Nell’immaginario favolistico che appartiene alla nostra infanzia sono state delineate chiaramente e soggettivamente le forme che appartengono a L’Isola che non c’è, quella dove vivono Peter Pan, Trilli e i bimbi sperduti che non crescono mai, la stessa in cui c’è anche il temibile Capitano Uncino con la sua cattivissima ciurma. Questa è solo una favola s’intende, probabilmente una delle più belle che abbiamo mai letto. Ma se vi dicessimo che anche noi abbiamo un’Isola che non c’è?
Un posto che pare nessuno abbia mai visto, ma di cui si è discusso per tanto, troppo tempo. Un’isola che non si raggiunge seguendo la seconda stella a destra, ma che ha una storia, delle coordinate ben precise e persino un nome: si tratta di Sandy Island, l’isola che non c’è, individuata nel Mar dei Coralli, tra l’Australia e la Nuova Caledonia, secoli fa. Questa è la sua storia.
Sandy Island, l’isola che non c’è più
In francese la chiamano Île de Sable, gli altri, invece, hanno coniato per lei il nome di isola fantasma o di isola che non c’è, appunto. Eppure c’è chi giura di averlo visto questo lembo di terra, neanche poi così piccolo, più e più volte.
Nessuno, attualmente in vita, può vantare un incontro ravvicinato con Sandy Island, eppure per anni esploratori e navigatori hanno segnalato la sua presenza. La prima menzione risale al 1774 quando grande il esplorate James Cook dichiarò di aver trovato quest’isola nel Mar dei Coralli e la inserì nelle mappe del tempo.
Poco più di un secolo dopo, l’imbarcazione Velocity segnalò di aver incrociato l’isola durante il suo percorso di navigazione. E poi, ancora, fu un ammiraglio britannico a confermare la presenza dell’isola e della sua posizione.
Una striscia di terra lunga circa 34 chilometri e larga 4, quindi non proprio piccola. Eppure, nonostante le numerose ricerche sul posto, in superficie e sott’acqua, nessuno ha mai trovato conferma degli avvistamenti che si sono susseguiti nei secoli.
Sandy Island è stata così rimossa ufficialmente dalle cartine geografiche, ma l’alone di mistero che la riguarda è continuato a sopravvivere fino ai giorni nostri.
Cosa resta dell’isola oggi
Una ricerca condotta nel 2004 ha portato gli esperti a pensare che in realtà quella terra che i navigatori avevano mappato altro non era che un grande scoglio galleggiante di pietra pomice creato a seguito dell’eruzione di un vulcano sulle isole Tonga.
La conclusione è arrivata proprio in seguito a un avvistamento di una porzione di scoglio nei pressi di quelle che erano le coordinate geografiche di Sandy Island. Il mistero, quindi, sembra essere stato risolto.
Eppure c’è ancora chi non smette di subire il fascino di quella che è diventata a tutti gli effetti l’Isola che non c’è sulla Terra, un luogo da scoprire, se non tanto con il corpo almeno con la fantasia. Una fantasia stuzzicata anche dal fatto che Sandy Island è apparsa e scomparsa più volte su Google Maps. Volete provare a risolvere il mistero? Ecco le coordinate: 19°12’08.1″S 159°55’01.2″E.
E se non riuscite a vedere nulla in quella gigantesca area dell’oceano pacifico, provate impostando la visione satellitare.