Alla scoperta del borgo di Padula e della sua Certosa

Il borgo di Padula ospita al suo interno interessanti reperti storici e naturalistici tutti da scoprire. Ecco cosa visitare in una gita fuori porta

Pubblicato: 13 Aprile 2021 17:29

SiViaggia

Redazione

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Padula è un piccolo Comune immerso nella natura, all’interno del meraviglioso Vallo di Diano, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Una conca contornata dalle montagne calcaree del Cilento e dell’Appennino Lucano, una vera e propria riserva naturale dalle meravigliose bellezze paesaggistiche, insieme alle incredibili testimonianze di siti archeologici, storici e artistici. Padula, nella provincia di Salerno, è uno dei deliziosi borghi racchiusi nel Vallo, con la sua celebre Certosa e il verde tutt’intorno, ideale per escursioni e trekking.

Padula: un po’ di storia

Il nome stesso della città, Padula, di origine latina, faceva intendere che anticamente ci fosse una palude nel territorio pianeggiante limitrofo. Ma le origini della località sono ancora più antiche, e i primi insediamenti umani risalgono al XII secolo a.C., con la venuta degli Enotri, popolo campano. In seguito si sono avvicendati i Lucani e i Romani. Nel medioevo la città fu preda delle incursioni saracene e poi con l’arrivo dei Normanni e la successiva feudalizzazione si arrivò alla formazione di nuovi assetti di potere. La nobile famiglia dei Sanseverino assunse nella fine del 1200, il comando della città, con la creazione delle imponenti mura difensive. Ma nei secoli il malgoverno e la conservazione dei privilegi di nobiltà e clero, insieme alle varie epidemie, risultarono dannosi per la crescita economica della città, che vide continui flussi migratori.

La Certosa di Padula

Padula, tra i borghi più incantevoli nei pressi di Napoli, è nota per la Certosa di San Lorenzo, conosciuta proprio come la Certosa di Padula, tra i siti monumentali barocchi più belli del nostro paese, oggi facente parte del Polo Museale della Campania. Meta anche di pellegrinaggi e del turismo religioso, vanta molte peculiarità, essendo la più grande certosa d’Italia e tra le più rilevanti d’Europa. La Certosa si estende su di un’area di 51.500 m², e conta circa 350 stanze, tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa. Inoltre, dal 1957 accoglie il museo archeologico della Lucania occidentale con i suoi ritrovamenti che provengono dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e Padula. La Certosa è stata realizzata nel 1306, su commissione di Tommaso II Sanseverino, ricco e potente conte di Marsico e barone del Vallo di Diano. Un nobile molto vicino alla casata angioina che, in seguito, offrì all’ordine religioso dei certosini il complesso monastico appena costruito.

La costruzione della Certosa continuò fino al 1800, tenendo conto dei numerosi ingrandimenti e dei restauri, tant’è che lo stile predominante che vediamo al giorno d’oggi, è quello barocco. L’itinerario di visita nel complesso religioso inizia dalla Corte esterna rettangolare, edificata nel ‘500 e arricchita, nel tempo, con statue ed altri elementi barocchi. Poi si prosegue al chiostro della Foresteria, uno dei chiostri più grandi d’Europa, costituito da un portico con una fontana al centro del 1600 e da un loggiato, dove si può vedere la Torre dell’orologio. Il chiostro è ornato da 84 archi e si dipana su due livelli, congiunti da una grandiosa scalinata ellittica a doppia rampa.

Nel complesso della Certosa di Padula il percorso continua, poi, negli interni con la sala delle campane, la sala del Capitolo, la sala del Tesoro e tutte le altre aree presenti, alcune delle quali, come la Biblioteca con pavimento in ceramica proveniente dalla tradizione artigianale di Vietri e le Cantine del vino, sono possibili solo con autorizzazione. Un tempo, la struttura era anche luogo di sostentamento dei monaci, oltre ad essere l’unica area coltivata della zona, che vantava la produzione di vino, olio, frutta e ortaggi. Nel 1807 la Certosa di Padula venne soppressa e i monaci dovettero abbandonarla. Moltissime opere d’arte, dipinti, statue, oggetti preziosi furono portati via, oltre a numerosi libri della biblioteca, un patrimonio, in parte andato perduto.

Padula: cosa vedere

Oltre alla famosa Certosa, Padula ha molto altro da offrire per soddisfare il visitatore più esigente. Tra le altre architetture religiose, ricordiamo il Convento di San Francesco, il Convento di Sant’Agostino e la Badia di San Nicola al Torone, di cui oggi rimangono, purtroppo, solo le rovine. Il Convento di San Francesco fu edificato nel 1380 su interessamento di Giovanni Tommaso Sanseverino, discendente del fondatore della Certosa di San Lorenzo.

Il complesso comprende il chiostro, la zona delle celle e la chiesa che presenta pregevoli decorazioni del 1700, ed è strutturata su due navate con un’abside. Passeggiando per il centro storico di Padula si può fare visita alla chiesa della Madonna del Carmine, al Sacrario dei Trecento di Carlo Pisacane e godersi tutti gli scorci, i portali in pietra e le viuzze caratteristiche del borgo, perdendosi tra i negozietti di prodotti tipici. Per ammirare le bellezze naturalistiche di Padula, godendosi il Vallo di Diano, si può percorrere a piedi il sentiero verso il Santuario di S. Michele alle Grottelle di Padula.

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