’Islanda è famosa. Prima fra tutte il whale watching. Si parte la mattina presto e ci si imbarca su un traghetto – noi abbiamo viaggiato con Elding – che porta i passeggeri al largo nell’oceano. Il periodo migliore per avvistare balene, delfini, orche e altri tipi di cetacei è tra maggio e giugno, quando si radunano tra queste acque molto ricche di pesce per fare scorta per tutto l’inverno, quando invece si sposteranno verso acque più calde dove poter far nascere e crescere i loro piccoli nei loro primi mesi di vita. Il mare d’Islanda è pescosissimo e le balene lo sanno molto bene.

Con una buona dose di fortuna se ne possono avvistare decine che sbuffano e s’immergono negli abissi mostrando solo la coda. Una vera emozione quando ci si trova circondati da balene e non si sa più dove guardare. Se poi arrivano anche i branchi di delfini è davvero un o spettacolo. Allo spettacolo dei cetacei si aggiunge anche un po’ di bird watching perché dove sono le balene sono anche gli uccelli, e in Islanda ci sono alcune specie autoctone che si possono ammirare solo qui, come i famosi “puffin” (Pulcinella di mare), piccoli come peluche – tanto che si vorrebbero portare a casa – volano velocissimi a pelo d’acqua, o i Morus Linnaeus e gli Uria, una specie di piccoli pinguini.

L’altra esperienza imperdibile da fare in Islanda è immergersi nelle calde acque di una laguna di acqua ternale. Se la maggior parte dei turisti punta dritto alla celebre Blue Lagoon, che si trova nei prossimi dell’aeroporto internazionale, quindi non lontano da Reykjavik, il nostro consiglio è di andare nella nuovissima Sky Lagoon alle porte della città. Questa struttura termale è stata ricostruita come fosse un canyon naturale. Si nuota a zig-zag tra alte pareti laviche fino a ritrovarsi a filo d’acqua nella infinity pool che s’affaccia proprio sul mare.

Il Golden Circle

Il Cerchio d’Oro – o Golden Circle – è uno dei tour più classici per chi ha poco tempo e fa base a Reykjavik. A pochi chilometri dalla Capitale, si possono già ammirare i famosi paesaggi islandesi, lande desolate, canyon, vulcani, cascate meravigliose, geyser. Un piccolo assaggio d’Islanda che regala un’esperienza unica.

Si può noleggiare un’auto, ma il nostro consiglio è di prendere parte a un tour organizzato durante il quale la guida vi spiegherà non soltanto i luoghi più importanti che s’incontrano lungo il Golden Circle, ma anche altre curiosità sull’Islanda e sugli islandesi.

Essendo un tour classico, aspettatevi di trovare parecchi turisti, ma la folla non riuscirà a rovinare lo spettacolo a cui assisterete. I luoghi che si visitano sono talmente maestosi che c’è spazio per tutti. Se poi siete dei fan del “Trono di spade”, c’è posto anche per quello.

Ma andiamo per ordine. Una delle tappe immancabili lungo il Cerchio d’Oro è Thingvallavat, il più grande lago del Paese dove gli islandesi – e i turisti – vengono per praticare gli sport acquatici. Si trova immerso nel Parco nazionale di Thingvellir meglio conosciuto come il primo Parlamento dell’Islanda. Fu proprio qui che, nel 930 d.C, fu fondato l’Alþingi, il primo parlamento del mondo e fu qui che, nell’anno mille, l’Islanda adottò il cristianesimo come religione e proprio qui si può ammirare la prima chiesa d’Islanda (quella che si vede oggi fu costruita nel 1859, in quanto la precedente era molto danneggiata). Sempre qui, il 17 giugno 1944, nacque la Repubblica islandese.

Il Parco nazionale di Thingvellir è unico al mondo per i suoi paesaggi, per la fauna e la flora e, soprattutto, per la sua posizione geografica. Il parco, infatti, pullula di faglie, come quelle di Almannagjá (o Silfra), create dalla separazione delle placche tettoniche del Nord America e dell’Eurasia. Una delle visite imprescindibili di Thingvellir è proprio attraverso le faglie provocate dal movimento delle placche tettoniche, le quali, in media, si separano di un centimetro l’anno. Durante la visita del parco, infatti, è possibile camminare sulla Almannagjá e lasciarsi sorprendere dalle enormi pareti naturali che guidano verso il cammino da percorrere.

Ogni anno sono tantissimi gli appassionati di immersioni che vengono a fare snorkeling nella faglia di Silfra, nuotando fra due continenti. Un po’ più avanti, sul versante sinistro di Almannagjá, si trova Öxarárfoss, una bellissima cascata che, nonostante le ridotte dimensioni, riesce a sorprendere grazie all’incredibile posizione e al contrasto cromatico fra l’acqua e le rocce nere che la compongono. In questo luogo dal paesaggio incredibilmente suggestivo sono stati ambientati diversi film e serie Tv, prima fra tutte “Game of Thrones”. Chi ha visto la quarta stagione riconoscerà il sentiero che Arya percorre insieme al Mastino durante il viaggio verso la Valle di Arryn.

Se siete rimasti affascinati dalle pareti rocciose nere come la pece non immaginate neppure l’emozione che proverete davanti alla cascata Gullfoss, altra tappa del Golden Circle. Non è solo la cascata più conosciuta d’Islanda, ma anche una delle più imponenti grazie ai suoi 31 metri di altezza. Il vapore acqueo che viene sprigionato dal salto di questa cascata bagna i visitatori non appena scendono dal pullman, nonostante il parcheggio si trovi a centinaia di metri di distanza e, man mano che ci si avvicina, se il vento soffia dalla vostra parte preparatevi a fare una bella doccia. Il consiglio è di portare con sé un K-Way o un impermeabile (a Reykjavik è pieno di negozi che vendono bellissimi impermeabili colorati). Gullfoss significa “cascata d’oro”, nome che ha dato luogo a diverse teorie e leggende, come accade spesso in Islanda.

La prima afferma che l’origine del nome sia dovuto alla luce dorata che riflette l’acqua al tramonto. Secondo un’altra ipotesi, il nome sarebbe dovuto all’arcobaleno che si forma quando la luce solare attraversa le particelle d’acqua sospese in aria. La terza spiegazione, quella più popolare, afferma che, molti anni fa, nei pressi della cascata, viveva un contadino chiamato Gýgur, un uomo che, con il passare degli anni, aveva racimolato un’enorme quantità d’oro. Gýgur, invece di godere della propria ricchezza in vita, si preoccupava costantemente della sorte del proprio oro dopo la sua morte. Poiché non sopportava l’idea che qualcuno potesse sottrarglielo, una volta deceduto, decise di nasconderlo in uno scrigno e gettarlo nelle profondità della cascata. C’è chi sostiene che il tesoro di Gýgur sia ancora lì. Ma nessuno avrebbe mai il coraggio di immergersi nelle acque turbolente della cascata o meglio delle cascate. Sì, perché è formata da due getti d’acqua della portata di 109 metri cubi di acqua al secondo. La prima delle due, situata nella parte alta delle cascate, raggiunge gli 11 metri circa. Una volta superata la prima cascata, l’acqua si trova ad affrontare una seconda cascata di 20 metri. Di qui il totale di 31 metri di altezza.

La spiegazione di questo fenomeno si deve alla peculiare geografia islandese. Il territorio presenta diversi strati composti da materiali di durezza variabile. Tale conformazione ha fatto sì che la forza del fiume Hvitá erodesse gli strati di terreno con diversa intensità, scavando così i gradoni che oggi possiamo ammirare a Gullfoss.

Sotto i prati verdissimi dell’Islanda – che d’estate si ricoprono interamente di lupini lilla – c’è tutto un mondo in movimento. Quello stesso mondo che ispirò Giulio Verne per molti dei suoi romanzi d’avventura, primo fra tutti “Viaggio al centro della Terra”. Una delle principali manifestazioni visibili all’occhio umano di quegli incredibili movimenti sotterranei sono i geyser.

Chi percorre il Golden Circle ha la possibilità di ammirare alcuni dei gesyer più famosi dell’isola, che si trovano nella valle di Haukadalur, una delle zone geotermali più attive del mondo. I geyser devono il loro nome proprio al Geysir, secondo per numero di visitatori solo al vicino Strokkur. Questo enorme geyser è inattivo da tempo (per cause naturali, ma anche per la noncuranza dei turisti), ma lo è il vicino Strokkur. Sebbene le colonne d’acqua del geyser Strokkur non raggiungano l’altezza di quelle di Geysor, è ancora attivo e capace di lanciare getti d’acqua e vapore a una temperatura tra gli 80 e i 100°C gradi ogni 8 minuti circa. Il geyser Strokkur regala ai visitatori eruzioni – talvolta anche tre di seguito – alte più di 30 metri.

Tutt’intorno al famoso geyser è un ribollire di pozze e un fumare di acque e rigagnoli da cui tenersi lontani, per non dover ricorrere al primo ospedale raggiungibile, che si trova a circa un’ora d’auto di distanza.

Voli low cost per l’Islanda

L’Islanda ha la fama di essere una meta costosa, ma non è del tutto vero. Ci sono hotel nel centro della Capitale che naturalmente sono più costosi di quelli in zone meno turistiche e c’è una vasta scelta di alloggi e appartamenti che sono più economici rispetto a un albergo. Anche lungo il Golden Circle ci sono diverse soluzioni, dai lodge ai campeggi agli hotel 5 stelle. Tutto sta al budget che si ha.

E così è per i voli. Fino a pochi anni fa c’erano poche compagnie aeree che volavano in Islanda dall’Italia, ma oggi l’offerta è molto più ampia. Un anno fa è nata la compagnia low cost islandese PLAY che per la stagione estiva collega per la prima volta Bologna con Reykjavik due volte alla settimana (martedì e sabato) a tariffe davvero interessanti. Essendo una compagnia appena nata e originaria di un Paese dove la natura giova un ruolo importantissimo, la sostenibilità è il suo obiettivo primario, oltre al comfort dei propri passeggeri, ovviamente, tanto da aver nominato un direttore della sostenibilità. Ricordiamo che in Islanda tutte le restrizioni relative al Covid-19 (qui tutte le info aggiornate) sono state revocate. Non è più necessario sottoporsi a tamponi, isolamento né quarantena.

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