La Riserva delle Otarie di Cape Cross, meraviglia della Namibia

Scopriamo dove si trova e come visitare la colonia di otarie più grande del mondo su un remoto promontorio tra i più spettacolari della Skeleton Coast

Pubblicato: 30 Luglio 2024 10:58

Maria Grazia Casella

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista esperta di viaggi e turismo, ha fatto della passione per il viaggio una professione, che l’ha portata a visitare oltre 80 paesi in tutti i continenti.

Lungo la suggestiva costa oceanica della Namibia, la Riserva delle Otarie di Cape Cross ospita la più grande colonia di otarie del mondo. Questo luogo unico si estende su una superficie di 60 chilometri quadrati a nord delle città costiere di Swakopmund e Henties Bay, occupando un remoto promontorio tra i più spettacolari della Skeleton Coast, all’interno dell’omonimo parco nazionale.

La colonia di otarie più grande del mondo

Tra 80 mila e 100 mila otarie (Arctocephalus pusillus pusillus), popolano stabilmente Cape Cross, ma durante la stagione riproduttiva, tra novembre e dicembre, il loro numero aumenta fino a raddoppiare e si possono contare oltre 210 mila esemplari.
I primi ad arrivare sono i maschi più grandi, che possono pesare tra 180 e 360 kg e lottano furiosamente per il dominio del territorio dove sistemare il proprio “harem” composto in media da 5-25 femmine con cui accoppiarsi. Ma i maschi che riescono a conquistare i territori migliori possono avere fino a 60 femmine.

Le femmine, che sono molto più piccole dei maschi, arrivando a pesare al massimo 75 kg, giungono a Cape Cross alcune settimane dopo i maschi. Molte sono già gravide e partoriscono il loro cucciolo poco dopo l’arrivo alla colonia, ma nel giro di una settimana sono di nuovo in grado di concepire e pronte per una nuova stagione di accoppiamenti. Nel frattempo si occupano di nutrire la prole, pescando nelle ricche acque della corrente di Benguela.

La gravidanza delle otarie dura 8 mesi e le femmine si riproducono in sincronia una volta all’anno. I cuccioli rimangono a terra fino allo svezzamento, che dura circa 6-8 mesi. Quindi tra dicembre e giugno nella Riserva delle Otarie di Cape Cross è il periodo migliore per osservare questi teneri animali dalla morbida pelliccia, particolarmente pregiata.

A differenza delle foche, che hanno solo un sottile strato di pelo, i cuccioli delle otarie di Cape Cross hanno uno splendido manto nero dal pelo folto e morbido, a causa del quale questa specie è stata cacciata per secoli. Una sorte alla quale non sono sfuggite neanche le otarie di Cape Cross, che in passato sono state prede dei trafficanti di pellicce.

Gli altri abitanti di Cape Cross

Sebbene rappresentino la popolazione di gran lunga più numerosa, le otarie non sono gli unici abitanti di Cape Cross. Iene brune e sciacalli dalla gualdrappa infestano le spiagge, spesso predando i cuccioli di otaria. Gabbiani, cormorani, sterne, fenicotteri, fraticelli di Damara (un piccolo uccello simile alla rondine endemico della Namibia), e altre specie di volatili nidificano in zona o nelle vicine saline nella baia dove un tempo attraccavano le navi mercantili.

La storia di Cape Cross

Non si sa di preciso da quanto tempo questa enorme colonia si sia stabilita su questa costa desolata della Namibia, dove i primi europei approdarono nel XV secolo. Nel 1486, l’esploratore portoghese Diego Cão, alla guida di una spedizione a sud dell’Equatore, rivendicò il territorio per conto del Portogallo con la costruzione di un padrão, una croce di pietra da cui deriva il nome del promontorio, per segnalare il punto più meridionale del continente africano raggiunto dagli europei.

Il primo avvistamento di otarie al largo della costa meridionale dell’Africa risale al 1884 e la loro presenza, insieme a quella di guano in abbondanza prodotto dagli uccelli marini che popolavano la zona, è all’origine della costruzione della prima ferrovia della Namibia a fine ‘800. Carichi di preziose pelli di otaria e di tonnellate di guano, utilizzato all’epoca come fertilizzante, i vagoni facevano la spola tra la costa e i mercantili che li avrebbero trasportati in Europa.

Un commercio proficuo, che andò avanti per molti anni e portò molti lavoratori a stabilirsi nel paese, dove fu aperto un ufficio postale e installato un impianto di distillazione d’acqua. Dopo un periodo di boom, l’attività cessò, i lavoratori si spostarono verso zone più redditizie e la natura riconquistò gradualmente la costa di Cape Cross, che rimase abbandonata per decenni. Fino a quando, nel 1968, non fu istituita la Riserva per proteggere la più numerosa colonia di otarie del mondo.

Come visitare la Riserva delle Otarie di Cape Cross

La Riserva delle Otarie di Cape Cross è aperta tutti i giorni. Dalle 8 alle 17 dal 16 novembre al 30 giugno e dalle 10 alle 17 dal 1 luglio al 15 novembre.

Vi si accede percorrendo la C34, la strada costiera principale; il Cape Cross Seal Reserve si trova a 430 km da Windhoek, 178 km dalla baia di Torra, a 120 km da Swakopmund e 60 km dalla baia di Henties.

Una passerella lunga circa 200 metri consente di osservare le otarie nel loro habitat da distanza ravvicinata. I permessi d’ingresso possono essere acquistati presso il punto informativo, dove si trovano servizi igienici e aree per pic-nic. Può essere utile sapere che in zona non ci sono rifornimenti di benzina e l’acqua disponibile è molto limitata.

Lungo la costa, al miglio 14, miglio 72 e miglio 108, ci sono campeggi gestiti da Namibia Wildlife Resorts che forniscono servizi di base. A breve distanza dalla riserva c’è anche un lodge che offre sistemazioni più confortevoli.

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