Deruta è uno splendido borgo dell’Umbria, rinomato per la produzione di ceramiche artistiche.
Inserito tra I Borghi più belli d’Italia, Deruta sorge su una collina situata a 15 chilometri da Perugia, fa parte della Comunità Montana Monti del Trasimeno e racchiude un tesoro di arte, cultura e storia.
Il fiore all’occhiello di questo borgo nel cuore dell’Umbria è rappresentato dalle ceramiche. Le maioliche nelle botteghe degli artigiani e nei fondachi dei commercianti hanno dato per secoli lavoro e pane agli abitanti di Deruta. Fin dal Medioevo, infatti, la maiolica derutese si distingueva come una delle più importanti produzioni ceramiche d’Italia. Alle mani esperti dei vasai si deve il segreto del lustro dorato, una geniale invenzione che esalta le figurazioni e sembra riecheggiare gli ornati a oro profusi nel dipinto dell’Alunno, conservato nella pinacoteca. Perché a Deruta, oltre alle maioliche, anche la pittura riesce a catturare gli occhi.
In particolare il Perugino, in una sua opera, ha ritratto una panoramica di Deruta come appariva nel 1476 in tutta la sua compattezza e la sua perfezione. Nella chiesa di San Francesco è affrescata la patrona del borgo, Santa Caterina d’Alessandria.
Il custode del patrimonio storico della maioliche è il Museo Regionale della Ceramica, che conserva oltre 6 mila opere e più di 1500 volumi sull’argomento. Situato all’interno dell’ex convento di San Francesco, è il più antico museo italiano per la ceramica e descrive l’evoluzione della maiolica di Deruta, dalla produzione arcaica fino al Novecento.
A Deruta, tutto parla di vasai e dell’arte ceramica, a partire dal centro storico e della porta di San Michele Arcangelo, ai cui lati si notano i resti delle mura di cinta. Più avanti, sono visibili le strutture di alcune fornaci del Cinquecento, mentre la fontana a pianta poligonale del 1848 dà il benvenuto in piazza dei Consoli, sede dei principali edifici pubblici e religiosi.
Interessante e pieno di tradizione anche il patrimonio gastronomico di Deruta. Su tutti spiccano le tagliatelle con le interiora d’oca, la porchetta al finocchio e gli umbricelli. L’occasione giusta per apprezzare i piatti locali sono le sagre delle varie frazioni: si va dai “Birbanti” di Sant’Angelo di Celle al “Cannibale”, un particolare tipo di carne che si cucina a Castellone. E per divertirsi in mezzo alla natura, si può andare in canoa nelle anse del Tevere, o fare trekking e cicloturismo sui sentieri pianeggianti e collinari del territorio.