Val Mivola, infinite esperienze nelle Marche

Una zona inedita delle Marche che accoglie tutti i suoi visitatori con un’offerta turistica ricca e vivace: la Val Mivola

Pubblicato: 11 Febbraio 2023 07:30

SiViaggia

Redazione

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C’è una zona delle Marche, e più precisamente in nove comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Barbara, Castelleone Di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli, che si trova tra i fiumi Misa e Nevola e che offre un’infinità di itinerari e altrettante imperdibili esperienze.

Il territorio in questione prende il nome di Val Mivola e permette di passare dall’arte all’artigianato, dalla natura allo sport, dall’enogastronomia alla storia e alla devozione. In sostanza, in questo angolo d’Italia è possibile sorprendersi, emozionarsi, e  allo stesso tempo, divertirsi, inebriarsi di cultura e rilassarsi a stretto contatto con la natura.

Val Mivola: un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo

Avete letto bene, la Val Mivola è un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo. Tutto merito degli Appennini da un lato, delle placide coste accarezzate dal mare dall’altro e, nel mezzo, di borghi incantati, unici e caratteristici.

Ognuno dei suoi nove comuni, infatti, può vantare le sue tipicità, delle perle rare che val la pena visitare. Scopriamoli insieme.

Senigallia, la località balneare per eccellenza (e non solo)

Da molti Senigallia è conosciuta come una delle località balneari più famose d’Italia. Del resto la sua ampia spiaggia di velluto, lunga ben 14 chilometri, e l’affascinante Rotonda sul Mare non possono che confermare quanto appena detto. Ma la verità è che questa cittadina è molto di più.

Vi basti pensare che è stata nominata Città della fotografia anche grazie al suo Palazzo del Duca dove si trovano le opere del grande fotografo Mario Giacomelli, nato e vissuto in città: una collezione permanente di circa 80 fotografie che racconta l’universo poetico ed artistico di Giacomelli.

Fonte: Ufficio Stampa
Veduta di Senigallia

Per i più fervidi ammiratori del fotografo, è immancabile l’itinerario che ricostruisce il legame tra alcuni suoi scatti e le colline della sua amata città natale. Si tratta di un percorso ad anello che si sviluppa per circa 10 km in una vasta zona della campagna circostante in direzione di Ostra e che permette di indagare il rapporto dell’artista con le sue radici, il suo passato e la sua terra.

Trecastelli, con un museo meraviglioso

A Trecastelli, invece, avrete la possibilità di visitare il Museo Nori de’ Nobili che custodisce un’ampia selezione delle opere di questa grande pittrice e rappresenta uno dei pochi musei interamente al femminile.

Ci sono ben cinque stanze che conservano circa settanta dipinti e che rappresentano ognuna un periodo specifico della vita di Nori, tratteggiando l’intero percorso artistico e il travagliato vissuto della pittrice. Il Museo Nori de’ Nobili è il vero punto di partenza per la riscoperta critica della pittrice marchigiana, a lungo ingiustamente dimenticata nel panorama artistico contemporaneo.

Ostra, una tappa all’insegna della spiritualità

I più spirituali potranno trovare pane per i loro denti a Ostra dove sorge il Santuario della Madonna della Rosa che custodisce gelosamente una raccolta di tavolette votive che sono una testimonianza di autentica devozione popolare in una forma artistica molto intensa e suggestiva.

Molto suggestivo è anche il piccolo Teatro La Vittoria, un’affascinante struttura dalla forma di ferro di cavallo la cui costruzione attuale risale al 1863. Il palcoscenico venne edificato in legno d’abete secondo i dettami dell’acustica del senigalliese Cortesi. Vincenzo Nini, invece, dimorando per sei mesi consecutivi all’interno del teatro, mise a punto il complesso e ingegnoso macchinario di scena, tutt’oggi funzionante e visitabile.

Fonte: Ufficio Stampa - Ph: Andrea Giuliani
Il bellissimo Teatro di Ostra

Corinaldo, piccolo gioiello

Ben più noto, ma ugualmente spettacolare, è Corinaldo che si distingue per essere un piccolo gioiello circondato da una poderosa cinta muraria di quasi 1 km. Straordinario è il suo centro storico medievale che si sviluppa in vicoli stretti in cui perdersi per poi ritrovarsi nel mezzo di incantevoli piazze.

Corinaldo, però, gode anche di una curiosa fama: è la “Città dei matti”. Un soprannome che si deve ad una serie di storie legate ai suoi abitanti. Si narra, per esempio, di un figlio emigrato in America che spediva i propri guadagni al padre – di nome Scuretto – per costruire la loro casa. Soldi che però, puntualmente, finivano nelle osterie di Corinaldo.

Alla richiesta del figlio di esibire una prova dello stato dei lavori della casa, Scuretto ebbe l’idea geniale di far costruire solo la facciata di un edificio con tanto di numero civico, facendosi poi fotografare alla finestra della finta abitazione. Il figlio non se la bevve, e smise di inviare i soldi. Così la casa non venne mai finita e oggi, a metà di via della Piaggia, ovvero la scalinata centrale di Corinaldo, al civico numero 5 sorge una facciata con tanto di targa che recita “casa di Scuretto”.

Ostra Vetere con la casa di terra e paglia

L’itinerario in Val Mivola continua per raggiungere Ostra Vetere dove è d’obbligo una sosta alla casa di terra e paglia, una costruzione che risale agli inizi del Novecento e che rappresenta un interessante esempio di architettura povera.

Castelleone di Suasa tra storia e antichità

E ancora storia e antichità a Castelleone di Suasa, dove dimorano i resti di uno dei siti romani più ricchi e interessanti della regione: il municipium di Suasa. Poco conosciuto dalle fonti antiche, era in realtà un centro importante della valle, soprattutto dal punto di vista commerciale.

L’antico abitato, stretto e lungo, chiuso ai lati dal fiume Cesano e dalle colline, ospitava il vasto anfiteatro costruito alla fine del I sec. d.C., uno dei più grandi della regione, capace di accogliere diverse migliaia di spettatori.

Barbara, dove fare un incredibile percorso

Raggiunta Barbara, il consiglio è quello di seguire il percorso della Canalecchia, un affascinante itinerario alla scoperta delle leggende e dei “tesori” di questo piccolo borgo. Uno di questi è il Ponte del Bombo che prende il nome da un brigante della zona.

Veduta di Barbara

Poi i Sabbioni, un tratto di strada costeggiato da alte scarpate di sabbia compressa che durante la Seconda Guerra Mondiale si trasformarono in un perfetto rifugio dai bombardamenti. Infine la Canalecchia, un’antica sorgente circondata da una fitta vegetazione, un luogo ricco di significato per la popolazione del posto perché si narra che qui Santa Barbara salvò la popolazione fermando l’esercito invasore.

Il percorso poetico a Serra De’ Conti

Un’esperienza unica e particolare è poi il percorso poetico studiato dal poeta Gio Evan a Serra De’ Conti: con una mappa da ritirare all’ufficio turistico del comune, i viaggiatori potranno andare alla ricerca delle dieci poesie nascoste nei vicoli del centro storico del paese, alla scoperta degli angoli più suggestivi di questo grazioso borgo.

Molto interessante è anche il Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo sospeso”, che raccoglie i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino Monastero di S. Maria Maddalena.

Arcevia e i suoi Castelli

Infine, Arcevia e i suoi Castelli, luoghi magici incastonati nel verde dei boschi, circondati da alte mura, dove sembra che il tempo si sia fermato: Avacelli, Castiglioni, Montale, Piticchio, Loretello, Nidastore, San Pietro in Musio, Palazzo e Caudino sono nove fortezze medievali dalle quali godere di splendidi panorami e viste mozzafiato.

Insomma, la Val Mivola merita di essere scoperta, anche perché accoglie tutti i suoi visitatori con un’offerta turistica ricca e vivace.

Fonte: iStock
Veduta di Arcevia

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