Mont Ventoux, la Francia dei paesaggi lunari

Non solo lavanda, la Provenza è ricca di inaspettate sorprese: qui, infatti, si trova un posto magico e fiabesco che ricorda la Luna

Pubblicato: 7 Agosto 2020 16:38

SiViaggia

Redazione

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Distese interminabili di fiori di lavanda, panorami lussureggianti e ricchi di natura. La Provenza nel nostro immaginario è così rappresentata, ma c’è un posto particolare, che non sembra nemmeno reale, e che si stacca completamente da questo scenario fiorito. Si tratta del Mont Ventoux che racconta di una Francia diversa, fatta di vette e lunghe distese di massi bianchi, per un paesaggio che ricorda tanto la Luna e i suoi crateri.

Questo massiccio montuoso, la cui cima supera i 1.900 metri, è noto a tutti come “il gigante della Provenza” e considerato l’occhio verde del Vaucluse. Un luogo magico, misterioso e fatato, visibile a distanza, a occhio nudo, subito riconoscibile per la sua cima ricoperta di pietre calcaree.

Questa montagna bianca, caratterizzata da un’ampia varietà climatica e da una vegetazione che contrasta con i suoi colori lunari, è talmente unica nel suo genere, inconsueta e particolare che è stata riconosciuta dall’Unesco come riserva della biosfera .

L’arrivo sulla vetta del Mont Ventoux è magico sia per l’aspetto lunare che lo caratterizza, sia per il panorama mozzafiato su siti fantastici come il Massiccio del Luberon, un angolo di Provenza che affascina per la varietà dei suoi paesaggi, le gole del fiume Nesque, la montagna di Sainte-Victoire. Si pensi che, addirittura, da qui si può arrivare a vedere anche tutto il litorale mediterraneo. Un vero incanto.

Mont Ventoux non è solo meta di viaggiatori e sognatori. Anche gli sportivi, soprattutto i ciclisti, amano raggiungere le sue ripide altezze. Del resto sul massiccio, dal 1951, sono passate diverse edizioni del Tour de France appassionando milioni di tifosi e amanti delle due ruote.

Anche gli escursionisti possono cimentarsi lungo uno dei percorsi segnalati sul monte, scegliendo tra la via di Sault, Malaucène e Bédoin. Il primo è un tragitto più semplice è l’ideale per non vuole affrontare ostacoli e magari realizzare qualche scatto panoramico; il secondo, invece, è perfetto per chi ha voglia di osare, alternando camminate a percorsi più difficili; mentre il terzo tragitto, infine, è indicato ai più esperti.

Questa zona, poi, si trasforma ancora d’inverno diventando la meta perfetta per sciare, partendo dalle vicinissime stazioni di Mont Serein e Chalet-Reynard. Insomma, una destinazione di cui si può godere in tutte le stagioni, scoprendone ogni volta un lato totalmente nuovo.

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