Zacatón, uno dei cenote più belli del Messico tra leggenda e mistero

Luoghi misteriosi e sacri, considerati la porta di accesso per il mondo degli dei

Pubblicato: 7 Marzo 2016 14:30

SiViaggia

Redazione

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Cenote, dove la “c” iniziale cede il posto ad una “s” nella pronuncia, è il nome dato in America Centrale e Messico meridionale a questo tipo di grotta con presenza di acqua dolce. Il nome deriva dal linguaggio Maya, ma oggi è molto usato anche per descrivere fenomeni carsici simili, dove sono semplicemente chiamati sinkholes.

La formazione dei cenote viene fatta risalire a stadi di basso livello marino nel corso delle glaciazioni pleistoceniche. Sono simili a piccoli laghi circolari o lagune con cascatelle ai margini. Possono essere varie dimensioni e profondità, ma esistono alcuni casi che sono famosi nel mondo per maestosità e naturalezza.

È il caso dello Zacatón, il più profondo di cinque cenotes situati all’interno del El Rancho Asufrosa, nel Messico nord-orientale. Fu scoperto durante un giro di ricognizione compiuto al termine di due settimane di esplorazione e di rilievo nel Nacimiento Santa Clara, un sistema di grotte sito ai piedi dell’Al Abra. Le loro acque sono caratterizzate da un odore sulfureo piuttosto marcato.

In uno di questi, denominato Poza Asufrosa, lo zolfo precipita dalle pareti circostanti per poi galleggiare sulla superficie, creando una specie di zattera. E le loro acque sono particolarmente calde, sempre attorno ai 30 gradi.

Le leggende millenarie che riguardano lo Zacaton, fatte risalire ad epoche rigorosamente a.C., mettono da parte le spiegazioni di natura essenzialmente geologica per disquisire su misteri e presenze divine.

I Maya, nello Yucatan, attribuivano le origini di questi pozzi misteriosi a Madre Terra, che si manifestava per dimostrare il suo potere tellurico. Luoghi misteriosi, sacri, oggetto di culto e di attrazione, rari ma affascinanti luoghi di fusione tra sacro e profano.

Qui arrivava l’acqua potabile da lontane falde acquifere collegate ad essi per il sottosuolo. Ma erano anche luoghi ideali per riti esoterici, scenari perfetti per unire fisicamente e spiritualmente i sacerdoti alle forze telluriche del sottosuolo, per combattere i nemici, reali o immaginari, del popolo.

Non sorprenderebbe scoprire, tra i fondali dello Zacatón, tesori nascosti: la porta di accesso per il mondo degli dei veniva usata anche per mandare ori e gioielli in occasioni di festività o per richiedere grazie e miracoli. Qui venivano esumati anche i corpi di defunti particolarmente importanti perché giungessero più celermente nel mondo celeste.

Fonte: Olycom
Cenote Ik-Kil

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