Grazie, il borgo lombardo che ospita uno splendido santuario

A 7 chilometri da Mantova, affacciato sul Parco del Mincio, Grazie è un borgo antico costruito attorno al suo santuario

Pubblicato: 20 Aprile 2019 17:00Aggiornato: 23 aprile 2019 11:11

SiViaggia

Redazione

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A 7 chilometri dal centro di Mantova, il piccolo borgo di Grazie è una frazione di Curtatone celebre per il suo splendido santuario.

Perché è esattamente questo, Grazie: un nucleo storico che abbraccia il santuario di Beata Maria Vergine delle Grazie, con le antiche abitazioni affacciate su via Madonna della Neve che testimoniano le origini del borgo. Un borgo di pescatori, a due passi dal Parco del Mincio, con le casette nate dalla chisura dei portici che contorvano la piazza, e che s’alternavano alle botteghe e ai ricoveri per i pellegrini.

Tuttavia, a fare di Grazie un luogo unico è proprio il santuario. Che, in posizione rialzata sui canneti del Mincio, ha il fiume alle spalle e la facciata verso il borgo. Consacrato nel 1406, è in stile gotico lombardo ed è caratterizzato da una loggia con tredici archi a tutto sesto; nel Seicento, sotto al porticato, vennero affrescate lunette a raccontare la storia del luogo. Ma è varcando la soglia del santuario, che lo stupore si fa forte: infinite nicchie accolgono un’infilata di statue ex-voto, mentre un teatro dei miracoli cinquecentesco e barocco attira lo sguardo.

Costruito per ospitare i doni votivi accumulati negli anni, l’impianto ligneo accoglie oggi ex voto anatomici in cera (mani, occhi, seni, bubboni pestiferi, dei quali i fedeli chiedevano la guarigione), figure in legno, in cartapesta e in stoffa, immagini di nobildonne, soldati, del boia, del cardinale, dei salvati.

Nelle cappelle, invece, trovano posto raffinati monumenti sepolcrali, come raffinate sono le decorazioni delle volte. A definire un santuario di straordinaria bellezza. Ma non c’è solo il santuario, qui. C’è anche il turismo outdoor, con la nuova ciclabile Grazie – Mantova e col Mincio perfetto per un’uscita in canoa o in kayak. In prossimità di Rivalta, poi, il fiume rallenta il suo corso e si divide in più tronchi, dando vita alla riserva umida che è la Riserva Naturale Valli del Mincio, dichiarata “zona umida d’importanza internazionale”.

È un luogo meraviglioso, questo, dove nidificano numerosi specie di uccelli e fioriscono la rara ninfea bianca e fior di loto che ricordano l’Oriente.

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