Basilica di Collemaggio: antico splendore sotto i colpi dei sismi

Nei pressi dell'Aquila si erge la Basilica di Collemaggio, luogo storico che vide l'elevazione al soglio pontificio di Celestino V

Pubblicato: 29 Maggio 2019 13:40Aggiornato: 29 Maggio 2019 13:48

SiViaggia

Redazione

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Alla scoperta dell’antica storia della Basilica di Collemaggio, tesoro italiano minacciato costantemente dal distruttivo effetto dei sismi.

Nei pressi dell’Aquila è possibile ammirare lo splendore della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, il luogo di culto celestiniano più antico, che racchiude tra le sua mura un pezzo molto importante della storia d’Italia. Il suo fondatore, Pietro da Morrone, venne infatti elevato al soglio pontificio proprio qui, nell’agosto del 1294, prendendo il nome di Celestino V.

In questa basilica si confondo religione, storia e leggenda. Si narra infatti che Pietro, di ritorno dall’incontro a Lione con Gregorio X, ricevette la visita della Vergine Maria, alla quale decise di erigere questa splendida basilica, nello stesso luogo. Non vi è certezza sulla data dell’inizio dei lavori, anche se la più attendibile è il 1287. Al suo interno si denotano influenze bizantine, arabe, siciliane e toscane. Un monumento dal valore impressionante, che continua ad attirare l’interesse di storici, studiosi e programmi televisivi, come Freedom di Roberto Giacobbo.

Nel 2009 è stata danneggiata tremendamente dal terremoto che ha distrutto l’Aquila, il che la porta ancora oggi a essere in buona parte ricoperta da una struttura in ferro, provvisoria. Finalmente è stato dato il via libera al recupero dell’edificio storico, come confermato dal Ministero delle Infrastrutture. Un’operazione che costerà poco più di 18 milioni di euro, riportando negli anni un nuovo afflusso di turisti e il ripristino del Conservatorio di musica al suo interno.

La basilica ha sempre dovuto fare i conti con i sismi dell’area geografica in cui sorge. Nel corso dei secoli i danni sono stati molteplici, il che ci consegna oggi una struttura che non risponde al progetto iniziale, non del tutto almeno. Tante le ipotesi in merito alle forme iniziali. C’è chi ipotizza una struttura ampia, a croce, per poi passare a un impianto con cinque absidi, fino a giungere alla versione che oggi possiamo ammirare, composta da tre navate. Supposizioni basate su svariate documentazioni, che ci consentono di dire, quasi con assoluta certezza, che le dimensioni della basilica siano oggi inferiori rispetto al passato. La sua magnificenza è però espressa allo stesso modo dalla facciata, arricchita da pietre rosse e bianche, che disegnano uno sfondo caratterizzato da tre rosoni e altrettanti portoni.

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